Il nuovo sito del Comune di Asti realizzato (finalmente) con un cms e un approccio più professionale e web 2.0. Un buon punto di ripartenza. E uno spunto per Moncalvo …
Il nuovo sito del Comune di Asti realizzato (finalmente) con un cms e un approccio più professionale e web 2.0. Un buon punto di ripartenza. E uno spunto per Moncalvo …
Gli amici di Moncalvo Web Tg hanno messo online dopo 6 mesi la terza puntata. Qualche problema con l’audio ma come ho già scritto l’iniziativa deve essere sostenuta anche se non è esente da errori.
Il mondo salvato dai giornalisti. Il keynote di Luca Sofri, direttore de IlPost al Festival del Giornalismo di Perugia pubblicato sul sito CheFuturo. Merita la lettura per l’attenta analisi sulla crisi dei giornali tradizionali, in particolare in Italia, e sul pressapochismo con cui viene gestita l’informazione online dalle testate tradizionali.
Il 31 gennaio 2012 chiuderà una, se non la prima, storica piattaforma italiani di blog: Splinder, che si può ben dire abbia fatto la storia della rivoluzione internet in Italia.
Il problema più grosso ora sono le migliaia di blog che rischiano di sparire per sempre dalla rete se non vengono in qualche modo esportati su altre piattaforme e reindirizzati, cosa peraltro non semplicissima da fare per chi non ha una qualche dimestichezza informatica.
In questa settimana appena trascorsa ci hanno lasciato molte persone, in tutte le parti del mondo. Ma tra tutte, due in particolare, sono a mio modesto avviso, indice di come ormai la nostra vita sia cambiata e stia cambiando.
Parlo di Steve Jobs e Anna staccato Lisa. Apparentemente due persone che non hanno nulla in comune, se non una morte prematura per cancro e una passione per le nuove tecnologie.
La vita di Jobs, la sua figura, sono ormai leggenda e anche i suoi avversari ormai riconoscono il merito della persona e le sue indubbie capacità di cambiare il nostro stesso rapporto con i pc o il modo di ascoltare musica. La sua figura, la sua vita, quello che ha fatto, sarà sicuramente oggetto di venerazione (per i più fedeli) o comunque di indagine per tutti quelli che vogliono cercare di capire l’evoluzione dell’informatica.
Anna staccato Lisa usava il pc e internet per raccontare sul suo blog la sua personale battaglia contro il cancro. Non vorrei passare per il buonista di turno e farvi l’elogio della forza di volontà che Anna aveva o del suo desiderio di vivere, di assaporare la vita, goccia a goccia. Ho scoperto il suo blog per caso e ne sono rimasto affascinato. Non solo da quello che c’era scritto, ma dall’idea in se. Think Different avrebbe detto Jobs. L’idea di condividere in un blog, senza piangersi addosso, senza pietismo, la propria vita semplicemente. Quel blog che serviva probabilmente più a noi che ad Anna, un luogo virtuale dove lei raccontava la sua vita, le sue emozioni, i suoi pensieri e li condivideva con tutti noi. Pensate alla portata rivoluzionaria di questa idea (che è anche alla base della rivoluzione stessa di internet): quello che so, quello che penso, quello che provo lo condivido: può servire anche ad altri o comunque può essere spunto di riflessione, base di partenza per intuizioni successive.
La rete, internet, le persone che la frequentano hanno ricordato, raccontato, di jobs e Anna e forse mai come in questo caso ho avuto la sensazione che oltre alla cerimonia di addio classica, si sia celebrato una sorta di cerimonia di addio virtuale su internet; segno di quanto abbiano segnato con la loro vita la rete e di come internet stessa ci stia cambiando. E anche la nostra imbalsamata tv (per non parlare dei giornali) ha dovuto fare una trasmissione su Jobs anche se con esiti disastrosi come racconta Luca Sofri. Tempi nuovi.
Il titolo del post non è granchè, non fosse altre che direttori-blogger ce ne sono in giro, ma quello di cui voglio parlare è speciale.
Anzitutto è un prete, ma non un prete qualunque; certo non è Don Ciotti o Don Gallo, per me fulgidi e inarrivabili esempi di vita cristiana, ma non è comunque uno del gruppo, un gregario.
Anzitutto è un Gesuita, e qui già occorre combattere contro vecchi pregiudizi influenzati dalla famosa battuta in voga negli ambienti curiali che dice “nè noi nè Dio stesso sapremo mai cosa pensano i Gesuiti”. E’ tutto sommato giovane ed è arrivato alla direzione di una famosa rivista che ha notevoli influenze nell’ambiente cristiano-cattolico ma non solo.
Io lo ritengo uno dei maggiori esperti di Internet e delle nuove tecnologie che la Chiesa possa vantare ed è stato uno dei promotori del primo meeting di blogger in Vaticano. In rete è conosciuto come il Gesuita 2.0 e non per nulla il suo blog si chiama Cyberteologia.
Per farla breve Padre Antonio Spadaro è diventato direttore di La Civiltà Cattolica e secondo me un importante passo avanti nel dialogo tra la Chiesa e Internet è stato fatto. E qui c’è la dimostrazione, a mio avviso, di come pensino bene e sul lungo periodo i Gesuiti.
Se qui avevamo scherzato, adesso seriamente è bene riflettere sulla portata dell’evento.
Capisco che l’iniziativa non l’ha certo presa il Papa, anche se viene riferito che sia affascinato da internet, ma che la Chiesa da qualche tempo a questa parte dedichi molta attenzione alla rete, a internet, alle nuove tecnologie e alle dinamiche sociali che ci ruotano intorno è un dato di fatto inconfutabile. Basti pensare al successo dell’iniziativa “Bloggers in Vaticano”, o al seguito che in rete ha il sito del gesuita Padre Antonio Spadaro che non a caso si intitola cyberteologia.
Insomma, la Chiesa, per citare le parole di Mons. Celli, “deve stare dove ci sono le persone” e sembra proprio che la strada per incontrare le persone oggi passi anche per la rete.