Cara amica, oggi sono passati 13 anni dal tuo dono. Mai avrei pensato di festeggiare il nostro anniversario nel bel mezzo di una pandemia ed in lockdown.
Quando ci incontriamo nei miei sogni vedo sempre il tuo sorriso da lontano. Ti intravedo tra le nebbie e capisco che mi guardi con affetto, eppure il tuo volto mi sfugge sempre. Lo so che ti vedrò alla fine di tutto, ma non puoi immaginare il mio desiderio di vederti completamente.
Come raccontarti questo anno appena trascorso? Questi mesi con gioie e dolori, avvenimenti felici e altri tristi? Non avere paura per me e per il tuo dono. Cerco di comportarmi bene e di stare attento. Nonostante tutto.
Adesso siamo nuovamente in lockdown, bloccati nella nostra quotidianità grigia come se ci avessero tolto il futuro. Viviamo così, come sospesi in attesa di poter tornare alla nostra vita. Un po’ come quando ero in dialisi. Ma paradossalmente in quel periodo mi sentito più protetto di ora. E con meno rimorsi; più rassegnato.
Lo so che non approvi il mio “senso di colpa” che mi trascino dietro dal giorno del tuo dono. Non riesco ancora ad accettare completamente, a sentirmi degno, adeguato al tuo gesto d’amore.
Provo a scriverti parole su di te e sul nostro rapporto, ma più scrivo, più mi rendo conto di quanto siano inadeguate e poco adatte. Non è facile raccontare il ritorno alla vita grazie al gesto d’amore di altri. No, non è facile.
Alcune belle persone che ho conosciuto su Twitter (e sono certo che ti sarebbero piaciute) a volte mi chiamano Mau. Non gli ho mai detto che immagino sempre che anche tu mi chiami così. Un’abbreviazione piena di affetto e tenerezza.
Buon anniversario cara amica. Mille e mille tenerezze