Archive for September, 2020

L’eco dal passato

Monday, September 21st, 2020
il numero 0 dell’Eco Moncalvese gennaio 1974

Ci sono giornate che sembrano uguali a tutte le altre.  Poi accade che una parola, un dialogo, un incontro, una fotografia, facciano si che quella giornata che stancamente si trascina avanti, diventi un giorno da ricordare.

E’ un’esperienza comune a molti di noi. A me è successo recentemente, proprio l’altro giorno. Ero insieme a Don Giorgio (parroco di Moncalvo) e discutevamo di come rimettere in piedi il vecchio sito internet della parrocchia. Parlando della necessità di pubblicare con costanza dei contenuti per evitare il proliferare dei soliti siti vetrina (mio vecchio pallino per quanto riguarda la cultura digitale moncalvese), ci accade di citare l’amico giornalista Mauro Anselmo e la sua prima esperienza con l’ormai dimenticato giornale “L’Eco Moncalvese”.

Immediatamente Don Giorgio si lancia a recuperare un libro con una raccolta dei numeri di questo storico giornale moncalvese che ha segnato (almeno un poco) la storia della nostra città tra gli anni 1974-1978. E nel libro ecco apparire in tutto il suo “splendore storico” il numero 0 (la copia omaggio) pubblicato proprio all’inizio del 1974 con l’editoriale “un giornale perché e per chi” credo scritto proprio da Mauro Anselmo insieme a Bruno Pomero, entrambi anima e promotori di quella storica iniziativa.

il numero del giugno 1975 per le elezioni amministrative

Certo il contesto storico dell’epoca era ben diverso da quello attuale; c’era un fermento civile tra i giovani che oggi è difficile ritrovare. E quel fermento si scontrava con una società moncalvese ancora molto legata alle tradizioni (e alla DC che in quegli anni la faceva da padrone a Moncalvo). E nonostante tutto ecco dei giovani, all’epoca tutti di sinistra o comunque simpatizzanti, che prova a cambiare. E va ricordato che il successo alle elezioni amministrative del giugno 1975 della lista di sinistra formata dal PSI-PCI con sindaco il compianto Umberto Micco, che dà a Moncalvo l’unica, finora, amministrazione “di sinistra” della sua storia, va ascritto certamente, almeno in parte, all’Eco Moncalvese e ai suoi ragazzi.

Ma tralasciando le analisi storico-politiche e ritornando alle emozioni suscitate dallo sfogliare quelle pagine di giornale ingiallite dal tempo, non posso non ricordare come con quell’iniziativa si volesse davvero sprovincializzare l’ambiente moncalvese, per renderlo se non internazionale, perlomeno nazionale e conscio di far parte di un contesto ben più ampio delle colline che lo circondano.

Un sentimento di orgoglio per Moncalvo, la sua gente e il suo territorio pervade quelle pagine. Ma accanto all’orgoglio si legge chiaramente la volontà di far entrare la nostra città nella modernità, nei problemi dell’Italia, fornendo soluzioni e suggerendo iniziative specifiche proprio della realtà moncalvese. Come non ricordare le interviste agli amministratori comunali, a Don Carlo indimenticato e rimpianto parroco, agli artisti moncalvesi, a quegli artigiani, commercianti, operai, contadini che rappresentavano il tessuto sociale della comunità di allora.

E tra le varie interviste non posso non ricordare come il Mauro avesse intervistato mia mamma e il sottoscritto (all’epoca appena seienne) durante il periodo di dialisi domiciliare (allora ero uno dei pochissimi e in qualche modo mia mamma è stata un’avanguardia). Un articolo che aimè ho perduto e spero di ritrovare. Come non ritenerlo significativo quel pezzo, anche alla luce del percorso, professionale e umano, poi fatto dal Mauro.

Ecco: ricordi ed emozioni che hanno accompagnato una giornata di inizio autunno moncalvese. Persone che hanno in qualche segnato la tua vita e che forse hanno ancora qualcosa da insegnarti a distanza di anni. E sarebbe davvero lodevole che insieme si studiasse un’iniziativa per valorizzare queste esperienze.

Perché dal passato si possa immaginare un futuro.

Birrando a Moncalvo e polemiche

Tuesday, September 8th, 2020

E’ passato qualche giorno dalla manifestazione Birrando a Moncalvo, ma la polemica sull’opportunità di questa iniziativa non si è ancora placata.
Nei giorni 3-4-5 settembre Moncalvo è stata sede di questa manifestazione itinerante dove assieme alla degustazione di birre artigianali era abbinato lo street food. In molti hanno polemizzato sull’opportunità di questa iniziativa per tutti i possibili problemi di assembramento e sicurezza per il Covid-19.

Certamente l’argomento delle sicurezza è reale, tenuto conto che sono state annullate manifestazioni ben più importanti e storiche del territorio: Festa delle Cucine Monferrine, Festival delle Sagre, Palio e che la stessa Douja è stata organizzata in un modo completamente diverso proprio per garantire la sicurezza.
Ma non è questo il punto sul quale vorrei soffermarmi. Quello che proprio non ho apprezzato è stato è stato il patrocinio del Comune di Moncalvo alla manifestazione.

Sia chiaro che non ho nulla contro la manifestazione Birrando in se; quello che non capisco è come l’amministrazione comunale moncalvese, che si fa vanto di essere dalla parte del territorio moncalvese, dei suoi agricoltori, dei suoi commercianti e ristoratori, insomma che si fregia di essere paladina del turismo e della promozione del territorio (ricordiamoci le varie iniziative social e compagnia briscola) abbia dato il patrocinio a Birrando, spacciandola anche per un momento di ripresa del territorio e ritorno alla normalità. Ma come? Una manifestazione dove si degustano birre artigianali (non tipiche del Monferrato) e si assapora street food (non monferrino) un momento di ripresa del territorio e aiuto?
Ma se proprio si voleva fare una manifestazione, a maggior ragione come segno di ripresa e ritorno alla normalità per il territorio, a nessuno è venuta in mente l’idea di coinvolgere gli agricoltori, i produttori di vino del territorio, i ristoratori, i commercianti e gli artigiani, e con loro, e per loro, immaginare una manifestazione? Tipo come si faceva anni fa Vinifera con i produttori, i panettieri, i salumieri. Ma possibile che non si riesca mai a lavorare insieme per il bene di Moncalvo?

Un’amministrazione comunale che rinuncia alle più tipiche espressioni del territorio per patrocinarne altre (che poco hanno a che fare) a mio avviso ha perso in partenza.