Posts Tagged ‘privacy’

Mail sicure e protette

Monday, October 10th, 2016

Se dopo lo scandalo degli account trafugati di Yahoo e delle mail intercettate, siete alla ricerca di una casella mail sicura, facile da usare, che protegga la vostra privacy; allora ProtonMail può essere la giusta soluzione.

 

Biscotti amari e cookie law

Saturday, June 6th, 2015

La cosidetta Cookie Law in salsa italiana sta suscitando polemiche a non finire. Hanno scritto meglio di me tra gli altri: Andrea Beggi, Massimo Mantellini, Giuseppe Granieri.

La mia opinione è che le buone intenzioni di una maggior tutela della privacy si sono al solito trasformate in una “grida manzoniana” che colpisce indiscriminatamente tutti, in particolare chi ha siti personali, amatoriali e via dicendo, i poveracci per intenderci. Gente che ha messo online siti con strumenti molto semplici e/o cms opensource e che ne capisce poco di cookie, html e tutto il cucuzzaro. Come è possibile pretendere che si adeguino alla norma? Certo il Garante ha precisato che se il sito non ospita pubblicità e usa solo cookie tecnici non è necessario il banner di avviso ma solo l’informativa sulle cookie policy. Già e chi usa (ormai li usiamo tutti) i pulsanti social per la condivisione o include video di youtube? Anche qui dovrei sapere se questi plugin fanno uso di cookie ma come faccio a saperlo? Mi spulcio il codice di questi programmi? Insomma siamo ancora lontani dal capire che deve fare cosa.

Allo fine di tutto questo che cosa rimarrà? Io credo che chi si preoccupa della propria privacy in rete sappia già cosa fare e qui credo siamo una minoranza, il resto temo che non si interessi e clicchi a caso accettando tutto. E non sarà certamente la Cookie Law che produrrà cultura digitale sulla privacy.

Per tornare al tenutario di questo blog e ai suoi 5 (cinque) lettori informo che il banner non l’ho messo ma ho aggiunto la pagina della Cookie Policy ricopiando quasi pari pari quella di Andrea Beggi che spero non se la prenda, ma l’ho trovata così bella e divertente che non ho resistito e la condivisione è alla base dei blog e di internet. Per il resto aspetto di capire bene se basta questa pagina o devo fare altro.

Le nuove regole di privacy in Facebook

Thursday, November 14th, 2013

FB continua nella sua politica di avvicinamento alla “no privacy”  facendo dei piccoli passi alla volta. A prima vista sembra che la differenza rispetto a prima sia impercettibile; sei rintraccibile da chiunque, anche non iscritto a FB. Ovviamente chi è esterno a FB o che non è tuo “amico” vede solo quello che hai deciso di rendere pubblico.

Ma questa modifica è, come dire, imposta da FB ai suoi iscritti, certamente avvisandoli, ma di fatto imponendo loro o di accettare o di, in modo tortuoso e difficile, cancellarsi da FB. Esiste ovviamente anche la possibilità, come spiega FB, di utilizzare l’apposita scorciatoia per gestire la privacy. Qualcuno lo usa?

 

Niente va mai via

Sunday, November 13th, 2011

Per la verità il titolo è una citazione di una delle Leggi di Murphy, la cosidetta Seconda Legge di Commoner sull’Ecologia, ma rende bene l’idea di questo bel post di Catepol su come Internet difficilmente dimentichi o cancelli quello che pubblichiamo o altri pubblicano su noi stessi.

La privacy su Dropbox

Tuesday, May 17th, 2011

Dropbox è un famoso servizio di filehosting con la particolarità che è possibile sincronizzare una o più cartelle del proprio pc o dispositivo mobile con quella salvata in the cloud. Oltre ad accedere ai propri dati dal proprio pc o da qualsiasi pc collegato ad internet è possibile anche condividerli con altri utenti, caricando i propri file o tramite browser o con un apposito software. Attualmente è utilizzato da diversi milioni di utenti che recentemente si sono preoccupati della privacy dei loro dati.

Sembra infatti che, nonostante i file siano criptati con tecnologia AES256, i dipendenti di Dropbox possano in qualche modo venire a conoscenza di alcuni dati dei file caricati, come spiegato anche nel blog ufficiale della società. Ma secondo alcuni questa pratica è più frequente di quanto si dica. Qui è possibile leggersi l’articolo de Il Post a riguardo.

Si ritorno al problema già sollevato da Stallman sul rischio di perdere il controllo dei propri dati una volta che questi sono nella nuvola, ma come già detto in quanti siamo disposti a rinunciare al salvataggio dei propri dati utilizzando la tecnologia cloud? Ecco che occorre almeno essere consapevoli che, anche se remoti, dei rischi comunque esistono, come la possibilità della perdita completa dei dati per mancanza di backup da parte del gestore del filehosting o l’accesso ad essi da perte di terzi.

Una buona regola che viene suggerita sarebbe quella di non salvare dati sensibili nella nuvola, o se proprio devo farlo utilizzare una ulteriore crittografia, cioè crittografare prima i dati utilizzando magari Truecrypt e poi caricarli in the cloud.

La tecnologia e internet ci mettono a disposizione strumenti sempre più sofisticati e utili, ma anche sempre più “difficili” da gestire per la nostra privacy e sicurezza e sta a noi l’onere di utilizzarli nel modo migliore.

Internet vs Report

Tuesday, April 12th, 2011

Non si placano in rete le polemiche suscitata dalla puntata di Report del 11 10 aprile, dedicata ad una inchiesta su Internet e i Social Network dal titolo “Il prodotto sei tu”.

Io ho seguito la trasmissione tra un gioco e l’altro di Adele, e quindi posso anche sbagliarmi, ma a me ha lasciato una sensazione di insoddisfazione per come si è svolta la puntata. Troppe divagazioni, troppi argomenti portati avanti parallelamente che invece sareppero da affrontare uno per uno. Si è partiti dai social network, poi passati a google, poi al phishing, poi alla pirateria, poi nuovamente allo spamming, accenni al diritto d’autore, accenni all’anonimato in rete e alle botnet: insomma troppi temi complessi per una trasmissione con tempi limitati. Il tutto, mi è parso, condito con un sottofondo di allarmismo, che a mio parere non giova alla conoscenza di internet: esempio il tipo che si è visto bucare l’account del suo indirizzo mail perchè usava una password comunissima.

A mente fredda capisco che chi è dentro alla rete e bene o male la conosce, sia rimasto infastidito dalla “superficialità”, nel senso di mancato approfondimento, dell’inchiesta di Report e le spiegazioni date dalla Gabbanelli all’Unità sono comprensibili in parte, perchè fino a quando i vecchi media non dedicheranno più informazione, più spazi per approfondimento su Internet, ci dovremmo accontetare di quello che passa il convento e certamente la cultura digitale in Italia non farà passi avanti.

Per chi volesse approfondire il dibattito qui  e qui trova le pagina de Il Post, qui un commento di Mantellini, qui la lettera di Matteo Bordone su Wired, qui l’opinione di Anna Masera.