Archive for November, 2021

VisitMoncalvo: nella mia fine il mio principio

Wednesday, November 24th, 2021

Io mi ricordo di quando venivano sbandierate le meravigliose sorti e progressive del nuovo portale del turismo di Moncalvo.

Mi ricordo della sicurezza di improvvisati guru della comunicazione online quando quel portale fu abbandonato a se stesso e si fece un secondo portale dal nome ancora più “eloquente”.

Ebbene, sono stato facile profeta in tutte e due le occasione; perché questo è ad oggi il risultato:

una delle pagine del sito https://visitmoncalvo.it/
la pagina “eventi e fiere” del sito https://visitmoncalvo.it/

E non mi si venga a dire che sono due “piccoli errori”. Il sito è tale e quale da quando è nato. Nessun aggiornamento, nessun contenuto. Niente di niente.

VisitMoncalvo è espressione della nostra incultura digitale, della nostra improvvisazione spacciata per capacità, della nostra supponenza di saper padroneggiare la rivoluzione digitale perché sappiamo usare due righe di codice.

Un sito internet così non serve a nulla. Chiudiamolo.

Moncalvo i social e la politica

Sunday, November 21st, 2021

Che Moncalvo e i moncalvesi siano famosi per seguire sempre la penultima moda della rete (internet) è ormai ampiamente risaputo e l’ho sottolineato più volte su questo blog. Perché seguire le mode non significa conoscere la rete  ed avere cultura digitale.

Ma che si continui ad usare un social (facebook e in particolare un gruppo) per fare propaganda e polemiche politiche di un livello veramente basso, è francamente un castigo che non ci meritiamo.

Se la concessione che noi moncalvesi abbiamo della res pubblica, dell’impegno civile, dell’essere comunità, si limita ad uno scambio di battute (e a volte insulti e offese allusive) sui social, certamente non andremo molto lontano né  saremo capaci di immaginare (e costruire) un futuro comune.

In informatica si usa l’espressione GIGO (garbage in, garbege out), ed è un po’ quello che ci sta succedendo. Andando a fare la lotta nel fango non se ne esce migliori; come minimo peggio di quando si è entrati.

Il mio “peggior” difetto

Friday, November 12th, 2021

Ieri sera, dopo parecchio tempo, con un caro amico abbiamo provato a rivederci per parlare un po’. La serata non è andata come previsto per problemi per così dire logistici: nessun bar era aperto. E quindi abbiamo rimediato con la buona e vecchia passeggiata in piazza.

Non abbiamo parlato moltissimo e ci siamo ripromessi di ritentare per la prossima settimana (bar permettendo); ma qualcosa ci siamo comunque detti ed è stato come ritornare ai bei tempi della nostra gioventù.

Tra i pensieri che ci siamo scambiati, uno in particolare mi ha colpito, quando abbiamo parlato della mia intransigenza intellettuale e del mio non risparmiare critiche e/o osservazioni, indipendentemente dall’interlocutore.

E’ vero: sono una persona che cerca di analizzare e capire le cose anzitutto con la proprio testa e che non si accontenta delle spiegazioni pronte e servite da altri. So che alcuni patiscono questo e mi dispiace.

Sono però altresì convinto che solo una buona dialettica (con persone disposte a rinunciare alla loro “certa” verità) possa permette un vero incontro con l’altro; e raggiungere se non la Verità Assoluta, perlomeno una idea condivisa di verità. Per poi ritrovarci fratelli e uomini, partecipi dell’umanità tutta.

Per me, iniziare un rapporto con una persona, significa ascoltarla e parlarci insieme. Scambiarci idee e pensieri, senza pregiudizi o a-priori. Sono però altresì ragionevolmente sicuro di alcuni pensieri e idee coltivate negli anni. Disposto anche a metterle in discussione. Però dall’altra parte ci deve essere lo sforzo di capirle e la capacità dialettica di farmi vedere i punti deboli o gli errori. Non mi basta sentirmi dire “è così e basta”.

Come Simone Weil (che mi perdoni per il paragone) sono una persona con una nostalgia infinita per la socialità, per l’amicizia. Ma al contempo che taglia via senza pietà ciò che nel rapporto con gli altri è illusione e/o forza.

Si, il mio peggior “difetto” è il pensare con la mia testa.

14 anni

Saturday, November 6th, 2021

Cara amica, oggi sono 14 anni che sei entrata a far parte della mia vita, a ridarmi la vita. Sono tanti e sono successe tante cose belle e brutte, che ho vissuto grazie al tuo dono. Questa giornata la festeggerò come le altre: con la mia famiglia e nel tuo ricordo.

Gli esami fatti in settimana sono andati bene e sono contento, perché lo sai, siamo già nella seconda parte della statistica nella quale può succedere di tutto.

No, non mi è scomparso il sorriso triste che ho sempre avuto anche da bambino. Si è solo addolcito in questi ultimi anni grazie a te. Ho imparato ad apprezzare ogni momento, a vivere la vita con più leggerezza e gioia, anche se lo sai, a volte mi prende quel maledetto senso di colpa dei sopravvissuti che si chiedono perché.

E’ stato detto che “nessun uomo è un’isola, intero in se stesso”; né ho conferma ogni giorno, sulla mia pelle. Sai, quando ti sogno, tra la foschia attraverso la quale cerco di scorgere il tuo volto, penso che sorridi. A quel punto il sogno si interrompe; ma questo non mi lascia un vuoto, anzi mi sento sereno.

Ecco, forse la serenità (non dico felicità, è troppo per me), è questo: accettare il tuo dono, non pensare di dover fare chissà che cosa, ma vivere la propria quotidianità con gioia, godendo della vita insieme alle persone che mi vogliono bene.

Rimanere umani in questi anni è quello che ho imparato anche grazie a te.

Buon anniversario amica mia, mille e mille tenerezze.