Il mondo salvato dai giornalisti. Il keynote di Luca Sofri, direttore de IlPost al Festival del Giornalismo di Perugia pubblicato sul sito CheFuturo. Merita la lettura per l’attenta analisi sulla crisi dei giornali tradizionali, in particolare in Italia, e sul pressapochismo con cui viene gestita l’informazione online dalle testate tradizionali.
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Il nostro prossimo
Molto spesso il nostro prossimo è la persona della porta accanto e non c’è bisogno di andarlo a cercare “in missione” per trovarlo. Basta guardarsi bene intorno.
“… bisogna sembre guardarsi intorno”
( 1993 Trois couleurs: Bleu di Krzysztof Kieślowski)
I tanti volti dell’Italia
Un bel post di Luca De Biase sui diversi volti dell’Italia, sul come ci informiamo, e su come questo influisca sulla nostra partecipazione alla vita sociale e politica del paese.
Ipazia Venezia
Questa sera, navigando in internet per altro, come spesso capita con la serendipity, sono capitato sul sito dell’associazione Ipazia di Venezia, e sulla loro lodevole iniziativa del Centro Internet. E ho subito pensato: ma perchè noi no? E allora ho scritto una mail ad un amico.
Un grande paese
In questi giorni, finalmente, sto finendo di leggere il bel libro di Luca Sofri Un Grande Paese. Mi piace molto come è scritto, semplice e immediato. Un libro che parte dalle parole e dal loro significato per cercare di spronarci a fare il nostro dovere, a capire che ci sono le cose giuste e le cose sbagliate e bisogna fare quelle giuste per migliorare noi stessi e il mondo intorno a noi.
Mi riprometto di fare prossimamente un post di riflessione su quello che questo libro mi ha fatto capire e riscoprire. Per intanto ne consiglio la lettura a tutti.
Stasera a Casale
Questa sera, per chi vuole passare un paio d’ore diverse dal solito e ascoltare quest’uomo, che di cose da dire alla nostra vita ne ha, l’appuntamento è all’Auditorium San Filippo di Casale Monferrato in Via Pinelli alle ore 20:45.
Tema impegnativo: Cristiani si diventa
Richard Stallman all’hackmeeting
Richard Stallman, il filosofo del software libero, è intervenuto all’hackmeeting di Firenze per rimarcare le sue critiche contro il cloud computer, il software chiuso, le intercettazioni e la libertà nella società digitale. Qui il resoconto dell’intervento di Stallman sul blog di Arturo di Corinto.
Ma all’hackmeeting si è anche parlato di precariato in relazione alla società dell’informazione; ed è un argomento sul quale riflettere leggere le testimonianze (sempre dal blog di Arturo di Corinto) di ragazzi che fuggo dall’Italia per andare a lavorare all’estero dove il loro talento informatico è apprezzato e renumerato al meglio. Anche questo è segno della nostra arretratezza tecnologica e di quanto dobbiamo recuperare rispetto ad altri paesi.
La chiesa e internet
Riporto qui una frase di P.Antonio Spadaro, il noto gesuita redattore di Civiltà Cattolica, esperto di internet e di nuove tecnologie e sull’impatto che esse hanno sulla Chiesa e in generale sul modo in cui i cristiani le vivono. Il post completo lo potete leggere qui.
P.Antonio Spadaro è stato uno dei promotori dell’ormai famoso incontro di blogger che il Vaticano ha organizzato a Romail 2 maggio di quest’anno e del quale ho già parlato qui.
La Chiesa ha nell’annuncio e nella comunione due pilastri fondanti del suo essere. Ecco perché la Rete e la Chiesa sono due realtà da sempre destinate ad incontrarsi. Così la Rete non è un nuovo mezzo di evangelizzazione, ma un contesto in cui la fede è chiamata ad esprimersi non per una mera volontà di presenza, ma per una connaturalità del cristianesimo con la vita degli uomini. Le logiche della Rete hanno un impatto sul modo di pensare degli uomini e, dunque, anche sul modo di pensare la fede e la vita della Chiesa: proprio per animare il delicato dibattito sull’intelligenza della fede al tempo della Rete mi occupo di questi temi da oltre 10 anni su La Civiltà Cattolica e quest’anno ho creato il blog Cyberteologia.it
A me sembra un ottima base di partenza per quanti, credenti, vogliano iniziare una loro presenza in rete e per quei siti parrocchiali un pò troppo uguali uno rispetto all’altro.
I giovani in spagna e in italia
La protesta dei giovani si espande. Ora tocca alla Spagna.
Mentre questa è l’impietosa situazione dei giovani in Italia presentata oggi dal direttore del Censis Giuseppe Roma alla Commissione Lavoro della Camera dei Deputati.
Ma un segnale di speranza per la situazione dei nostri giovani viene dai molti candidati eletti o che hanno raccolto molti consensi in queste ultime elezioni amministrative che hanno meno di 35 anni come analizza giustamente Antonio Sgobba sul suo blog.
Mi ricordo di aver sentito in televisione questo commento in risposta a una persona che sosteneva che il nostro paese ha situazioni a macchia di leopardo (per dire di zone più progredite e di altre meno):
“Ma quando queste macchie faranno un leopardo?”
Spesso me lo domando anche io.
Sano patriottismo
Ci stiamo avvicinando alla giornata di festa del 17 marzo per celebrare i 150 anni dell’unita d’Italia. In televisione, sui giornali, in radio e anche in internet si intensificano le trasmissioni, gli articoli, gli approfondimenti sull’argomento; la maggior parte dei quali sono dei veri e propri atti d’accusa al Risorgimento, all’idea dell’unità , all’Italia così come è venuta fuori prima dal Risorgimento e poi dalla Resistenza.
Sinceramente non ne posso più di tutti questi attacchi, alcuni dei quali mi sembrano decisamente pretestuosi e in malafede. Certamente non nego che si siano fatti errori, anche grossi, ma pensate solo agli Usa: hanno avuto la guerra civile, ben più cruenta della nostra, eppure non c’è al mondo un’americano che non si riconosca nella nazione e nella bandiera. Perchè da noi non succede? Perchè da noi la storia non è mai stata condivisa, non ci sentiamo di appartenere ad una unica storia?
Benigni nella sua apparizione a Sanremo ha probabilmente reso semplici alcune situazioni che in realtà sono più complesse, ma il concetto di fondo mi pareva incontestabile. Così come appaiono serie e documentate la ragioni per essere orgogliosi della nostra storia scritte da Aldo Cazzullo nel suo libro Viva L’Italia!
Scrive giustamente Pippo Civati: è ora di passare all’obbedienza civile. E’ ora di sentirci italiani.
Viva L’Italia!