Archive for November, 2009
Voglia di Comunità
Serata con amici
Eataly apre ad Asti
Per chi come me è appassionato di cibi e vino (e ovviamente anche la relativa cultura) è una bellissima notizia che un gruppo di imprenditori stia per aprire ad Asti uno negozio in collaborazione con Eataly.
Nel centro storico di Asti a due passi dal Teatro Alfieri sarà possibile acquistare oltre 2000 prodotti rigorosamente selezionati, mentre nel ristorante si potranno gustare i piatti preparati dallo chef Davide Sproviero con la consulenza di Luca Zecchin.
Sarà finalmente possibile anche nel nostro territorio attivare una filiera corta tra produttori e consumatori, creare uno spazio dove valorizzare le eccellenze del territorio e fare vera informazione gastronomica. Le premesse per fare bene ci sono tutte.
Murdoch cerca accordi con Microsoft ( o viceversa)
Secondo Punto Informatico che riprende altre fonti, pare che Murdoch voglia cedere (dietro compenso ovviamente) le notizie online al motore di ricerca Bing (Microsoft) dopo avere chiesto a Google di uscire dalla sua indicizzazione.
Ma è privatizzazione o liberalizzazione?
Sul sito lavoce.info, il noto sito web dove scrivono eminenti economisti, c’è un intervento di Carlo Scarpa sul famoso decreto del governo che privatizza? i servizi pubblici in particolare l’acqua.
Leggendo l’intervento (e i commenti) devo ammettere che ho più chiara la questione ma restano tutte le mie perplessità anche alla luce delle cosidette privatizzazioni che ci sono state in italia (vedi in particolare cosa è capitato per telecom). Peraltro per quanto mi sembra di capire dalla dirneoettiva in materia, lo stesso parlamento europeo è dubbioso in materia e non invita alla privatizzazione (o liberalizzazione) ma invita semplicemente ad un ammodernamento del settore secondo principi economici.
Prima festa per Adele
In prova Office 2010
Devo confessare che non ho resistito alla tentazione e da circa 1 ora sto testando il nuovo office 2010.
Le novità principali sono la nuova interfaccia utente (per quanto riguarda i file) denominata Backstage View, un nuovo tema grafico per le icone e la possibilità di upload dei documenti direttamente su SkyDrive (per chi possiede un account Windows Live).
Ovviamente l’archiviazione online implica le funzioni di Office Web Apps e SharePoint Server (anche queste in beta) e pertanto sarà possibile visualizzare e modificare direttamente online (via browers) qualsiasi documento office. Salvo eventuali limitazioni.
Microsoft punta sempre di più all’integrazione tra i servizi Windows Live e Office, alla condivisione dei documenti online collocandoli in un ambiente virtuale (il cosidetto Office Web) dove chiunque è autorizzato può accedervi e modificali. Una risposta di Microsoft a Google Docs.
Per chi volesse approfondire ecco la pagina di Office 2010
Office 2010 già in beta
A quando anche l’aria privata?
Image by Namona via Flickr
Sembra che non interessi a molti il fatto che il cosiddetto Decreto Ronchi sia passato anche alla Camera.
Per chi non sapesse cosa contiene ricordo che prevede la privatizzazione degli acquedotti con l’ingresso dei privati per una soglia minima del 40%.
Ora sia ben chiaro che le privatizzazioni di altri servizi è condivisibile, ma quello dell’acqua mi lascia quantomeno perplesso. Come è concepibile privatizzare un bene indispensabile alla sopravvivenza delle persone?
Perfino la Comunità Europea nella sua direttiva (che il decreto attua) sembra dire tra le righe che alcuni beni non possono essere privatizzati.
Google e i giornali online
Image by Michele Ficara Manganelli via Flickr
Massimo Mucchetti sul Corriere commenta le ultime vicende che vedono contrapporsi il motore di ricerca con i giornali e in particolare Murdoch.
Io reputo Mucchetti uno dei più autorevoli giornalisti economici in circolazione e ho letto i suoi ultimi due libri: Licenziare i Padroni? e Il Baco del Corriere. Condivido molto delle sue analisi sullo pseudo-capitalismo italiano e sul declino industriale dell’Italia.
Tuttavia concordo con quanto detto da Stefano Quintarelli e Luca De Biase, nell’articolo ci sono imprecisioni (per esempio è possibile uscire da Google News e tuttavia rimanere indicizzati nel motore di ricerca generico) e non capisco perché gli editori non mettano pubblicità anche nelle pagine interne del sito e non solo nella homepage (se il problema è la pubblicità).
E’ vero che a volte sembra che Google approfitti della sua posizione di fatto dominante, ma è anche un problema degli organi Antitrust nazionali e degli stessi giornali. Lamentarsi che gli spider di Google linkano (gratis) non solo la homepage ma anche le singole pagine che i giornali pubblicano (gratis) non mi convince.