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Le pietre d’inciampo di Moncalvo

Sunday, October 11th, 2020

Ho già scritto altre volte della Comunità Ebraica Moncalvese, sia qui, sia su Twitter. Una comunità importante per la storia di Moncalvo, una risorsa preziosa, che purtroppo come altre in questo disgraziato paese, è stata sprecata. Moncalvo, paese di contemporanei, senza antenati né posteri, perché senza memoria, rischia di dimenticare. Ma alcuni, tenacemente, sono qui, tra noi, a mantenere vivo il ricordo e con esso la memoria. Se questi taceranno, grideranno le pietre è stato detto.

Questo pensavo oggi, passeggiando per la campagna moncalvese, lasciandomi guidare dai ricordi, che mi hanno portato a Villa Foa, l’abitazione dell’indimenticato Piero Norzi che è stato per anni anima e memoria dell’ultima famiglia ebraica rimasta a Moncalvo.

moncalvo da villa foa
Moncalvo vista da Villa Foa

Moncalvo vista da Villa Foa appare così, un serpentone di case amiche sul crinale della collina di fronte. E certamente dovette apparire così anche ai nonni e agli zii di Piero, certi che da quelle case non potesse arrivare il tradimento. La vigna vicino alla casa, a testimoniare il legame antico con il territorio; il viale di alberi ad ombreggiare le torride estati e rendere dolci e malinconici le giornate autunnali.

il vigneto di Villa Foa
il vigneto di Villa Foa

Troppi anni, troppi ricordi, troppe cose legavano quel paese sulla collina, all’interno del quale si ergevano ancora il ghetto e la sinagoga, alla famiglia di Piero. Impossibile che da lì arrivasse l’orrore, la morte, il tradimento.

ingresso Villa Foa
ingresso Villa Foa

Invece così è stato. Da quelle case arrivarono i nazifascisti e i nonni e gli zii di Piero vennero catturati e deportati ad Auschwitz. Non tornarono. Piero, sua sorella, i loro genitori erano riusciti a scappare prendendo un treno per Milano e poi per la Svizzera.

Anni dopo Piero con la sua famiglia ritornò a Moncalvo, unica famiglia rimasta dopo secoli di storia. Ma lui tenacemente, perseverava nel conservare la memoria, anima e motore di svariate iniziative culturali.

“Dio conservaci la memoria” è preghiera laica che tutti dovremmo recitare. Perché tutti siamo continuamente tentati dal tradimento. Perché tutti noi, chi più chi meno, ha tradito. La memoria aiuta a non tradire, a perseverare nella costanza della libertà, a rimanere sullo stretto sentiero della giustizia.

pietre d'inciampo Moncalvo
le pietre d’inciampo a Moncalvo

I figli di Piero e l’amico Diego, con il sostegno dell’Amministrazione Comunale hanno fatto in modo che Moncalvo, per prima nell’astigiano, abbia le “pietre d’inciampo” a ricordo e memoria di Clelia Vitale Foa, Adua Nunes, Alberto Colombo, Amerigo Colombo, deportati ad Auschwitz. Come in vita furono privati del loro nome e della loro storia, così in morte la loro memoria durerà in eterno scolpita sulla pietra.

Se questi (se noi) taceranno, grideranno le pietre. Questo pensavo guardando Villa Foa, il vecchio cimitero ebraico, la vecchia sinagoga, le pietre d’inciampo nel Vicolo 27 Gennaio.

Questo pensavo guardando il bel video di Icews (Alice Isnardi) con scene girate proprio all’esterno di Villa Foa; un bellissimo modo per ricordare.

Noi siamo la nostra memoria,
noi siamo questo museo chimerico di forme incostanti,
questo mucchio di specchi rotti.

P.S: Questo post è dedicato a Deborah Norzi. Glielo dovevo.