Posts Tagged ‘cyberteologia’

La cultura del dono oggi

Thursday, November 13th, 2014

L’amico Gabriele mi ha mandato una mail con un link a questo intervento del Priore di Bose Enzo Bianchi. Lo scritto prende spunto dalla realtà attuale dove la cultura del dono gratuito sembra messa pesantemente in discussione dall’imperante cultura individualistica tesa solo agli interessi personali e al profitto.

Certamente in parte Bianchi ha ragione, tuttavia io penso che non si vogliano cogliere, o perlomeno si tende ad ignorare, i segni di una grande cultura del dono e della condivisione che caratterizzano internet fin dagli inizi.

Certamente la rete oggi è tante cosi, ma ha nel suo dna il dono e la condivisione, proprio quelli che Bianchi invoca. La stessa cultura hacker ha grandi punti di contatto con l’etica cristiana, come già evidenziato da Padre Spadaro sul suo blog Cyberteologia.

E, sempre ragionando in un’ottica “cristiana”, la cultura del dono, della condivisione delle informazioni, dei forum, dei link, del software open source, la Gift Culture, insomma tutto quanto è alla nascita di internet, secondo me ha molto in comune con il cristianesimo, per non parlare dell’ultimo intervento di Papa Francesco che definisce internet “un dono di Dio“.

Credo quindi che una maggiore consapevolezza della rete, una maggiore diffusione della cultura digitale comporterà anche per noi stessi una maggiore propensione alla cultura del dono e della condivisione.

Internet dono di Dio

Sunday, January 26th, 2014

Per chi crede questo messaggio di Papa Francesco è la conferma che finalmente la Chiesa inizia a considerare Internet come qualcosa di buono e positivo per gli uomini. E questo è merito anche di uomini come Padre Spadaro con il suo blog di cyberteologia.

Osservatori romani ma non di internet

Monday, December 3rd, 2012

Ecco, proprio l’altro giorno ci si compiaceva dell’apertura della Chiesa alla modernità di internet e oggi ci riportano alla dura realtà della Chiesa ufficiale o quantomeno del giornale ufficiale.

Certo è che nella replica, che condivido pienamente, Padre Spadaro non le manda certo a dire.

Un twitter papale papale

Friday, November 30th, 2012

Leggo su Cyberteologia che il papa dal 3 dicembre prossimo avrà un account su Twitter, la popolarissima piattaforma di microblogging. Come non condividere l’analisi di Padre Spadaro? Davvero sembra che la chiesa finalmente guardi a internet, ai social network, alle nuove tecnologie con occhio diverso, considerandole non come semplice mezzo di evangelizzazione, ma come strumenti di relazione, luoghi non virtuali ma di realtà aumentata dove oggi si incontrano gli uomini.

Internet è un mondo umano

Tuesday, October 16th, 2012

Che cosa è veramente internet? In questo post, Padre Spadaro citando un libro di Andrew Blum, prova a rispondere alla domanda, ricordando che internet non è solo un luogo virtuale, ma anche qualcosa di molto materiale come cavi, router, server, persone che lavorano con e su queste cose.

Ma contemporaneamente internet non è assimilabile a nessun altra rete fisica (come quelle del gas o gli acquedotti) perchè ha delle implicazioni materiali e non con le nostre vite, permettendoci esperienze e relazioni prima impensabili. Un luogo, un ambiente, non solo una tecnologia, e quindi come luogo e ambiente umano da indagare e descrivere con categorie antropologiche.

Dualismo vita reale vita digitale

Saturday, September 29th, 2012

Un ottimo post di Padre Spadaro per riflettere sulle implicazioni di internet nella nostra vita e sul falso dualismo vita reale-vita digitale.

A quanti mi contestano sempre l’affermazione che la nostra “vita digitale” non è reale come quella di tutti i giorni e pensano che siano due mondi nettamente distinti che non si influenzano a vicenda, io rispondo sempre un pò provocatoriamente “dammi le tue credenziali per accedere da internet al tuo conto corrente. Intanto sono cose virtuali no?”

iPad e la Messa

Sunday, August 5th, 2012

Si può dire la Messa usando iPad? Sembra una domanda assurda. Invece alcuni vescovi (quelli della Nuova Zelanda) si sono posti il problema e concluso che non è possibile celebrare la Messa usando al posto del messale cartaceo un messale elettronico sull’ ipad.

Io non lo sapevo, ma esistono già numerose app tipo ibreviary che permettono di trasformare il proprio ipad/iphone in un breviario per le preghiere. Quindi la domanda che si sono posti i vescovi neozelandesi non è tanto campata in aria, anzi, sembra proprio roba da cyberteologia, tantè che la notizia è stata ripresa da Padre Spadaro che ci ha aggiunto altri spunti di riflessione.

Io non ci vedo nulla di male nell’utilizzare il messale in formato elettronico, nè mi scandalizza la cosa. E non mi convince il ragionamento dei vescovi quando affermano che “non è immaginabile, per intenderci, che si porti in processione un iPad o un computer portatile o che in una liturgia un monitor sia solennemente incensato e baciato“; perchè qui secondo me, si confonde volutamente il supporto con il contenuto. Non credo che, dove previsto dalla liturgia cristiana, si baci o si incensi il libro del vangelo in quanto libro; ma lo si “omaggia” in quanto lì in quel momento, e non altrove, c’è la parola di Dio; si “venera” la Parola che è scritta in un libro. Come commenta giustamente Padre Spadaro se la Chiesa non avesse permesso l’utilizzo della tecnologia della stampa, saremmo ancora alle pergamene o ai codici medioevali. Il testo digitale è semplicemente un’altra tecnologia di stampa.

Ecco quindi la domanda che Padre Spadaro si pone alla fine del suo post: come la Chiesa si confronterà con la tecnologia del testo digitale, e aggiungo io, con tutto quanto internet e le nuove tecnologie stanno portando nelle nostre vite?

Il web surrogato di Dio

Saturday, June 23rd, 2012

Segnalo questo post su Cyberteologia. Il web surrogato di Dio e Zuckerberg e altri come sommi sacerdoti di una nuova religione tecnologica?

Io, come anche Padre Antonio Spadaro, non ci credo a questa visione di internet. Penso invece che, mai come oggi, la rete ci permetta di relazionarci con gli altri, anche con chi la pensa diversamente. L’inferno sono gli altri ha detto un grande filosofo del mondo moderno. Ecco io inferno lo intendo come difficoltà di uscire dal nostro egoismo e da noi stessi per incontrare realmente l’altro su un piano di umanità, dove non c’è più un io e un tu, ma un noi.

E mai come oggi la rete ci permette l’incontro con l’altro.

Cyberteologia c’è il primo libro

Thursday, April 12th, 2012

Padre Antonio Spadaro, il noto gesuita direttore di Civiltà Cattolica nonchè, da anni frequentatore e studioso di internet e dei social network ha pubblicato il libro Cyberteologia (sottotitolo: pensare il cristianesimo al tempo della rete) che “rivoluziona” il rapporto tra il cristianesimo e la rete; inteso dal primo sempre e solo come una ricerca di nuovi metodi di evangelizzazione o di avvicinare soggetti (giovani e non) lontani dalla Chiesa facendo vedere di essere al passo con i tempi.

Padre Spadaro si pone invece la domanda cruciale: la rivoluzione digitale tocca in qualche modo la fede? Ci sono punti di contatto e di iterazione tra la logica della rete incentrata sulle metafora del dono, della condivisione e il cristianesimo?

Se siete interessati ecco alcuni links:

Cyberteologia: il libro

Cyberteologia: indice del libro

L’uomo religioso ai tempi di internet

Sunday, November 13th, 2011

Come ho già scritto piu volte, una parte della Chiesa Cattolica è da tempo attenta alle nuove tecnologie, a Internet e a come la rete sta cambiando il nostro modo di vivere e di relazionarci. Al recente Internet Governance Forum Italia 2011 è stato invitato per un intervento il fresco di nomina, direttore di Civiltà Cattolica, gesuita Padre Antonio Spadaro autore del blog Cyberteologia. Questo è il suo intervento, che ho riletto più volte, perchè fino ad ora non mi era mai imbattuto in post scritti da persone di chiesa così aperte e attente a quanto succede in rete e alla cultura digitale.

Ne consiglio ovviamente la lettura, ma vorrei comunque soffermami su tre punti critici per me significativi:

  • Il problema della gratuità e del dono: come si concilia la Gift Culture che è alla base di Internet, dei Social Network, del sapere condiviso, con una società basata essenzialmente sul rapporto lavoro-capitale-economia di mercato?
  • Come si concilia la visione orizzontale e collaborativa della rete con l’idea dell’Autorità e della Tradizione?
  • La ricerca di Dio (o se volete del significato della propria vita) è cambiata con Internet?

Domande difficili alle quali credo non solo la Chiesa sia chiamata a rispondere.