Segnalo questo post su Cyberteologia. Il web surrogato di Dio e Zuckerberg e altri come sommi sacerdoti di una nuova religione tecnologica?
Io, come anche Padre Antonio Spadaro, non ci credo a questa visione di internet. Penso invece che, mai come oggi, la rete ci permetta di relazionarci con gli altri, anche con chi la pensa diversamente. L’inferno sono gli altri ha detto un grande filosofo del mondo moderno. Ecco io inferno lo intendo come difficoltà di uscire dal nostro egoismo e da noi stessi per incontrare realmente l’altro su un piano di umanità, dove non c’è più un io e un tu, ma un noi.
E mai come oggi la rete ci permette l’incontro con l’altro.
L’Istituto Comprensivo di Moncalvo ha avviato in collaborazione con la Polizia Postale il Progetto Informi@amoci, incontri di formazione per studenti, insegnanti, genitori sull’utilizzo consapevole e sicuro di internet e dei social network.
Alcuni giorni fa Catepol faceva queste riflessioni riguardo alla presenza dei minori nei social network, in particolare su Facebook. Questa iniziativa delle Scuole di Moncalvo, mira non alla censura, che come sostiene Catepol ormai è del tutto inutile se non controproducente, ma alla consapevolezza dell’utilizzo della rete e delle sue straordinarie risorse.
Più volte su questo blog ho sostenuto che nella nostra zona non è il digital divide che blocca lo sviluppo di internet, ma un digital divide culturale, una mancanza di cultura della rete e sulla rete, sono il nostro maggior freno. Massimo sostegno quindi a questo progetto e ai suoi promotori.
Sarebbe veramente bello se questo progetto uscisse dall’ambito scolastico e diventasse open, aperto a tutti quanti desiderano avvicinarsi a internet, conoscerla e usarla. Da parte mia sono disponibile ad aiutare.
Facebook ha da poco attivato (per il momento solo in USA e UK) la possibilità per gli iscritti di segnalare nel profilo di essere donatori di organi. Un servizio studiato assieme alle autorità per incentivare l’iscrizione al registro dei potenziali donatori.
Un buon esempio di come la rete e in particolare i social network possono promuovere valori civili, sociali, umani importatissimi. Un donatore moltiplica la vita e io ne sò qualcosa.
Per dare qualche numero: in Italia al 31/12/2011 erano 8731 le persone in lista d’attesa per un trapianto a fronte di 1313 donazioni. Altri dati interessanti sono disponibili sul sito del Centro Nazionale Trapianti.
Sarebbe una buona cosa se il Ministero della Salute o l’A.I.D.O (che sul proprio sito ha rilanciato la notizia) si attivassero in tale senso, promuovendo una campagna nazionale sulla donazione anche sui social network; magari in occasione della giornata nazionale della donazione indetta per il 27 maggio 2012.
Ma io mi faccio questa semplice domanda: Ma perchè i media tradizionali (giornali) continuano a dare spazio solo a queste notizie ignorando completamente le ricadute positive che i social network e tutto il web 2.0 ha generato nel mondo della scuola?
E non è che c’è anche da parte del mondo scolastico (dirigenti e professori) una disattenzione, una approssimazione, nel rapportarsi con internet e i social network? Chi forma i formatori?
Sembra proprio che per i giovani nativi digitali, tutto sia condivisibile e pubblico. E’ quanto emerge da questo articolo di Punto Informatico, dove si afferma che per i giovani fidanzati ormai il classico anello è superato, ora c’è lo scambio delle password per accedere a FB o alla propria casella email, o al proprio social network.
Ovviamente una cosa pericolosa anche se apparentemente sembra romantica.
Per la verità il titolo è una citazione di una delle Leggi di Murphy, la cosidetta Seconda Legge di Commoner sull’Ecologia, ma rende bene l’idea di questo bel post di Catepol su come Internet difficilmente dimentichi o cancelli quello che pubblichiamo o altri pubblicano su noi stessi.
Anche Massimo Mantellini su Punto Informatico dedica un articolo alla incredibile proposta del Ministro della Salute di predisporre interventi sanitari per arginare l’abuso di internet da parte dei giovani.
Sapesse che trip che mi faccio ogni tanto con il pc!
Questa mattina navigando in rete per la consueta lettura dei blog che seguo ecco che come sovente capita colpisce la Serendipity. Mi imbatto in questo post di Stefano Quintarelli e da li arrivo a questa video intervista (vecchia, risale al 2009) a Giovanni Degli Antoni uno dei più grandi informatici che abbiamo in Italia, dove vengono espresse opinioni decisamente contro corrente sulla scuola:
Google+ è il nuovo social network del famoso motore di ricerca, che partito da poche settimane e ancora in beta test, pare abbia già raccolto milioni di iscritti.
Il Post ci ha fatto un articolo per spiegare come funziona e un altro dove elenca i primi 20 profili più seguiti; manco a dirlo al primo posto c’è quello di Mark Zuckerberg.
Si è concluso il primo incontro di bloggers promosso dalla Santa Sede. Ho cercato di seguire l’evento su internet andando a leggere alcune impressioni di partecipanti all’evento.
Dico subito la mia personalissima opinione: sono molto contento dell’iniziativa perchè indice, nel bene e nel male, dell’attenzione della Chiesa alla rete, ai social media e a tutto quanto ci ruota intorno. Se posso permettermi una osservazione che mi ha suggerito un commento di Simone Seregni al post di Gilioli sull’evento, mi viene da pensare che i tempi della Chiesa non sono quelli della rete; la rete cambia molto velocemente e la pur lodevole iniziativa intrapresa, prima di arrivare a quell’ascolto, al confronto, al dialogo, all’apertura e contaminazione da molti auspicata, rischia di essere sempre costretta ad inseguire i cambiamenti e non ad esserne coprotagonista.
“I blog sono persone e alla Chiesa interessa incontrare le persone” e “Abbiamo bisogno di dialogo tra la fede e le culture emergenti” pronunciate rispettivamente da Mons. Claudio Maria Celli e P.Antonio Spadaro sembrano indicare che davvero si cerca il dialogo, l’incontro, l’ascolto, degli altri soggetti della rete e non si vede internet solo come un semplice mezzo di evangelizzazione più moderno della tv o dei giornali. Questo blog nel suo piccolo cercherà di dare il suo contributo.
Comunque per chi fosse interessato ad approfondire ecco i link al blog di P.Antonio Spadaro (uno degli organizzatori dell’incontro) e il link al post di Alessandro Gilioli che ha commentato l’evento avendovi partecipato dal suo punto di vista laico.