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Servirebbe una visione

Thursday, January 14th, 2021

Un 2021 che sembra solo un 2020 sotto un altro nome.

E’ questa la mia impressione per queste prime due settimane di nuovo anno. Abbiamo iniziato pieni di speranza e fiduciosi, ma già da subito questo 2021 si è rivelato non meno “ostico” e “sorprendente” del predecessore.

Una battuta che circola molto in rete è che se ci si mettesse nei panni del 2021 si avrebbe l’ansia da prestazioni.

Questo può spiegare, in parte, il nostro desiderio di vedere subito dei cambiamenti, dei risultati, come una persona che vede sorgere il sole secondo dopo secondo.

Questo è comprensibile, ma sappiamo bene quanto il cambiamento sia lavoro lungo, fatto giorno dopo giorno. Composto da piccole cose (apparentemente) i cui risultati si apprezzano nel tempo e mai sono immediati.

Tutto questo però ha la premessa della visione; che non significa solo immaginare come potrà essere il futuro domani. Significa alzarsi e proiettare lo sguardo sul futuro (che non è domani o le prossime scadenze imminenti) e comprenderne il significato. Progettare oggi il domani per farci trovare pronti e non subire passivamente.

Progettare il futuro è governarlo senza timore del cambiamento. E’ investire oggi risorse (umane ed economiche) per i prossimi 10 anni, quando si avranno risultati. E’ credere nelle persone e nel territorio.

Serve una visione, servono visionari.

Nostalgia canaglia

Sunday, November 12th, 2017

Come sanno i miei cinque (affezionati?) lettori, con Katia siamo tornati a dare un piccolo contributo all’Oratorio di Moncalvo, cercando di fare un cammino di gruppo con i ragazzi di 13-14 anni.

Il gruppo, in ricordo dei vecchi tempi, lo abbiamo chiamato “gruppo giovani” e il fatto che questo nome sia già stato usato (ed abusato) ai miei occhi non ne diminuisce affatto il valore. Fino ad oggi non è che abbiamo fatto chissà che cosa; ci siamo incontrati, abbiamo cercato di conoscerci meglio; alcuni incontri sono andati bene, altri così così, come credo sia normale. Insomma, stiamo camminando insieme, e per me questo è già il premio.

Sabato scorso ho pensato di incentrare l’incontro sul tema dell’amicizia, consapevole che questo argomento è fondamentale sia nella vita dei ragazzi che in un cammino di gruppo. Ho recuperato un “vecchio gioco di Klaus Vopel”, un leggerissimo adattamento nello svolgimento e pronti via, ne è venuto fuori l’incontro più bello fatto fino ad ora. I ragazzi entusiasti e mai visti così coinvolti e attenti alle loro emozioni, ai loro pensieri.

Io stesso non mi ricordavo più bene come fosse bello fare gruppo. Come fosse potente, formativa, coinvolgente, l’esperienza di gruppo insieme ai ragazzi. E proprio sabato, a tradimento, mi hanno ripreso i ricordi del nostro (mio e di Katia) gruppo. Che nostalgia della sensibilità di S., dell’intelligenza di L., di A., di M., di A., e via via tutti gli altri. Ho ripensato al cammino fatto insieme, a quanto abbiamo costruito, a quanto abbiamo appreso. Alle vittorie e alle sconfitte. A quello che siamo stati capaci di fare e al cammino che non siamo stati capaci di continuare per varie ragioni.

Sono sempre stato una persona che guarda al futuro, che ha sempre pensato che un gruppo nasce, cresce, ed è destinato a morire, perché è giusto che ogni persona faccia le proprie scelte e segua la propria strada. Per me un gruppo non è mai per sempre. Però sabato mi sono guardato indietro e la nostalgia è stata fortissima.

E temo questa nostalgia. Mi spaventa. Non deve influenzare minimamente le mie scelte, i miei pensieri, il mio cammino attuale. Come diceva Simone Weil, bisogna tagliare senza misericordia tutto quanto è illusione nel nostro rapporto con gli altri. A maggior ragione nell’animazione. E nell’amicizia si nutrono le speranze l’uno dell’altro e si rispettano i sogni l’uno dell’altro.

 

 

Clipperz mette casa in Islanda

Sunday, December 29th, 2013

Cercate un password manager online che permetta anche di salvare documenti, appunti, altre cose riservate? Magari facile da usare e che non necessiti nessuna installazione? Accessibile ovunque e con qualsiasi dispositivo? Completamente anonimo e con i dati che non sono accessibili se non al legittimo proprietario?

Quello che cercate è Clipperz ed a svilupparlo sono stati due italiani: Giulio Solaroli e Marco Barulli. Ma come tutti gli italiani geniali non riconosciuti, non li proteggiamo abbastanza e non li valorizzaimo come dovremmo. La loro è una storia emblematica di come questo nostro paese si riempe la bocca di paroloni come agenda digitale e startup, poi i fatti dimostrano sempre il contrario.

 

Prove di linux firewall – parte quarta

Monday, April 8th, 2013

Ultima puntata, almeno per ora, su come impostare un firewall sulla nostra distribuzione linux. Dopo aver preso confidenza nelle precedenti puntate con il comando Iptables per creare un piccolo firewall a protezione della nostra distribuzione, ecco come unire insieme il tutto in uno script eseguibile che si avvia automaticamente all’accensione del pc. Editiamo pertanto lo script che io ho chiamato iptables-firewall.sh con il seguente comando:

# nano /etc/iptables-firewall.sh

Iniziamo a scrivere lo script:

#!/bin/bash
# VARIABILE PER IPTABLES #
IPT=”/sbin/iptables

# ANNULLO EVENTUALI REGOLE E CATENE PRECEDENTI #
$IPT -F
$IPT -X

# NUOVA POLICY TRAFFICO #
$IPT -P INPUT DROP
$IPT -P FORWARD DROP
$IPT -P OUTPUT ACCEPT

# ABILITO TRAFFICO LOOPBACK #
$IPT -A INPUT -i lo -j ACCEPT
$IPT -A OUTPUT -o lo -j ACCEPT

# IMPOSTO REGOLE PER PACCHETTI ICMP DI PING #
$IPT -A INPUT -p icmp –icmp-type echo-reply -m state –state ESTABLISHED,RELATED -j ACCEPT
$IPT -A INPUT -p icmp –icmp-type echo-request -m limit –limit 5/s -m state –state NEW -j ACCEPT
$IPT -A INPUT -p icmp –icmp-type destination-unreachable -m state –state NEW -j ACCEPT
$IPT -A INPUT -p icmp –icmp-type time-exceeded -m state –state NEW -j ACCEPT
$IPT -A INPUT -p icmp –icmp-type timestamp-request -m state –state NEW -j ACCEPT
$IPT -A INPUT -p icmp –icmp-type timestamp-reply -m state –state ESTABLISHED,RELATED -j ACCEPT

# BLOCCO CONNESSIONI SENZA SYN E PROTEZIONE ATTACCHI DoS #
$IPT -N syn-flood
$IPT -A INPUT -i eth0 -p tcp –syn -j syn-flood
$IPT -A syn-flood -m limit –limit 1/s –limit-burst 4 -j RETURN
$IPT -A syn-flood -j DROP
$IPT -A INPUT -p tcp ! –syn -m state –state NEW -j DROP

# CONSENTO TRAFFICO DA CONNESSIONI GIA’ STABILITE #
$IPT -A INPUT -m state –state ESTABLISHED,RELATED -j ACCEPT

# CONSENTO CONNESSIONI SSH SULLA PORTA 2222 #
$IPT -A INPUT -p tcp –dport 2222 -m state –state NEW -j ACCEPT

# AGGIUNGERE QUI TUTTE LE CONNESSIONI SULLE PORTE IN INGRESSO DA ABILITARE #

# FINE #

Questo script deve essere eseguibile e inoltre modificabile/editabile solo dall’utente root, cioè l’amministratore del pc in ambiente linux. E’ necessario pertanto dopo averlo salvato nella directory “/etc” cambiarne le proprietà con i seguenti comandi:

# chmod 700 /etc/iptables-firewall.sh

# chown root:root /etc/iptables-firewall.sh

Per fare in modo che ogni volta che si accende il pc, queste regole di firewall vengano caricate è necessario aggiungere un comando di caricamento al file di configurazione dell’interfaccia di rete pubblica. Editiamo pertanto il file con il comando:

#nano /etc/network/interfaces

auto eth0
iface eth0 inet static
address 192.168.0.111
netmask 255.255.255.0
gateway 192.168.0.1
dns-search somedomain.org
dns-nameservers 195.238.2.21 195.238.2.22
broadcast 192.168.0.0
pre-up /etc/iptables-firewall.sh

Aggiungiamo la riga evidenziata in grassetto, salviamo e riavviamo il pc. Le regole di Iptables saranno caricate e il firewall funzionante.

 

Questo si doveva dire

Sunday, November 6th, 2011

Oggi grande manifestazione del PD a Roma in Piazza S.Giovanni e discorso molto lungo del segretario Bersani. Emanuele Menietti sul suo blog ha fatto il tag cloud del discorso e da questo mi viene conferma che non era granchè. La mia impressione è di grande retorica, molte parole ma che a stento, perlomeno a me, toccano il cuore e la mente. Per dirla tutta mi sembra un discorso vecchio, senza slancio, senza indicazioni di mete e percorsi per il futuro. Cosa volete che sia l’orizzonte del governo mondiale se non un espediente retorico? La citazione della grandezza dell’Italia sempre e solo del passato: ma porca miseria saremo anche un grande paese non solo per l’impero romano, il rinascimento e compagnia bella!

Poi ho letto il post che Pippo Civati ha scritto immaginando il discorso. E per un attimo ho sognato e immaginato un’Italia grande paese. Oggi. Poi purtroppo mi sono svegliato.

La scuola vista da Giovanni Degli Antoni

Sunday, July 17th, 2011

Questa mattina navigando in rete per la consueta lettura dei blog che seguo ecco che come sovente capita colpisce la Serendipity. Mi imbatto in questo post di Stefano Quintarelli e da li arrivo a questa video intervista (vecchia, risale al 2009) a Giovanni Degli Antoni uno dei più grandi informatici che abbiamo in Italia, dove vengono espresse opinioni decisamente contro corrente sulla scuola:


 

 

Le nuove Creative Commons 3.0 ita

Thursday, July 7th, 2011

Sono arrivate le licenze Creative Commons 3.0 italiane, che non si limitano alla traduzione letterale ma sono state specificatamente adattate al nostro sistema giuridico. Tra le novità va segnalata la possibilità del noleggio e prestito di copie dell’opera oggetto di licenza.

Le Creative Commons sono da sempre un nuovo modo di rendere pubbliche le proprie opere (musicali,narrative,blog,foto,ecc) senza alcune restrizioni legate al copyright e ai diritti d’autore. Sono insomma un modo ampio di condividere opere dell’ingegno umano, riconoscendo la paternità dell’opera ma al contempo permettendone la libera diffusione, quello che in gergo viene detto Copyleft.

Secondo CC Italia il nostro paese si trova al terzo posto per numero di licenze adottate, però una buona parte di esse, circa il 43%, è del tipo più restrittivo, CC-BY-NC-ND, e questo colloca agli ultimi posti l’Italia per quanto riguarda la libertà delle licenze.

Questo blog fin dalla sua nascita ha adottato una licenza CC-BY-NC-ND, la versione 2.5, adesso con l’arrivo della 3.0 ho deciso di rendere un pò meno restrittiva la licenza adottando la CC-BY-NC-SA che potete leggere qui. Il mio piccolo contributo per la libera condivisione delle idee.

Richard Stallman all’hackmeeting

Monday, June 27th, 2011

Richard Stallman, il filosofo del software libero, è intervenuto all’hackmeeting di Firenze per rimarcare le sue critiche contro il cloud computer, il software chiuso, le intercettazioni e la libertà nella società digitale. Qui il resoconto dell’intervento di Stallman sul blog di Arturo di Corinto.

Ma all’hackmeeting si è anche parlato di precariato in relazione alla società dell’informazione; ed è un argomento sul quale riflettere leggere le testimonianze (sempre dal blog di Arturo di Corinto) di ragazzi che fuggo dall’Italia per andare a lavorare all’estero dove il loro talento informatico è apprezzato e renumerato al meglio. Anche questo è segno della nostra arretratezza tecnologica e di quanto dobbiamo recuperare rispetto ad altri paesi.

Le stelle inquiete

Saturday, April 2nd, 2011

Il trailer del film di Emanuela Piovano dedicato a Simone Weil appena uscito nelle sale.

Netiquette

Thursday, May 20th, 2010

Image by lawgeek via Flickr

La Netiquette è quel codice di comportamento che i primi utenti di internet si sono autoimposti; è all’incirca l’equivalente del nostro galateo: un insieme di regole di buona educazione. Per chi come me ha iniziato a frequentare la rete parecchio tempo fa’ è ormai un’abitudine osservarla ma, con l’avvento del web 2.0 e l’enorme crescita degli utenti internet, non è raro imbattersi in persone che la ignorano e non sanno nemmeno che esista.

Ovviamente è un fatto positivo che sempre più persone utilizzino la rete sia per lavoro sia per scopi puramente personali e ludici. Quello che non capisco è come queste persone non si pongano nemmeno il problema della netiquette o peggio di sapere cosa è.

Nei Social Network dove è possibile condividere con pochi caratteri cosa si sta facendo o pensando, mi è capitato di imbattermi in testi scritti in maiuscolo e parolacce. Lungi da me fare il moralizzatore; però il fatto che tu urli (scrivi in maiuscolo) per la rete parolacce o altro non aumenta la tua visibilità e la tua “esistenza” in rete; anzi secondo me ottiene l’effetto contrario.

E’ molto semplice batte i tasti del pc; per questo una lettura (o ripasso) della Netiquette sarebbe utile.