Il mondo salvato dai giornalisti. Il keynote di Luca Sofri, direttore de IlPost al Festival del Giornalismo di Perugia pubblicato sul sito CheFuturo. Merita la lettura per l’attenta analisi sulla crisi dei giornali tradizionali, in particolare in Italia, e sul pressapochismo con cui viene gestita l’informazione online dalle testate tradizionali.
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Moncalvo Web Tg dove sei?
Non me ne vogliano gli amici di Moncalvo Web Tg, ma sinceramente mi aspettavo qualcosa di più. Sono passati con oggi 14 giorni dalla prima puntata pubblicata su Youtube e ancora nessuna notizia sulle altre.
Due settimane di “silenzio e nessun nuovo contenuto” possono essere accettabili se stiamo parlando di un sito web o di un blog, anche se il buonsenso e l’esperienza della rete consigliano di aggiornare i contenuti almeno una volta a settimana; le trovo eccessive invece rispetto alle premesse con cui è nato il progetto.
Capisco e conosco la fatica della costanza. Capisco anche che il progetto è comunque “amatoriale” e fatto nel tempo libero. Ma proprio per queste ragioni andava secondo me pensato meglio, con scadenze certe e magari senza il tam-tam della pubblicità mediante l’affissione di manifesti nei negozi di Moncalvo che invitano a seguire il notiziario su Youtube e la pagina di Facebook, sapendo che magari non si ha tempo/voglia per aggiornare i contenuti.
E per quanto riguarda FB, chi mi legge sa che non lo amo molto, ma qui non c’entra il piacere o non piacere, io ho cercato la pagina ma senza riuscire a trovarla. Che non sia pubblica? Perchè se così fosse mi spiegate perchè si vuole fare un tg sul web legato ad una pagina FB che solo gli iscritti possono vederla? Si confonde il mezzo con il fine: FB non è tutta la rete, anche se a qualcuno piace crederlo, ci sono utenti non registrati al servizio che quindi sono automaticamente tagliati fuori se una pagina non è pubblica. Se informazione deve essere, deve essere per tutti.
Ma non c’era la cabina di regia?
Come giustamente scrivono Mantellini, Scorza e d’Angelo, se la bozza circolata in rete sulla regolamentazione del diritto d’autore e dei nuovi poteri all’Agcom, risultasse poi quella approvata e diventasse legge; allora la tanto lodata cabina di regia per l’Agenda Digitale era solo uno specchietto per le allodole e come più volte confermato dai fatti, alla clesse dirigente di questo paese di internet e delle nuove tecnologie non frega niente. Se non per regolamentare e censurare.
Con buona pace di quel gruppo di visionari che ancora si ostina (ma fino a quando se i risultati sono questi?) a cercare di fare uscire l’Italia e gli italiani dal digital divede tecnologico e culturale.
Moncalvo Web Tg
Una bella iniziativa partita da alcuni giovani moncalvese è il canale su Youtube MoncalvoWebTg. Qui è possibile vedere il primo webtg realizzato. Complimenti a Samuele Bosco per l’iniziativa.
Se posso permettermi un link di suggerimento ai ragazzi di MoncalvoWebTg ecco il sito di Antenna306 di Casola Valsenio, con spunti interessanti. Peraltro con Paride di Antenna306 siamo stati colleghi e siamo ancora amici.
Guerriglia sulla rete
Poi possiamo dire quanto internet sia importante per lo sviluppo, l’Italia, il futuro, un nuovo modo di condividere la conoscenza, le passioni, le idee e tante altre sacrosante verità.
Però oggi, anno di grazia 2012, la situazione della rete in Italia è questa, con siti chiusi per ordine di un magistrato a seguito di una denuncia per (forse) una frase ingiuriosa e hacker che passano alla vendetta oscurando a loro volta il sito del denunciante.
Ecco direi che non siamo messi benissimo. Qui l’opinione di Guido Scorza.
La Gazzetta Gastronomica
La nuova avventura di Stefano Bonilli si chiama Gazzetta Gastronomica. Un giornale online di cucina, cibi, vino, viaggi, ricette …. tutto da gustare e leggere. In bocca al lupo!
Adotta una parola
La Società Dante Alighieri ha lanciato l’iniziativa “Adotta una parola” in collaborazione con alcuni famosi dizionari di italiano. In pratica si sceglie una parola della lingua italiana e ci si impegna ad usarla maggiormente, custodirne il significato, incentivarne l’uso per arginare l’impoverimento della nostra lingua, che come altre lingue, ogni anno “perdono” parole. L’adozione dura un anno ed è certificata da un attestato.
A mio avviso è un’iniziativa che andrebbe pubblicizzata nelle scuole.
Ma non c’era il tunnel?
Sta facendo il giro della rete lo sgangherato comunicato del Ministro Gelmini (o del suo ufficio stampa) sulla notizia diffusa dal CERN circa i risultati di esperimenti sui neutrini che sembrerebbero indicare un superamento della velocità della luce di tali particelle sub atomiche.
Il mondo scientifico è cauto e attende ulteriori conferme, perchè se ciò risultasse vero, andrebbe rivista la teoria della relatività di Einsten e buona parte delle nostre teorie sulla fisica sub atomica. Insomma cautela e nuovi studi e esperimenti.
Per questo il comunicato del ministro, con la sua enfasi di vittoria, lo strafalcione del tunnel da Ginevra al Gran Sasso, la sua retorica di regime, è fuori luogo; la dimostrazione, ancorchè non necessaria, di che livello sono i nostri governanti.
Qui è possibile leggere un bellissimo editoriale del Il Post sull’argomento.
Un blogger direttore
Il titolo del post non è granchè, non fosse altre che direttori-blogger ce ne sono in giro, ma quello di cui voglio parlare è speciale.
Anzitutto è un prete, ma non un prete qualunque; certo non è Don Ciotti o Don Gallo, per me fulgidi e inarrivabili esempi di vita cristiana, ma non è comunque uno del gruppo, un gregario.
Anzitutto è un Gesuita, e qui già occorre combattere contro vecchi pregiudizi influenzati dalla famosa battuta in voga negli ambienti curiali che dice “nè noi nè Dio stesso sapremo mai cosa pensano i Gesuiti”. E’ tutto sommato giovane ed è arrivato alla direzione di una famosa rivista che ha notevoli influenze nell’ambiente cristiano-cattolico ma non solo.
Io lo ritengo uno dei maggiori esperti di Internet e delle nuove tecnologie che la Chiesa possa vantare ed è stato uno dei promotori del primo meeting di blogger in Vaticano. In rete è conosciuto come il Gesuita 2.0 e non per nulla il suo blog si chiama Cyberteologia.
Per farla breve Padre Antonio Spadaro è diventato direttore di La Civiltà Cattolica e secondo me un importante passo avanti nel dialogo tra la Chiesa e Internet è stato fatto. E qui c’è la dimostrazione, a mio avviso, di come pensino bene e sul lungo periodo i Gesuiti.