Il popolo irlandese ha scritto una pagina della storia. Oggi è una giornata straordinaria. Grazie.
Che il progetto ” animato e promosso da Daniele Trinchero per portare la banda larga a Verrua Savoia meritasse attenzione era, almeno per me, chiaro da parecchio tempo. Ora che il tutto si è concretizzato nella neonata associazione Senzafilisenzaconfini, finalmente, gli amici di Verrua sono arrivati alla ribalta nazionale e hanno riscosso segni di attenzione da parte di tutti e pure il New York Times ha scritto un articolo su quanto sta succedendo a Verrua Savoia.
Tutto merito dei promotori dell’iniziativa, in primis Daniele Trinchero, ma anche dell’amministrazione comunale che non ha mai fatto mancare il proprio contributo e sostegno. Un esempio da seguire, quello della collaborazione tra privati e amministrazione pubblica, che Moncalvo dovrebbe imparare.
Io credo che se Moncalvo non vorrà condannarsi ad un declino lento e inglorioso, prima o poi dovrà iniziare a confrontarsi con internet e le enormi potenzialità che può sviluppare. L’esempio di Verrua è lì a dimostrarcelo.
Nella grande e affollata galassia delle associazioni moncalvesi brilla una nuova stella: l’associazione Moncalvo Viva, che nasce come continuazione del progetto politico della lista omonima recentemente sconfitta alle ultime elezioni amministrative .
Non me ne vogliano gli amici di Moncalvo Viva, ma come già successo recentemente, non mi ha mai convinto il proliferare dell’associazionismo moncalvese. Questa “gara” a fondare associazioni con scopi simili se non identici, la trovo ridicola oltre che una dispersione di energie che Moncalvo non può permettersi. Capisco che in qualche modo si doveva dare una continuità “politica-sociale” alla lista sul lungo periodo (le prossime elezioni sono lontane) ma a tutto c’è un limite e io l’associazione non l’avrei fatta.
Il sottoscritto però non conta nulla e quindi l’associazione è stata costituita e qui potete leggere lo statuto. Divertente, non so se voluto o meno, la citazione alla felicità dei moncalvesi che riprende un’articolo della Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti. Per il resto gli scopi e lo statuto riprendono le idee e proposte già espresse nel programma politico della lista.
Come non mi aveva convinto il programma politico, così non mi convince lo scopo che la neonata associazione si prefigge. Mi sono andato a rileggere alcuni post dove esprimevo considerazioni su Moncalvo e il suo futuro, per esempio sul turismo e cibo, associazioni e internet, sviluppo digitale. Mi sembrano ancora attuali e senza risposte.
Si può essere dei grandi sportivi e nonostante questo avere piccole idee. Vedi Isimbayeva.
(via La Stampa)
Si parla molto delle possibilità offerte dalla rete per aumentare la democrazia e la partecipazione alla res-pubblica da parte dei cittadini. Moncalvo e in generale il monferrato, da questo punto di vista sono ancora alla preistoria.
Questa sera ho fatto una piccola ricerca su Google delle 6 principali cariche politiche di Moncalvo (sindaco e assessori) e devo dire che il risultato non è entusiasmante. Alcuni hanno si un profilo su facebook ma non pubblico, altri sembra che non abbiano nessuna identità digitale. Per carità, non è necessariamente un male, ma ecco, un tentativo di avvicinarsi alla rete, cosa peraltro richiesta dall’Agenda Digitale Italiana, dovrebbe essere perlomeno tentato.
Sergio Maistrello e il Comune di Pordenone ci offrono una bella dimostrazione di cosa la rete, l’amministrazione comunale e i cittadini possono fare insieme: pensare il futuro della città.
Ecco a me piacerebbe che l’amministrazione di Moncalvo iniziasse a pensare così. Un grande wiki dove si chiede di progettare il futuro: ma non il nostro (quello della mia generazione) ma quello di Adele, dei nostri bambini e ragazzi.