Archive for the ‘società civile’ Category

Torna l’oratorio alla T.T.

Saturday, May 23rd, 2020

In questi giorni Moncalvo è stata scossa da una grande notizia: il generoso gesto della famiglia Piacenza di donare alla Parrocchia di Moncalvo i locali del vecchio oratorio salesiano annesso alla ex fabbrica della T.T.

In quei locali generazioni di moncalvesi sono cresciuti, hanno giocato, hanno lavorato, ed è stato un po’ come ritornare indietro negli anni.

Mi riprometto di scrivere qualcosa di più approfondito nei prossimi giorni; quello che però mi è subito venuto in mente è che questa è davvero l’occasione della vita per Moncalvo ma che senza un senso di comunità e fare squadra non sapremo coglierla appieno. Anzi rischiamo di soccombere.

E mi è venuto in mente il discorso di Al Pacino

#25Aprilepersempre

Saturday, April 25th, 2020

Buon 25 aprile

Moncalvo, il campo da Hockey, il Covid-19

Monday, April 20th, 2020

Qui da noi a Moncalvo, l’Hockey è sempre stato “lo sport per eccellenza”. Certamente il merito va all’indimenticabile Dott. Umberto Micco. Grande uomo e grande moncalvese, comunque la pensiate.

Il Dutur, come era soprannominato, fu una delle principali figure sportive italiane dell’Hokey su prato a cavallo tra gli anni 30 e 40, vincendo diversi scudetti e partecipando alle olimpiadi di Helsinki nel 1952 con la nazionale italiana.

L’attuale U.S.D. Moncalvese Hockey Maschile e la Femminile nata proprio su iniziativa del Dutur è stata scuola di sport e vita per generazioni di moncalvesi; ha collezionato diversi importanti riconoscimenti a livello nazionale ed è Stella d’Argento del CONI per meriti sportivi. Insomma è un’istituzione moncalvese, comunque la pensiate.

E’ da parecchi anni ormai che il campo da hockey di Moncalvo necessita di un rifacimento, così come le altre strutture degli impianti sportivi dedicati appunto al Dutur. Tutte le amministrazioni comunali che si sono succedute in questi anni hanno diciamo così svicolato sulla gestione dello sport moncalvese, e insomma la situazione è diventata delicata.

Le liste che si sono candidate alle ultime elezioni avevano nel programma di occuparsi della cosa, in particolare la lista Moncalvo Viva aveva espressamente messo nel programma il rifacimento del campo da Hockey.

Poi è successo quello che è successo. Prima il crollo di una parte delle vecchie mura del castello con il grave danno e disagio per i moncalvesi, la viabilità interrotta e modificata, le attività dei ragazzi e dell’oratorio limitate. Una situazione che perdura ancora oggi e non si sa fino a quando.

Adesso il problema Covid-19, con tutte le conseguenze economiche e sociali su una cittadina che vive per la maggior parte di commercio, turismo, agricoltura, piccole e piccolissime attività artigianali-industriali.

Si è scatenata quindi subito la polemica sui social e sui giornali, dopo che nell’ultimo consiglio comunale è stato approvato appunto il bilancio con la scelta (sostenuta dalla maggioranza Moncalvo Viva) di mandare avanti il progetto di rifacimento del campo di Hockey con una spesa prevista di 415.000 euro finanziata con mutuo ventennale.

Una manna per fanboy su facebook di una parte e dell’altra, con commenti acidi a colpi di slogan su varie pagine facebook moncalvesi.

Quello che però mi ha colpito di più è stato questo intervento dell’amico Diego appartenete alla minoranza e quindi contrario alla spesa. Mi ha colpito per la pacatezza, il tentativo di spiegare per bene le sue ragioni, la scelta delle parole e del tono che cerca di parlare alle persone non con i soliti slogan e basta. Un intervento misurato e ammirevole per lo stile inconsueto nel panorama dell’internet moncalvese.

Ecco, la discussione politica a Moncalvo io la vorrei così. Più ragionata, meno tifosa.

Non a caso nessuno ha ancora risposto al post di Diego.

Le stories di Aido Asti

Wednesday, April 8th, 2020

Gli amici di Aido Asti mi hanno chiesto di raccontare la mia storia. La trovate qui se vi avanzano 5 minuti

La Parrocchia di Moncalvo e la sua comunità ai tempi del Covid-19

Thursday, March 26th, 2020

Come i miei affezionati 5 lettori sanno, il sottoscritto, trapiantato e immunodepresso è persona a rischio in questo periodo di quarantena. Ho lavorato in ufficio fino a fine febbraio, poi grazie alla grande professionalità dell’azienda dove lavoro (in particolare del mio capo) abbiamo attivato lo smart working.

Il problema che però si è presentato in questi giorni è la scorta dei farmaci immunosoppressori che devo assolutamente prendere per il trapianto. Sono medicinali che non si trovano in farmacia, né possono essere prescritti dal proprio medico di famiglia. Vengono consegnati direttamente dal centro trapianti. Ho telefonato in ospedale e l’infermiera mi ha detto: “scordati di venire in ospedale; tu sei a rischio; cerca di mandare qualcuno”. Già, mandare qualcuno. Ma chi? Katia? Poteva essere una soluzione, Lei è forte, non a rischio, però se va male è come se andassi io stesso; non è che non ci frequentiamo io e Katia….

Ci è venuto in mente il nostro parroco Don Giorgio. Sappiamo che lui adesso è costantemente in ospedale (è un ex infermiere), la chiesa e l’oratorio sono chiusi, ma lui ancora più di prima (è anche cappellano in ospedale) si prodiga per gli altri, gli ultimi, per chi ha bisogno.

E’ bastato un semplice messaggio ieri pomeriggio e oggi hanno suonato alla nostra porta; era Don Giorgio nella sua classica divisa d’ordinanza da “non prete” (con mascherina e guanti) con il pacco dei farmaci. Credo che manco se lo convocasse Papa Francesco si vestirebbe da prete 🙂 ) Un breve scambio di parole (a distanza), un saluto affettuoso fatto con gli occhi (come una carezza) e via: io in casa e lui verso il suo gregge, verso gli altri. Credo di non averlo mai sentito così vicino, così “mio parroco” come in questi momenti.

Ma oltre a Don Giorgio, vorrei ricordare qua l’amica Stefania con cui periodicamente ci sentiamo e che mi ha portato altri farmaci più comuni. La Rosetta e il Sandrino del negozio di alimentari di Moncalvo; oltre che prodigarsi a portare la spesa a casa per molti cittadini (io compreso) sono persone di una rara umanità e gentilezza. Il Fabio del negozio di verdura, la Susanna della farmacia, Anna Lettera che sta cucendo mascherine, la Scuola di Moncalvo e tutti gli insegnanti che si stanno impegnando per i nostri ragazzi, e potrei continuare…

Forse ci stiamo riscoprendo, pur tra mille difficoltà, una comunità unita e questo, una volta passata la tempesta, non dovremmo dimenticarlo.

Facebook e la democrazia

Wednesday, November 8th, 2017

Facebook e la democrazia pubblicato da Mantellini è quel post che avresti voluto scrivere tu, tanto riesce a rendere reali e chiari, pensieri e riflessioni che hai dentro di te ma che per pigrizia/ignoranza non riesci a fissarli in forma decente.

La frase di Massimo Mantellini “È possibile peggiorare le scelte di due miliardi di persone che già pensano ingenuamente che Facebook sia Internet?” sintetizza perfettamente quanto la cultura digitale sia importante. A maggior ragione nel nostro paese, vittima di un “digital divide culturale” sempre più grande.

Parafrasando una vecchia battuta, io non temo i social network in sè, temo invece (e molto) i social network in me. Come dice tra le righe Massimo Mantellini, il pericolo lo creiamo noi stessi quando per pigrizia, ignoranza, comodità, lasciamo ai social che frequentiamo di descriverci il mondo con il loro algoritmo.

Mai come oggi abbiamo accesso completo a una quantità enorme di informazioni, molte più di quanto siamo in gradi di gestire. Lasciare che altri siano il nostro filtro informativo è un rischio enorme. Dobbiamo essere noi a farci questo filtro e possibilmente insegnare questo modo di pensare alle nuove generazioni.

Il pericolo per la democrazia non è mai qualcosa o qualcuno che è estraneo all’uomo.

 

Villanova d’asti: la nostra piazza indipendenza?

Sunday, August 27th, 2017

Io non ho la soluzione in tasca sul problema dell’immigrazione. Né conosco a fondo la materia e la situazione nell’astigiano, che peraltro da quello che leggo, non mi sembra così in emergenza.

Detto questo, mi sgomenta (e preoccupa) che il sindaco di Villanova d’asti trovi modo di definire “troppe” 15 donne (e bambini) che arriveranno a breve in una casa di accoglienza posta nella frazione Stazione di Villanova d’Asti.

Se anche l’arrivo di donne e bambini ormai è visto con sospetto, paura, apprensione, allora è segno di quanto in profondità ha scavato la paura, la diffidenza, nei confronti di persone che hanno l’unica colpa di essere diverse da noi e scappare da situazioni disperate.

Se questo è il Monferrato (patrimonio Unesco) che i nostri politici (e la nostra società) ha in mente; ebbene questo Monferrato io non lo voglio.

 

Giornata Nazionale AIDO 2016

Monday, September 26th, 2016

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Anche quest’anno siamo a Moncalvo (AT) in Piazza Garibaldi sabato 1 e domenica 2 ottobre.

Incontriamoci!

 

Un dono che vale una vita

Saturday, July 9th, 2016

Bella serata ieri sera in piazza a Moncalvo. Un grande grazie all’amico Christian e a tutti gli organizzatori da parte dell’Aido di Moncalvo.

Farne delle serate così!!

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La risposta sui profughi a casa propria

Wednesday, June 17th, 2015

La frase che, anche a Moncalvo, si ripete spesso riguardo ai profughi è: “Perchè non li prendi a casa tua?” oppure quella che ho sentito questa mattina: “Perchè il Papa, che parla tanto, non se li prende tutti in Vaticano?”.

Due domande retoriche che spesso ci tappano la bocca perchè non sappiamo rispondere ad una sciocchezza del genere che denota solo la “malafede” di chi pronuncia, anche se si sente furbissimo.

Tutti noi, salvo forse i più insensibili, sentiamo che prendere i profughi a casa nostra è impossibile e che servono risposte più articolate ad un problema epocale, ma spesso non riusciamo ad esprimere questi pensieri. Luca Sofri invece ha messo nero su bianco sul suo blog una serie di possibili risposte, tutte molto sensate e valide, a queste due sciocche domande.