Nei giorni scorsi è entrato nella fase operativa il progetto Monferrato Distretto Digitale promosso dall’Associazione La Grande Occasione.
Questa associazione è, a mio modesto avviso, un unicum da seguire con attenzione e passione, nel “poco digitale” Monferrato. Un gruppo di persone che davvero pensano il futuro tra le nostre colline, senza avere paura di lavorare in rete e fare rete.
L’associazione, presieduta da Angelo Tibaldero (prima o poi Angelo riusciremo ad incontrarci, lavoro ed impegni personali permettendo!) vuole, con questo progetto entrato nella fase operativa, “rendere i borghi partecipanti un territorio attrattivo per nomadi digitali, smart worker e team di startup, nell’orizzonte temporale 2022-2032. Cogliere le opportunità del lavoro da remoto stimolerà la rinascita.”
Noto anche con piacere che tra i comuni aderenti a questo progetto è presente anche Moncalvo; dove (finalmente) hanno aperto il cantiere per la posa della fibra ottica e la realizzazione della rete NGN.
Sono sempre stato un convinto sostenitore della superiorità tecnologica di una rete FTTH, rispetto a qualsiasi altra alternativa (Wimax, 4G, 5G, FWA eccetera). Ed è inutile che ci nascondiamo: le meritorie iniziative per portare una “piccola banda larga” nei nostri territori sfruttando le tecnologie wifi ci hanno appunto solo dato una parvenza di banda larga; e il recente lockdown con il suo costringerci allo smart working e alla DAD ne hanno evidenziato tutti i limiti.
Nota di merito quindi al progetto Monferrato Distretto Digitale e all’associazione La Grande Occasione, senza però dimenticarci che un vero “rinascimento digitale” dei nostri borghi passa necessariamente per tre punti: sviluppo di una vera rete a banda ultra-larga (rete FTTH), colmare il digital-divide culturale dei nostri cittadini, promozione di iniziative “2.0” e legate alle specificità del nostro territorio.