Io ci sono cresciuto con i romanzi di Salgari e la mia infanzia è un susseguirsi di sogni ambientati su prao malesi, dayachi tagliatori di teste, arrembaggi, paesaggi esotici e avventure mozzafiato.
E i ragazzi di oggi cosa leggono?
Io ci sono cresciuto con i romanzi di Salgari e la mia infanzia è un susseguirsi di sogni ambientati su prao malesi, dayachi tagliatori di teste, arrembaggi, paesaggi esotici e avventure mozzafiato.
E i ragazzi di oggi cosa leggono?
Due autori esordienti, uno dei quali ha vissuto per alcuni anni a Moncalvo, e che si firmano con uno pseudonimo. Una serie di delitti che hanno come movente la vendetta e ambientati in una Moncalvo ricostruita a partire dai ricordi degli autori. Furti di quadri ex-voto al Santuario di Crea, le grotte del Bricco Cappuccini e scorie radioattive. Un libro che si legge tutto d’un fiato. Sono questi gli ingredienti di “Troppo caldo per essere giugno” di Felice e Letizia Gava-Sagrin al loro primo romanzo.
Dal libro Grom storia di un’amicizia, qualche gelato e molti fiori:
“I talenti nel nostro paese non vengono valorizzati quando entrano nel mondo del lavoro, e sono presi a pesci in faccia da individui vinti dalla vita, stanchi e preoccupati di mantenere lo status quo. E’ una trasandatezza morale che toglie energie. Ci fa perdere tempo rispetto agli obiettivi, quelli veri, ai quali dovremmo dedicare tutte le nostre forze. A furia di sentirci dire che non dobbiamo metterci strane idee in testa, finiamo col considerare le idee delle stranezze e smettiamo di coltivarle.”
Ho finalmente comprato il libro di Luisa Carrada Il Mestiere di Scrivere e sono rimasto impressionato dalla chiarezza, dalla semplicità della scrittura, dalla potenza delle idee espresse.
Avete presente quando leggete un libro o un articolo e la frase che vi sorge dal cuore è: “E’ vero è proprio così.”? Voi l’avete sempre saputa o l’avete intuita la verità, ma non siete mai riusciti a darle una forma compiuta. Arriva l’articolo o il libro ed ecco che di colpo le vostre intuizioni si materializzano in parole chiare e sfolgoranti. Fiat Lux.
E allora sono andato a rileggermi il post che avevo scritto più di un anno fa segnalando il sito e il blog del Mestiere di Scrivere. Le stesse idee, espresse più goffamente, ma nella sostanza identiche a quello che ho letto nell’introduzione del libro.
Poi ovviamente Luisa Carrada sintetizza il tutto con due parole: Text Generation che a prima vista sembra un paradosso rispetto al solito slogan ripetuto più volte sulla civiltà dell’immagine. Eppure pensateci bene: internet, i social network, i blog, i wiki, i siti di informazione online non sono fatti essenzialmente di parole?
Il libro è una miniera di suggerimenti e consigli per chiunque faccia il lavoro, un po nebuloso per i profani ma affascinante, di scrittore professionale. Ma anche per il semplice curatore del sito web amatoriale, o per il blogger non professionale, il libro elenca le regole basi, gli attrezzi del mestiere, utili per dare quel tocco di professionalità al proprio sito o blog.
Se siete abituali frequentatori della rete, o avete intenzione di aprire un sito o un blog, oppure lo avete già fatto; questo libro non può mancare nella vostra biblioteca.
Sabato 5 maggio, (e penso che la data non sia stata scelta casualmente), sarà inagurata la biblioteca dell’Istituto Comprensivo di Moncalvo, dedicata a due persone che sono nel cuore dei moncalvesi: la Prof. Silvia Cerruti e la piccola Serena Duso.
Sarà una bella giornata per la scuola, i ragazzi, Moncalvo. Fateci un salto, ne vale la pena.
Padre Antonio Spadaro, il noto gesuita direttore di Civiltà Cattolica nonchè, da anni frequentatore e studioso di internet e dei social network ha pubblicato il libro Cyberteologia (sottotitolo: pensare il cristianesimo al tempo della rete) che “rivoluziona” il rapporto tra il cristianesimo e la rete; inteso dal primo sempre e solo come una ricerca di nuovi metodi di evangelizzazione o di avvicinare soggetti (giovani e non) lontani dalla Chiesa facendo vedere di essere al passo con i tempi.
Padre Spadaro si pone invece la domanda cruciale: la rivoluzione digitale tocca in qualche modo la fede? Ci sono punti di contatto e di iterazione tra la logica della rete incentrata sulle metafora del dono, della condivisione e il cristianesimo?
Se siete interessati ecco alcuni links:
Dopo il Kindle versione base disponibile anche in Italia, dal 27 aprile Amazon distribuirà anche la versione touch. Non ho più scuse per rinviare l’acquisto.
In questi giorni ho iniziato a leggere la biografia di Steve Jobs scritta da Walter Isaacson. La prima impressione è quella di un libro ben fatto, dove anche gli episodi più controversi della vita di Jobs vengono raccontati.
Ma la cosa che più mi ha colpito è l’affermazione di Steve Jobs, ripetuta anche in età matura, che le droghe psichedeliche e l’acido lo hanno aiutato ad aumentare il proprio grado di illuminazione: “Prendere l’LSD fu un esperienza profonda, una delle più importanti della mia vita. L’LSD ti mostra l’altra faccia della realtà e anche se non te ne ricordi quando l’effetto sparisce, sai che è così. L’LSD ha rafforzato in me la gerarchia dei valori, facendomi capire che cosa è importante: non già fare soldi, bensì creare grandi cose e rimettere il più possibile quelle cose nel flusso della storia e della coscienza umana.”
Ecco, questa è proprio una delle caratteristiche che, come scritto anche nel libro, fanno di Jobs una persona che è interessante da studiare, capire; una grande personalità che ha cambiato per sempre la nostra vita e il nostro rapporto con la tecnologia. Ma forse non una persona da emulare in tutto e per tutto.