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La politica su internet a Moncalvo è ferma alle elezioni

Thursday, July 10th, 2014

Passata l’euforia (e la campagna elettorale) per le elezioni comunali di maggio ho rifatto un giro sulle pagine web delle due liste civiche che si sono affrontate nell’ultima tornata elettorale. La delusione non poteva essere maggiore.

Non è che ci aspettassimo chissà quali aggiornamenti o iniziative di dialogo con i cittadini; ma almeno qualche scarna notizia perlomeno sulle nomine, sulle prime sedute, qualche informazioni sulle prossime decisioni consigliari e/o di giunta. Nulla di tutto questo.

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La pagina facebook della lista ProgettoMoncalvo è ferma al 27 maggio con il ringraziamento per la vittoria. Si è vero, hanno pubblicato le foto del rinfresco fatto per festeggiare, ma io mi aspettavo qualcosa di diverso. Il sito web non è attivo.

 

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Idem la pagina facebook della lista MoncalvoViva ferma anche lei al 28 maggio come il sito web.

Se ho applaudito (almeno parzialmente) alla novità della pagina facebook pubblica che le due liste hanno messo online, adesso non posso che biasimarle per la non gestione delle stesse. Ma come è possibile, con tutto quello che ormai si conosce della rete e delle sue dinamiche, pensare ancora di gestire internet come, se non peggio, un media tradizionale? Il proprio giardino in rete (come dice Mantellini) va curato, concimato, innaffiato, seguito, lasciato pulito e aperto alle visite. A maggior ragione una formazione politica non può pensare di usare la rete solo per la propaganda elettorale; al prossimo giro non è più credibile.

In entrambe le liste ci sono persone di cui conosco l’attenzione (e frequentazione) della rete. Mi sorprende che non facciano nulla. Non possiamo pensare che la diffusione della cultura di internet debba essere sempre di competenza di altri.

Dati audioweb fisso vs mobile

Thursday, July 3rd, 2014

I dati di Audioweb come sostiene Mantellini, confermano che il nostro paese preferisce le connessioni mobili a quelle fisse. E per chi ha a cuore la crescita digitale delle persone e del paese non è una buona notizia. Siamo un paese ben strano! Nel mondo tutti investono nelle nuove reti ngn (in fibra) e solo in parte nella rete mobile; sapendo che la crescita digitale di un paese è legata principalmente all’infrastuttura della rete fissa. In Italia facciamo il contrario e lo contrabbandiamo anche come innovazione.

Internet si protegge lasciandola stare

Tuesday, June 17th, 2014

Un post di Mantellini da incorniciare e tramandare ai figli. Bravo Mante.

Innovatori e startup in monferrato: Winer

Sunday, May 11th, 2014

winer

Mi capita spesso di fare post sull’innovazione e sulle grandi opportunità che la rete offre a chiunque sappia approfitarne. Basta avere un’idea, un sogno, un progetto e perseverare sulla strada della realizzazione.

Io mi sento dire spesso che qui da noi, a Moncalvo e nel Monferrato, queste cose non ci sono; per tutta una serie di ragioni sociali ed economiche. Siamo un territorio prevalentemente agricolo, con poche imprese, spesso piccole. La nostra vocazione non può che essere l’agricoltura e il turismo abbinato al commercio dei prodotti locali.

Invece ci sono persone che hanno saputo coniugare la passione per il vino (uno dei prodotti di punta della nostra economia) con la tecnologia e la rete. Un’azienda che oltre all’innovazione è legata a filo doppio con il nostro territorio perchè fondata da un caro amico moncalvese con il quale abbiamo (tanti anni fa) fatto un pezzo di strada insieme: Carlo Farotto.

Lo avevo perso di vista, ma conoscendo le sue capacità, ero sicuro che ne avrei sentito ancora parlare. Ha fondato l’azienda Winer con sede a Casale Monferrato. L’azienda produce (e ha anche brevettato) macchinari tecnologicamente avanzati per la vinificazione ed è finalista allo smau 2014 come una delle aziende ict più innovative.

Ecco questa è l’innovazione e il futuro che sogno per Moncalvo e il Monferrato. Un grande in bocca al lupo a Carlo per la sua azienda e il suo lavoro. E chissà che uno di questi giorni non si riesca a fare qualcosa insieme per farsì che altri ragazzi con idee e sogni da realizzare possana trovare aiuto e modelli a cui ispirarsi.

 

La banda non è larga per il cloud

Thursday, May 1st, 2014

Sono ormai molti i servizi cloud che è possibile utilizzare sia con i pc, che con i tablet o smartphone. Alcuni sono gratuiti, altri ti offrono una quantità limitata di gb gratis e se non ti basta quella puoi acquistarne altra. Insomma il cloud, cioè l’archiviazione dei nostri dati nella “nuvola” è ormai un servizio che risulta irrinunciabile; non solo per avere le nostre foto disponibili su qualsiasi device, ma anche come luogo fisico per eseguire i backup.

Io personalmente utilizzo Dropbox per fare i backup di questo blog, mentre per i documenti personali, le foto, eccetera, uso onedrive di Microsoft,  uso icloud della Apple per ipod e ipad. Prima o poi dovrò decidermi ad uniformare la cosa, ma fino ad oggi mi è mancato il tempo e la voglia.

Ma proprio questi servizi cloud sono soggetti ad un grave problema: la penosa situazione dei collegamenti internet in Italia, in particolare qui nel Monferrato. Il caricamento e la sincronizzazione dei dati tra i nostri device e il nostro cloud dipende molto dalla bontà della nostra connessione alla rete, in particolare dalla velocità di upload. Le attuali connessioni adsl sono fortemente asimmetriche (lo dice lo stesso acronimo adsl: asymmetric digital subscriber line) cioè hanno una “grande” velocità di download e una bassa velocità in upload. In parole povere ci permetto di navigare abbastanza velocemente perchè la navigazione è solo scaricamento (download) di dati dalla rete, mentre quando siamo noi che dobbiamo inviare dati la velocità è di molto inferiore.

La mia adsl è una 20/1 (teorica), in realtà non vado mai oltre i 13Mbps in down e 0,7Mbps in up, ed è proprio la scarsa velocità di upload che ci limita fortemente nell’utilizzare appieno le potenzialità del cloud. E questa limitazione l’ho sperimentata nuovamente l’altro giorno quando ho voluto archiviare in onedrive le foto della recente gita sul lago maggiore. Sono 344 foto, circa 660MB. Tempo di caricamento dalle 15:00 alle 20:00.

Con questi tempi si capisce subito che non è nemmeno pensabile fare un backup di tutti i nostri dati o dell’intero hard disk, a meno di lasciare acceso il nostro pc per settimane intere. E fino a quando non si avrà disponibile una vera banda larga simmetrica l’utilizzo del cloud, e della relativa tecnologia, sarà possibile solo per chi, nelle grandi città, è raggiunto dalla fibra ottica.

Lo sviluppo della banda larga, in particolare da noi nel Monferrato, deve diventare una priorità se non vogliamo essere tagliati fuori e perdere importanti possibilità di sviluppo del territorio.

Resta sempre attuale questo post con relativo video di Gaspar.

 

WiFi italia e alcuni dati su cui ragionare

Sunday, April 27th, 2014

Parliamo spesso di wifi libero, ma non abbiamo una chiara idea del fenomeno e dei numeri. CheFuturo ha provato a mappare il wifi italiano e ha pubblicato qui i risultati.

La situazione di internet in Italia

Sunday, March 2nd, 2014

Volete capire la situazione di internet, della rete, dell’innovazione in Italia? E’ tutta riassunta in questo post e in questo di Massimo Mantellini. E non è bella.

Cultura digitale Moncalvo e utilizzo della rete

Sunday, February 16th, 2014

Stasera, tra la lettura de IlPost e una visita allo Store della Apple, ho aperto il sito web della Parrocchia di Moncalvo gestito dall’amico Piero e da altri. Ho seguito il link alla neonata associazione Guglielmo Caccia Onlus (noi moncalvesi siamo campioni nel creare associazioni in fotocopia e qualcuno prima o poi mi dovrà spiegare perchè) che rimanda ad una pagina Facebook. Come i miei affezionati cinque (5) lettori sanno ho un problema ad accettare FB (e va be è un mio limite) ma quello che mi ha sfavorevolmente colpito è che la pagina non è pubblica.

guglielmo caccia fb

Ma continuo a ripetermi: sappiamo usare i social network? Meglio ancora, sappiamo usare la rete? Che senso ha creare una pagina FB visibile solo agli iscritti a FB? E’ forse la rete FB?

La stessa cosa si ripete per il grande successo del gruppo “Sei di Moncalvo se…”. Anche qui, la lodevole l’iniziativa di Denis, lodevole davvero per la memoria storica che si vuole preservare, ai miei occhi è in qualche modo “limitata” dalla scelta del mezzo, FB, che non usato correttamente, rende il lavoro di Denis usabile solo da alcuni.

Il saper usare il mezzo, in questo caso i social network, non significa capirli o capire la rete. O come ha scritto Stefano Epifani in risposta alla stupida dichiarazione del Ministro Carrozza: “Saper accedere a Facebook non vuol dire conoscerne rischi, opportunità, potenzialità. Vuol dire saper svolgere una operazione resa volutamente semplice da chi ha competenze e capacità per farlo. Così che anche un analfabeta (digitale) possa usare un social network. Ora: si tratta di capire se vogliamo formare una generazione di analfabeti digitali che come scimmie ammaestrate sappiano usare google, o una generazione di persone che sappiano comprendere come gli strumenti disponibili stiano cambiando la società.”

Io resto dell’idea, già più volte scritta su questo blog, che il grosso limite delle nostre zone non è tanto il digital divide, la possibilità di accedere alla rete, ma il gap culturale su internet e la rete. E non aspettiamoci che questo divario sia colmato nel breve periodo dalle istituzioni. Se non ci muoveremo noi con iniziative “dal basso” saremo sempre indietro un giro: noi, i nostri figli e il nostro territorio. Perchè, nonostante quello che dichiarano e scrivono gli amici moncalvesi impegnati in politica o in altri ambiti, Moncalvo non può vivere di solo turismo e commercio. E l’operazione “nostalgia” dell’amico Denis con il ricordo della T.T. (Trasformazioni Tessili), della Rota (macchine agricole) o del Casinò, se da un lato ha il pregio della memoria, non vorrei che diventasse una scusa per guardare al passato come riferimento e non invece al futuro come opportunità. Perchè quelle storie (la T.T., la Rota e altre) sono un atto d’accusa di come una cultura d’impresa, risorse del territorio e conoscenze sono state perdute perchè non in grado di innovarsi. E se manca innovazione a Moncalvo è anche un poco colpa nostra.

Il secondo rapporto caio sulla banda larga italiana

Saturday, February 1st, 2014

E’ stato pubblicato il secondo rapporto caio sulle telecomunicazioni in Italia. Le notizie non sono proprio confortanti. Di questo passo, se va bene, e con l’intervento del governo (quale?!?) avremo entro il 2020 al massimo il 70% del paese coperto dalla banda larga a 30/50 Mbps, l’altro 30% senza investimenti pubblici è tagliato fuori.

Il secondo problema è che l’agenda digitale europea prevede entro il 2020 almeno il 50% del territorio italiano coperto dalla banda larga e qui noi saremo in regola, peccato però che per l’europa (e anche per chi è esperto di telecomunicazioni) banda larga significhi 100 Mbps e non i 30/50 Mbps ai quali le nostre compagnie telefoniche (in primis Telecom) stanno puntando.

Ma perchè noi italiani, se avremo la banda larga, l’avremo solo a 30/50 Mbps? Per una scelta sciagurata e al risparmio delle compagnie telefoniche, che puntano a portare la fibra solo alla cabina di strada vicina all’abitazione, in gergo FTTcab (fiber to the cabinet), invece che portarla direttamente fino all’abitazione FTThome (fiber to the home). Anche chi è a digiuno di telecomunicazioni capisce che se in casa arriva sempre il doppino di rame, non potrà mai andare oltre i limiti fisici imposti dal mezzo di trasmissione.

Insomma: da una parte le compagnie che puntano a posare fibra il meno possibile per risparmiare, magari con le eccezioni delle grandi città dove c’è maggior possibilità del ritorno dell’investimento, dall’altra il governo che a parole promette grandi cose ma che nei fatti rema contro.

Luca De Biase, persona competente e brava, spera che Francesco Caio con il suo rapporto possa cambiare la situazione. Lo speriamo anche noi per il bene dell’Italia e dei nostri figli.

Internet dono di Dio

Sunday, January 26th, 2014

Per chi crede questo messaggio di Papa Francesco è la conferma che finalmente la Chiesa inizia a considerare Internet come qualcosa di buono e positivo per gli uomini. E questo è merito anche di uomini come Padre Spadaro con il suo blog di cyberteologia.