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Il secondo rapporto caio sulla banda larga italiana

Saturday, February 1st, 2014

E’ stato pubblicato il secondo rapporto caio sulle telecomunicazioni in Italia. Le notizie non sono proprio confortanti. Di questo passo, se va bene, e con l’intervento del governo (quale?!?) avremo entro il 2020 al massimo il 70% del paese coperto dalla banda larga a 30/50 Mbps, l’altro 30% senza investimenti pubblici è tagliato fuori.

Il secondo problema è che l’agenda digitale europea prevede entro il 2020 almeno il 50% del territorio italiano coperto dalla banda larga e qui noi saremo in regola, peccato però che per l’europa (e anche per chi è esperto di telecomunicazioni) banda larga significhi 100 Mbps e non i 30/50 Mbps ai quali le nostre compagnie telefoniche (in primis Telecom) stanno puntando.

Ma perchè noi italiani, se avremo la banda larga, l’avremo solo a 30/50 Mbps? Per una scelta sciagurata e al risparmio delle compagnie telefoniche, che puntano a portare la fibra solo alla cabina di strada vicina all’abitazione, in gergo FTTcab (fiber to the cabinet), invece che portarla direttamente fino all’abitazione FTThome (fiber to the home). Anche chi è a digiuno di telecomunicazioni capisce che se in casa arriva sempre il doppino di rame, non potrà mai andare oltre i limiti fisici imposti dal mezzo di trasmissione.

Insomma: da una parte le compagnie che puntano a posare fibra il meno possibile per risparmiare, magari con le eccezioni delle grandi città dove c’è maggior possibilità del ritorno dell’investimento, dall’altra il governo che a parole promette grandi cose ma che nei fatti rema contro.

Luca De Biase, persona competente e brava, spera che Francesco Caio con il suo rapporto possa cambiare la situazione. Lo speriamo anche noi per il bene dell’Italia e dei nostri figli.