Archive for the ‘politica’ Category

I have a dream

Wednesday, August 28th, 2013

Martin Luther King marcia washington

Oggi, come allora, servirebbe una mobilitazione per i diritti civili di tutti.

Un buon suggerimento

Monday, July 15th, 2013

Un buon suggerimento di Mantellini al presidente di AGCOM. Non crediamo di essere gli unici a porci problemi su internet, il copyright, le nuove tecnologie e la società digitale. Non siamo i più avanzati in questo campo, siamo anzi molto indietro rispetto agli altri paesi e perciò come suggerisce giustamente Mante non inventiamoci leggi o regolamenti che altrove non ci sono. Accettiamo i suggerimenti dell’Europa e teniamo un basso profilo. Non è la rete che si deve adeguare ad una legislazione pensata nel secolo scorso, ma il contrario. E per fare questo serve tempo, cultura, esperienza e conoscenza.

 

Incontrarsi senza condannarsi

Monday, July 1st, 2013

L’iniziativa del IlPost (promossa da direttore Luca Sofri) di mettere a confronto il magistrato Dambruoso, promotore di una proposta di legge contro la diffamazione che riguarda molto da vicino internet, e il noto blogger Mantellini rientra nella categoria delle iniziative di buona volontà tipiche degli accordi di pace tra contendenti ambedue convinti che l’altro sia quanto di peggio possa esistere.

Da un po di tempo a questa parte la politica (lo stato) sforna iniziative, proposte, idee, su internet e le nuove tecnologie che molto spesso e con ragione sono viste, da chi la rete la conosce e frequenta, come tentativi di imbavagliarla, controllarla, limitarla. Se da una parte questo viene visto come la conferma che la politica (e l’amministrazione) è incompetente su internet, ferma a categorie mentali ormai completamente superate e non adattabili al nuovo rappresentato dalla rete, dall’altra parte questo atteggiamento viene percepito come una prova di come invece sia necessario intervenire e legiferare per rendere la rete meno far west o jungla.

Esiste però una terza categoria di persone, e Luca Sofri è tra questi, che non si arrendono a questa separazione e provano a gettare ponti, occasioni di incontri tra i due pensieri; perchè spiegarsi a vicenda aiuta a comprendere le ragioni dell’altro e a valutare correttamente le proprie.

Qualcuno una volta ha detto che “occhio per occhio rende il mondo cieco”, la contrapposizione tra chi vede internet come un’opportunità e chi come un pericolo non aiuta lo sviluppo della rete stessa e non aiuta l’Italia ad uscire dalla crisi (economica,sociale,politica,civile) nella quale è.

Sarebbe ora che noi abitanti consapevoli della rete abbandonassimo quell’idea che tanto stuzzica il nostro ego, di essere “migliori” degli altri. Mettiamoci in prima persona noi a divulgare, a promuovere, quella cultura digitale in cui crediamo.

Un decreto da ri-fare

Tuesday, June 25th, 2013

Il famoso Decreto del “Fare” sulle norme che regolano il wifi sembra che sia da ri-fare come scrive Quintarelli.

Il mito del wi-fi pubblico a Moncalvo

Wednesday, June 19th, 2013

Gran bel post di Mantellini sul mito del wi-fi pubblico. Un mito, un feticcio, quello del wi-fi pubblico che anche a Moncalvo ha fatto vittime, se, come pare, a breve dovrebbe entrare in funzione un punto di accesso wi-fi in piazza, su progetto dell’attuale amministrazione comunale.

Sponsorizzare il wi-fi, e solo quello, perchè per il resto vedo solo indifferenza da parte dell’attuale amministrazione comunale di Moncalvo verso internet, è solo un cercare di farsi passare per progressisti al passo con i tempi, per “giovani”, mentre non è altro che l’altra faccia della medaglia di quelli che hanno sempre osteggiato la rete e sacrificato le grandi opportunità offerte per mantenere lo status quo.

Non si cambia Moncalvo (l’Italia), il suo rapporto con la rete e le nuove tecnologie, fornendo (solo) qualche hotspot. E mi sembra di averlo scritto bene qui.

Convegno la violenza in rete

Wednesday, June 12th, 2013

Ennesimo convegno su Internet organizzato dalle “Istituzioni” ed ennesima (leggendo i resoconti di Mantellini e Zambardino che certo non sono sprovveduti) polemica. La rete percepita come male, da controllare, limitare, regolamentare. Il dolore delle persone usato come grimaldello per far passare l’idea di una internet cattiva, pericolosa. Non educare ma censurare, non controllare e colpire i responsabili ma colpire tutti indiscriminatamente.

Non so. Concordo che questo non è un paese per internet, ma penso che ognuno di noi nel suo piccolo dovrebbe fare qualcosa per colmare questo divario. Insegnare internet nelle scuole, come suggerisce Mantellini, per me sarebbe ottimo ma queste sono scelte che come cittadini ci sovrastano e sono comunque di lungo periodo. Ma oggi, o domani o dopodomani, noi, abitanti della rete, se ci prendessimo l’impegno di insegnare ad altri cosa è internet, come si usa, le potenzialità, i pericoli; forse inizieremo a cambiare dal basso le cose e questi convegni (belli o brutti) non avrebbero più ragione di essere fatti.

Digital Champion vs Vecchie Glorie

Saturday, May 11th, 2013

L’Unione Europea chieda ad ogni stato membro di nominare il proprio “Digital Champion“, cioè una personalità che promuova l’alfabetizzazione digitale e l’adozione delle nuove tecnologie da parte di un numero sempre maggiore di persone, aziende, enti, eccetera. Una figura che, in un paese come il nostro con il suo cronico ritardo digitale, sarebbe importantissima.

Ora, non è che il Digital Champion, risolva di colpo tutti i problemi e ci faccia diventare tutti dei convinti sostenitori di internet. Ma certamente il trovare una personalità giovane, che magari abbia anche fatto qualcosa con la rete, la usi, la consideri centrale e indispensabile per il nostro futuro, ecco questo forse sarebbe il minimo che uno si attenderebbe. Invece l’Italia ha nominato Digital Champion Agostino Ragosa, il direttore dell’Agenzia per l’Italia Digitale, che sarà anche degnissima persona, ma a mio modestissimo avviso non possiede nessuna delle caratteristiche richieste.

Una conferma, se mai ce ne fosse bisogno, di come questo nostro amato e disgraziato paese non voglia guardare al futuro.

Destinazioni

Monday, May 6th, 2013

Ma secondo voi Andreotti adesso dov’è?

La rete vista dalla politica e dai giornali

Saturday, May 4th, 2013

Il Presidente della Camera Laura Boldrini in una intervista a Repubblica parla delle minacce che ha ricevuto via web e del solito problema sulla censura e controllo della rete.

Ovviamente i più sensibili frequentatori della rete subito hanno scritto post infuocati o lettere aperte stigmatizzando le parole della Boldrini e difendendo la libertà di internet.

Indipendentemente dalle interpretazioni date all’intervista, quello che più mi colpisce è la visione, o comunque l’idea che vogliono far passare i politici e i giornalisti su internet vista sempre solo come un problema e mai come un’opportunità. Mai una volta che un politico o un giornalista (che non siano degli “appassionati della rete”) conceda un’intervista per indicare le grandi opportunità offerte dalla rete, il ritardo cronico dell’Italia e il modo per colmarlo. Sempre a parlare dei problemi di censura, insulti, minacce, come se la rete fosse un luogo virtuale e non reale, fatto di persone, dove basta applicare le già esistenti leggi e non invocarne di nuove e speciali.

 

Sottosegretario allo sviluppo digitale

Wednesday, April 24th, 2013

Luca de Biase propone oggi al futuro governo di istituire un Sottosegretario allo Sviluppo Digitale. Le ragioni che porta De Biase sono tutte giuste e di buon senso: il ritardo dell’Italia nello sviluppo di internet, lo sviluppo della banda larga, la spinta per l’utilizzo da parte della P.A. della rete e delle nuove tecnologie, le smart city, alfabetizzazione digitale, superamento del digital divide, attuazione dell’agenda digitale, sostegno alle startup, eccetera.

Nulla da eccepire anche al ragionamento che in un paese normale l’istituzione di una figura di questo tipo non sarebbe necessaria, ma appunto noi non siamo un paese normale e le ragioni che ce lo ricordano sono sotto gli occhi di tutti.

Tuttavia non credo che il governo che nascerà (sempre che nasca) abbia la forza e la lungimiranza di un’azione simile. Avrà pochi obiettivi chiari e dovrà affrontare una grande emergenza sociale e istituzionale. E se è pur vero che lo sviluppo di internet e l’attuazione dell’agenda digitale possono aiutare a risolvere questi problemi, i risultati non sono immediati e subito spendibili come “riforme” che impattano sulla gente comune, ancora analfabeta dal punto di vista di internet.

L’idea di De Biase è certamente valida e merita considerazione ma credo che raggiungerebbe il suo scopo solo con un governo davvero nuovo e di cambiamento e ad oggi le condizioni per questo non credo ci siano.