Dropbox è un famoso servizio di filehosting con la particolarità che è possibile sincronizzare una o più cartelle del proprio pc o dispositivo mobile con quella salvata in the cloud. Oltre ad accedere ai propri dati dal proprio pc o da qualsiasi pc collegato ad internet è possibile anche condividerli con altri utenti, caricando i propri file o tramite browser o con un apposito software. Attualmente è utilizzato da diversi milioni di utenti che recentemente si sono preoccupati della privacy dei loro dati.
Sembra infatti che, nonostante i file siano criptati con tecnologia AES256, i dipendenti di Dropbox possano in qualche modo venire a conoscenza di alcuni dati dei file caricati, come spiegato anche nel blog ufficiale della società. Ma secondo alcuni questa pratica è più frequente di quanto si dica. Qui è possibile leggersi l’articolo de Il Post a riguardo.
Si ritorno al problema già sollevato da Stallman sul rischio di perdere il controllo dei propri dati una volta che questi sono nella nuvola, ma come già detto in quanti siamo disposti a rinunciare al salvataggio dei propri dati utilizzando la tecnologia cloud? Ecco che occorre almeno essere consapevoli che, anche se remoti, dei rischi comunque esistono, come la possibilità della perdita completa dei dati per mancanza di backup da parte del gestore del filehosting o l’accesso ad essi da perte di terzi.
Una buona regola che viene suggerita sarebbe quella di non salvare dati sensibili nella nuvola, o se proprio devo farlo utilizzare una ulteriore crittografia, cioè crittografare prima i dati utilizzando magari Truecrypt e poi caricarli in the cloud.
La tecnologia e internet ci mettono a disposizione strumenti sempre più sofisticati e utili, ma anche sempre più “difficili” da gestire per la nostra privacy e sicurezza e sta a noi l’onere di utilizzarli nel modo migliore.
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