Posts Tagged ‘personale’

14 anni

Saturday, November 6th, 2021

Cara amica, oggi sono 14 anni che sei entrata a far parte della mia vita, a ridarmi la vita. Sono tanti e sono successe tante cose belle e brutte, che ho vissuto grazie al tuo dono. Questa giornata la festeggerò come le altre: con la mia famiglia e nel tuo ricordo.

Gli esami fatti in settimana sono andati bene e sono contento, perché lo sai, siamo già nella seconda parte della statistica nella quale può succedere di tutto.

No, non mi è scomparso il sorriso triste che ho sempre avuto anche da bambino. Si è solo addolcito in questi ultimi anni grazie a te. Ho imparato ad apprezzare ogni momento, a vivere la vita con più leggerezza e gioia, anche se lo sai, a volte mi prende quel maledetto senso di colpa dei sopravvissuti che si chiedono perché.

E’ stato detto che “nessun uomo è un’isola, intero in se stesso”; né ho conferma ogni giorno, sulla mia pelle. Sai, quando ti sogno, tra la foschia attraverso la quale cerco di scorgere il tuo volto, penso che sorridi. A quel punto il sogno si interrompe; ma questo non mi lascia un vuoto, anzi mi sento sereno.

Ecco, forse la serenità (non dico felicità, è troppo per me), è questo: accettare il tuo dono, non pensare di dover fare chissà che cosa, ma vivere la propria quotidianità con gioia, godendo della vita insieme alle persone che mi vogliono bene.

Rimanere umani in questi anni è quello che ho imparato anche grazie a te.

Buon anniversario amica mia, mille e mille tenerezze.

Questo blog è antifascista

Sunday, October 10th, 2021

Non possiamo dimenticare che le montagne piemontesi, le Langhe e il nostro Monferrato sono stati la culla della Resistenza e dell’antifascismo.

Abbiamo il dovere morale di non dimenticare e di non permettere mai più che i germi del fascismo tornino ad attecchire nella nostra società.

Chi tace, chi fa distinguo, chi giustifica in qualche modo quello che è capitato ieri a Roma è complice.

Un grande partigiano, un grande piemontese: Nuto Revelli chiamò la prima banda partigiana da lui formata: 1a Compagnia Rivendicazione Caduti.

Ecco, sarebbe bello che la risposta di tutti noi sia una Compagnia Rivendicazione Caduti contro tutti i fascisti, i loro fiancheggiatori e tutti quelli che negano quello che è capitato durante la pandemia.

Perchè la storia della banda Italia Libera, di Dante Livio Bianco, di Nuto Revelli, di Duccio Garimberti, e di tutti i partigiani non venga mai dimenticata.

Il Fascismo non è un’opinione. E’ un crimine.

Sandro Pertini

Una gita in montagna, un sogno realizzato

Sunday, August 29th, 2021

Non sei in montagna. È la montagna a essere in te.

Rifugio Grand Tournalin, 28 agosto 2021

Ci sono persone che ti sono amiche, persone che hanno piacere della tua compagna, persone che ti sopportano. Poi ci sono persone che ti hanno a cuore e che ti vogliono bene.


Grazie Martina e Stefano, oggi mi avete reso felice e per qualche ora anche meno vecchio di quello che sono. Siete riusciti a realizzare un mio sogno e vi ringrazio di cuore.

Spero con tutto il cuore che la vita vi sorrida sempre e possiate realizzare i vostri sogni.

La montagna non è solo nevi e dirupi, creste, torrenti, laghi, pascoli. La montagna è un modo di vivere la vita. Un passo davanti all’altro, silenzio tempo e misura.

Perché della montagna mi piace l’assoluta semplicità, ecco cosa mi piace. Quando sei sul sentiero, in scalata, la tua mente è sgombra, libera da qualsiasi confusione: sei concentrato e, ad un tratto, la luce diventa più nitida, i suoni sono più ricchi e tu sei invaso dalla profonda, potente presenza della vita.

Alcuni problemi con il blog

Wednesday, August 25th, 2021

Da qualche giorno il blog sta facendo le bizze. Sto cercando di risolvere.

Portate pazienza

Auguri Diego e Raffaele

Saturday, July 24th, 2021

Oggi secondo me è una giornata speciale per Moncalvo. Speciale perché finalmente, dopo aver aspettato tanto tempo, e non ultimo le restrizioni imposte dalla pandemia, due cari amici hanno ufficializzato il loro amore.

Auguri di cuore a Diego e Raffaele. Siate sempre felici.

Non si cancellano i sogni

Saturday, January 23rd, 2021

Oggi una cara amica ha cercato di confortarmi con una frase molto bella.

Nel pomeriggio ci siamo scambiati una serie di messaggio. Contemporaneamente ero su Amazon che guardavo la mia lista dei desideri che ho chiamato “i sogni nel cassetto di Maury”.

Non starò ad annoiarvi ulteriormente. Vi dico solo che ho cancellato dalla lista dei desideri una serie di cose (in particolare dei libri) e l’ho detto alla mia amica.

Lei mi ha risposto: “non si cancellano i sogni”.

E’ vero, non si cancellano i sogni; ma quando sbatti il naso più volte nell’impossibilità di realizzarli è giusto tagliare senza pietà. Tu sai che ce l’hai messa tutta eppure ci sono cose che sono irrealizzabili.

Non ha senso sognare di vivere. Si vive tagliando senza pietà tutto quanto è illusione (sogno) che sai irrealizzabile.

E questo non è non guardare al futuro, pensarlo, progettarlo. Anzi. Forse è l’unico modo corretto di pensarlo. Per se e per gli altri.

E sempre a proposito di visioni: quelle sbagliate

Sunday, January 17th, 2021

Quando parlo di incapacità di fare rete, di fare gruppo, di ragionare come territorio intendo anche questo.

Questo pensare, come il Marchese del Grillo: “io sono io e voi non siete un caxxo”; che inquina il nostro modo di essere, di ragionare. Come se condividere e fare gruppo ci sminuisse, diluisse la nostra identità (parola che non sopporto molto) in un calderone dove nessuno è più sé stesso.

E’ questo il più grande difetto che abbiamo. Questo pensare che bastiamo a noi stessi e gli altri si aggiustano. Questo idealizzare il campanile, il passato come ragione di essere e non come punto da cui partire. Ci dimentichiamo che il mondo è un po’ più grande di quello che noi vediamo dalla nostra finestra.

Questo ho pensato quando ho letto su La Stampa l’articolo che parla di “Asti 2030” e dell’iniziativa del vicepresidente regionale Fabio Carosso.

Ma non perché non credo in queste idee. Tutt’altro. E’ proprio perché ci credo che non posso accettare questo modo di comportarsi da parte di un amministratore pubblico. Questo ragionare di uno contro altri.

Poi non posso non notare la “strana” analogia con l’iniziativa della Fondazione Goria Visionari 2030. A me sembra un maldestro tentativo di rubare le idee senza avere la capacità di condividerle e collaborare alla loro realizzazione, fare rete.

Appunto il Marchese del Grillo.

Servirebbe una visione

Thursday, January 14th, 2021

Un 2021 che sembra solo un 2020 sotto un altro nome.

E’ questa la mia impressione per queste prime due settimane di nuovo anno. Abbiamo iniziato pieni di speranza e fiduciosi, ma già da subito questo 2021 si è rivelato non meno “ostico” e “sorprendente” del predecessore.

Una battuta che circola molto in rete è che se ci si mettesse nei panni del 2021 si avrebbe l’ansia da prestazioni.

Questo può spiegare, in parte, il nostro desiderio di vedere subito dei cambiamenti, dei risultati, come una persona che vede sorgere il sole secondo dopo secondo.

Questo è comprensibile, ma sappiamo bene quanto il cambiamento sia lavoro lungo, fatto giorno dopo giorno. Composto da piccole cose (apparentemente) i cui risultati si apprezzano nel tempo e mai sono immediati.

Tutto questo però ha la premessa della visione; che non significa solo immaginare come potrà essere il futuro domani. Significa alzarsi e proiettare lo sguardo sul futuro (che non è domani o le prossime scadenze imminenti) e comprenderne il significato. Progettare oggi il domani per farci trovare pronti e non subire passivamente.

Progettare il futuro è governarlo senza timore del cambiamento. E’ investire oggi risorse (umane ed economiche) per i prossimi 10 anni, quando si avranno risultati. E’ credere nelle persone e nel territorio.

Serve una visione, servono visionari.

Un diario di bordo per il 2021

Saturday, December 26th, 2020

Il Natale 2020 ha portato in dono un bellissimo regalo per una giovane che si affaccia alla vita. E’ un regalo apparentemente fuori tempo quello di un pennino, un diario, una serie di boccette di inchiostro colorato.

Perché un genitore, che per di più ha un blog, approva un regalo come questo? Apparentemente sembra un regalo inutile in questa nostra era dominata dalla tecnologia, dalla presenza online, dai selfie, dal pubblicarsi costantemente.

Ma sui nostri profili social, in rete, pubblichiamo veramente quello che siamo o solo quello che gli altri si aspettano di vedere? Siamo originali o semplici fotocopie? Lasciamo parlare veramente i nostri pensieri, il nostro cuore, o ci limitiamo al più facile copia-incolla?

Credo non ci sia nulla di più emozionante che scrivere un diario; il proprio diario di bordo. Senza nessuna pretesa se non quella di mettere nero su bianco le proprie emozioni e il proprio affacciarsi alla vita. Raccontare e raccontarsi scrivendo non è solo crescita personale, è un poco come andare in montagna: si sale fisicamente ma si scende spiritualmente nelle profondità del nostro animo, dei nostri pensieri.

Così è per la scrittura: la pagina bianca è qualcosa che ci spaventa e terrorizza con la sua immensità rinchiusa in un A4. Poi incominciamo a scrivere, e man mano saliamo questa paura, iniziando a riempire di parole quello spazio bianco. Ma al contempo scendiamo dentro noi stessi; scaviamo nelle nostre emozioni, sentimenti, pensieri per fissarli in parole. All’inizio abbiamo paura ad immergerci completamente dentro quel mare che è la nostra intimità; come un giovane pescatore di spugne ancora timoroso di restare immerso a lungo sott’acqua. Poi pian piano si prende confidenza e ci si tuffa sempre più in profondità e sempre più a lungo per tirar fuori perle preziose. Che stupiscono noi stessi per primi.

E’ stato detto che scrivere è terapeutico. Forse prima ancora che terapeutico è necessario a noi stessi. Scrivere bene è pensare bene. Iniziando da ragazzi e proseguendo per tutta la vita. Lo facciamo per noi stessi e per gli altri.

Natale 2020

Saturday, December 19th, 2020

Per questo strano Natale 2020 ho un solo desiderio: quello di avere in dono il talento di scrivere tutto quello che ho dentro. La rabbia, la frustrazione, il desiderio di mandare tutto a ramengo come si dice dalle mie parti.

Non riesco a trovare un solo motivo per festeggiare in questo periodo. Credevo di aver superato indenne tutti le conseguenze psicologiche di questo periodo; invece mi sto rendendo conto che queste mi hanno scavato dentro togliendomi sicurezza, voglia di vivere, impegnarsi, affrontare comunque la vita.

E’ vero che mi sto impegnando in alcuni progetto che mi stanno a cuore, ma è come se lo facesse un’altra persona. E’ come stessi guardando un altro che si impegna. E le piccole soddisfazioni che si ottengono non scalfiscono il muro duro dell’indifferenza, della tristezza.

Mai come quest’anno sento la mancanza di mia mamma e mio papà e di un loro abbraccio.