Nonostante mi procuri dolore e domande angoscianti, continuo ad informarmi sulla drammatica situazione della Somalia e sulla carestia nel corno d’africa. Secondo l’organizzazione Medici Senza Frontiere, tutti, comprese molte organizzazioni umanitarie, sottuvalutano la situazione e non parlano chiaro sulla reale situazione nella zona.
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E se questo dipendesse anche da me?
Sono giorni ormai che mi porto dentro una sensazione di colpa, di malessere per quanto sta accadendo in Somalia e nella regione del corno d’africa. Le nazioni Unite hanni dichiarato lo stato di carestia in Somalia mercoledì 20 luglio, ma la notizia sembra sia passata come acqua su una lastra di marmo nei media italiani, per non parlare dei giornali.
Più passano gli anni e più aumenta dentro di me il sentimento di impotenza e di colpa per queste tragedie. Mi sento colpevole come se queste situazioni dipendessero dalle mie azioni, dalla mia volontà. Dentro di me tace anche la voce della fede e i mille perchè che gridano dalla mia mente e dal mio cuore non trovano risposta o eco, solo vuoto. E la fede vacilla come non mai. E scappo dai siti, dagli articoli, dalle foto, che documentano questa tragedia come un bambino cerca di scappare da un dolore. Ma la fuga dura poco perchè capisco che non ha senso chiudere gli occhi e allora il dolore si appatte ad ondate, implacabile, e mi ritrovo, in questi giorni è successo, al limite delle lacrime, cercando scampo e non trovandolo.
Mai come in questi giorni ho vissuto sulla mia pelle la metafora della Variante di Luneburg. Il dolore del mondo questa settimana non mi ha dato tregua.
La festa in alpeggio
Domenica scorsa siamo stati invitati dal “Renato” alla festa che ha organizzato all’alpeggio di Borgata Coletto sopra Coazze (TO) dove ha l’azienda agricola e produce i suoi fantastici formaggi. Non ci aspettavamo tanta gente, a dire il vero neanche il Renato, ma devo dire che nonostante il viaggio avventuroso dovuto all’ultimo tratto tutto su mulattiera, Adele, Katia, la cuginetta Martina e io ci siamo divertiti moltissimo e il panorama dall’alpeggio vale da solo il viaggio.
Il menù era ovviamente tutto a base di formaggi di produzione propria e secondo me il Renato ha dato fondo a quanto di meglio c’era nel suo “crutin” di stagionatura, tanto che persino Katia, che non è amante dei formaggi di capra, ha spazzolato tutto.
Per chi volesse provare questi ottimo formaggi della Val Sangone, il Renato tutti i giovedì è al mercato a Moncalvo oppure durante le due domeniche della Fiera del Tartufo di Moncalvo ad ottobre.
la fila per il pranzo
il Renato
Ma quelli dei Gessi quanto sono bravi?!?
Anche questa volta sono rimasto stupito dello spirito comunitario della piccola frazione dei Gessi di Moncalvo. Oggi pomeriggio, previo invito del Valter e del Dante, ho partecipato alla S.Messa del ringraziamento di fine lavori agricoli nella piccola chiesetta campestre della frazione. Ma oltre alla Messa quelle “matte” menti che abitano in loco cosa hanno organizzato?!? Una merenda sinoria all’aperto da fare invidia ad una proloco!! Ecco il menù:
- Pane e salame cotto e crudo
- Risotto! (si avete letto bene!!) risotto con salsiccia
- Assaggi di torte varie
- Vino a volontà
Perfino la piccola Adele si è divertita come una matta a correre sul prato intorno alla chiesetta e ha apprezzato moltissimo il risotto. Insomma “quelli dei Gessi” continuano a non sbagliare un colpo!!
Che bel posto e che gente fantastica!! Mi sa che iniziero a cercare casa lì…