Padre Antonio Spadaro, il noto gesuita direttore di Civiltà Cattolica nonchè, da anni frequentatore e studioso di internet e dei social network ha pubblicato il libro Cyberteologia (sottotitolo: pensare il cristianesimo al tempo della rete) che “rivoluziona” il rapporto tra il cristianesimo e la rete; inteso dal primo sempre e solo come una ricerca di nuovi metodi di evangelizzazione o di avvicinare soggetti (giovani e non) lontani dalla Chiesa facendo vedere di essere al passo con i tempi.
Padre Spadaro si pone invece la domanda cruciale: la rivoluzione digitale tocca in qualche modo la fede? Ci sono punti di contatto e di iterazione tra la logica della rete incentrata sulle metafora del dono, della condivisione e il cristianesimo?
In un suo recente post Vito Mancuso pubblica la Lettera di Natale 2011 del Centro E. Balducci. Una lettera scritta da credenti indirizzata a tutti gli uomini e in particolare alla Chiesa. Una lettera che vuole ricordare i grandi insegnamenti del Concilio Vaticano II.
Una lettera per sperare e cercare una Chiesa al contempo più umana e divina.
Come ho già scritto piu volte, una parte della Chiesa Cattolica è da tempo attenta alle nuove tecnologie, a Internet e a come la rete sta cambiando il nostro modo di vivere e di relazionarci. Al recente Internet Governance Forum Italia 2011 è stato invitato per un intervento il fresco di nomina, direttore di Civiltà Cattolica, gesuita Padre Antonio Spadaro autore del blog Cyberteologia. Questo è il suo intervento, che ho riletto più volte, perchè fino ad ora non mi era mai imbattuto in post scritti da persone di chiesa così aperte e attente a quanto succede in rete e alla cultura digitale.
Ne consiglio ovviamente la lettura, ma vorrei comunque soffermami su tre punti critici per me significativi:
Il problema della gratuità e del dono: come si concilia la Gift Culture che è alla base di Internet, dei Social Network, del sapere condiviso, con una società basata essenzialmente sul rapporto lavoro-capitale-economia di mercato?
Come si concilia la visione orizzontalee collaborativa della rete con l’idea dell’Autorità e della Tradizione?
La ricerca di Dio (o se volete del significato della propria vita) è cambiata con Internet?
Domande difficili alle quali credo non solo la Chiesa sia chiamata a rispondere.
Pare che anche Il Post, giornale laico online fondato e diretto da Luca Sofri, abbia il suo santo patrono: San Luca Evangelista. E lo ha trovato Leonardo Tondelli, uno che come dice lui stesso, non è proprio in regola con i sacramenti.
Riprendo questo post da Wittgenstein. Io da cristiano (cattolico adulto) praticante lo trovo divertente e capisco anche le motivazioni di chi lo ha realizzato. Ho cercato di dare una mia piccola risposta in questo post alle giuste critiche e al senso di repulsione per quello che attualmente sta capitando alla Chiesa. Come Pascal anch’io ammiro molto due generi di persone: quelle che al tavolo verde dove ci si gioca la vita scommettono che Dio esiste e quelle che scommettono che Dio non esiste.
Io ho scommesso che Dio esiste e ho deciso di dare il mio contributo (denaro e tempo) alla Parrocchia di Moncalvo dove vivo. E’ un buon metodo per controllare e per fare comunità.