E’ finita anche a Moncalvo la campagna elettorale dove si sono dati battaglia, dopo anni di “tranquillità”, i due candidati Aldo Fara e Piero Baldovino con le rispettive liste.
Al post con le 10 domande ha risposto solo la lista MoncalvoViva del candidato Piero Baldovino. La lista ProgettoMoncalvo del candidato Aldo Fara non ha risposto. E questo mi dispiace; non tanto per me, me lo aspettavo, quanto per lo scarso segno di attenzione riservato, qualunque cosa essi pensino, a degli elettori e cittadini che pongono domande con un mezzo (la rete) che lo si voglia o no, rappresenta una rivoluzione e il futuro.
Detto questo, nessuno dei due candidati mi ha convito.
Della lista ProgettoMoncalvo non mi convince la scarsa idea di futuro cioè immaginare Moncalvo tra 5 anni tutto sommato identica a quella di oggi. Il non parlare dell’unione di comuni (che prima o poi dovremo affrontare). La scarsa attenzione alla rete, alle sue potenzialità e all’innovazione. Il quieto vivere amministrativo presentato come un valore in sè mentre dovrebbe essere solo la base per progetti futuri.
Della lista MoncalvoViva non mi convince la loro considerazione del turismo/commercio come la panacea per risolvere tutti problemi di Moncalvo. Il presentare progetti secondo me economicamente insostenibili. L’utilizzo della rete come semplice “vetrina” e non come strumento di innovazione da utilizzare sul territorio. Il non parlare del futuro del territorio (unione dei comuni vedi sopra).
Non mi è piaciuta in ultimo la campagna elettorale che entrambe le liste hanno portato avanti sui rispettivi profili pubblici Facebook (MoncalvoViva e ProgettoMoncalvo). Un merito, senza dubbio, quello del profilo FB pubblico (un mio vecchio pallino che potete leggere qui e qui); però i post con errori grammaticali, spesso scritti in maiuscolo e con punti esclamativi, non li ho sopportati. Capisco che i frequentatori di FB non sono proprio dei “vecchi cybernauti” e forse ignorano anche il termine netiquette, ma almeno un minimo di conoscenza (e rispetto) delle regole base sulle quali si fonda la rete lo pretendo; specie da quelle persone (in entrambe le liste) che vantano conoscenza di internet e delle sue dinamiche.
Se si decide di utilizzare anche la rete per fare politica, non ci si deve limitare al classico sito “vetrina” o profilo FB (pubblico). La rete è tante cose, ma in definitiva è essenzialmente partecipazione, condivisione, dono. Questi tre aspetti devono essere sviluppati per andare oltre la mera pubblicazione di contenuti. Come dice spesso Gaspar la rete (internet) non è la televisione dove c’è uno che ha i contenuti e molti ne usufruiscono. Al contrario lo sviluppo esponenziale che ha avuto la rete negli ultimi anni è proprio dovuto al fatto che tutti (partecipazione) hanno iniziato a pubblicare (condividere) contenuti, spesso molto importanti, spesso senza copyright (dono).
Da lunedì in ogni caso vedremo cosa i Moncalvesi avranno deciso per i prossimi 5 anni. Ma, come già scritto in questo post, chiunque vinca mi aspetto (e spero) in un coinvolgimento di persone come Carlo che sono rappresentativi dell’idea di sviluppo vincente per il nostro territorio. Se vogliamo un futuro per i nostri figli non possiamo pensare che questo sia raggiungibile solo sviluppando il turismo e il commercio o proseguendo nella semplice e ordinaria buona amministrazione.
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