Moncalvo 2024 tornare ad essere Comunità

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Quest’anno a Moncalvo è tempo di elezioni amministrative. Sottotraccia sia l’attuale maggioranza, sia gli esponenti della minoranza, sono al lavoro per presentarsi all’appuntamento. In paese inizia a trapelare quell’eccitazione più da tifosi che da cittadini; atteggiamento che purtroppo ha caratterizzato gli ultimi anni della politica moncalvese.

Siamo divisi, pesantemente divisi, drammaticamente divisi. E questa divisione non è limitata ad una normale divergenza di opinioni (che potrebbe anche starci). E’ profonda, intacca il nostro senso di essere comunità. La comunità non sono tutte le persone del mio paese; è stata distorta nell’insieme delle persone che la pensano come me, nei miei amici, nelle persone che seguo o che mi seguono. Una sorta di social network al contrario, dove l’idea (buona) che è alla base della rete internet (la condivisione, lo scambio, la conoscenza diffusa), si manifesta nel suo opposto.

Avete presente la famosa frase detta durante la pandemia? “Ne usciremo migliori”. Ebbene se nel mondo questo auspicio non si è realizzato (ed è sotto gli occhi di tutti), nemmeno a Moncalvo, checché altri lo pensino, siamo migliori. Qualche esempio?

I giovani usati solo come camerieri; mai protagonisti di qualcosa pensato e progettato da loro. Abbandonati a loro stessi, qualcuno si preoccupa che si sentano parte di una comunità? Li ascolta? Si appassiona ai loro sogni? Gli permette di provare, sperimentare, anche sbagliare?

La stessa opportunità della posa della NGN (next generation network) è stata vissuta più come una seccatura dei tempi che come un’opportunità da cogliere per superare (finalmente) il nostro digital divide culturale. A questo proposito, se pensiamo che la pagina internet più frequentata di Moncalvo è probabilmente quella del gruppo facebook “Sei di Moncalvo se“, ci si rende conto della pochezza della cultura digitale che abbiamo. Non voglio assolutamente sminuire il lavoro di chi ha pensato e continua ad occuparsene; ma se all’inizio avevo accolto con favore “Sei di Moncalvo se”; adesso ne scorgo i limiti e l’incapacità di pensare altro che non sia chiacchiericcio, polemiche, notizie di riporto e pubblicità.

Il grande dono della famiglia Piacenza abbandonato a sé stesso dalla nostra incapacità di pensare come comunità. Eppure io mi ricordo quando qualcuno favoleggiava. Poi si è passati alle ripicche, per finire adesso in un lento oblio. Un’occasione sprecata che grida ancora vendetta per le nostre incapacità.

Metto subito le mani avanti e manifesto il mio pensiero prima “delle varie discese in campo”. Qui è necessario, per chiunque si metta in gioco alle prossime elezioni, capire che davvero o risorgiamo, adesso, tutti insieme, come comunità o è finita. Senza uno sforzo comune di idee e impegno, io non credo che Moncalvo sopravviverà. Ormai è anni che siamo sotto la sogli critica dei 3000 abitanti e continuiamo a scendere; non abbiamo più “grosse” realtà produttive nel nostro territorio (Fassa è un’eccezione), i commercianti sono anni che si lamentano che fanno fatica, le aziende agricole non sono valorizzate e i giovani disdegnano la campagna. Fatemi qualche esempio di giovani moncalvesi che abbiano avviato una nuova attività in paese, o che siano rimasti qui, o che si sono trasferiti qui.

Certo, valorizziamo la cultura, abbiamo recuperato parte dei vecchi camminamenti del castello, abbiamo il museo, il teatro, le chiese, i quadri. Tutto bellissimo, ma io credo che in qualche modo questa sia cultura di nicchia, slegata dalla vita dei moncalvesi e li lascia come l’acqua che scorre sul marmo: non intacca la loro vita. E una cultura che non incide sulla società civile è semplicemente una cultura autoreferenziale che non serve a nulla.

Voi direte: però abbiamo il turismo, le fiere, quest’anno è stato un grande anno da questo punto di vista. Ma quanti di voi, seriamente, pensano che Moncalvo possa solo vivere di turismo? La cifra del nostro essere comunità è il turismo? Seriamente? Ditemi quale iniziativa turistica innovativa c’è stata in questi ultimi 10 anni. Qualcosa di veramente nuovo, messo in campo da un moncalvese. A me non viene in mente nulla.

Penso che davvero siamo all’anno zero. Il futuro dipenderà da quanto riusciremo ad essere comunità. Dalla capacità di affrontare insieme le sfide che ci attendono.

Mi auguro che questa idea sia alla base di quanti si vorranno impegnare nella vita politica della nostra città.

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