Archive for April, 2010

Romero 30 anni dopo

Thursday, April 8th, 2010

Nuova luce sull’uccisione di Mons. Romero.  A trentanni dall’assasioni del vescovo di El Salvador il sito http://www.elfaro.net intervista il capitano Alvaro Saravia  che ha partecipato all’eccidio e fornisce particolari inediti del fatto.

A Mons. Romero la Diocesi di Casale M.to ha dedicato la veglia missionaria celebratasi recentemente nella Parrocchia di Moncalvo. Romero è per molti (sopratutto per la chiesa sudamericana) un esempio e un modello da imitare; peccato che come spesso accade la chiesa “ufficiale” lo abbia emarginato sia da vivo che da morto. Vedi lo scandaloso ritardo della causa di beatificazione.

Qui l’articolo de La Stampa che ha rilanciato la notizia

Il potere corrompe

Wednesday, April 7th, 2010

Questo post di Cristian Albini sulla crisi del sacerdozio e la pedofilia riprende la mia opinione che la grave crisi che la Chiesa sta attraversando è dovuta anche ad un malsano rapporto con l’idea della forza e del potere.

Il pensare di utilizzare questi due mezzi (forza e potere) nell’educazione, nella formazione e in generale nella missione che la Chiesa ha di avvicinare l’uomo a Cristo (Dio) è causa di contraddizione e dolori tremendi. Pensare di utilizzare mezzi che Cristo stesso ha rifiutato è allontanarsi dal suo insegnamento e dall’essenza stessa del cristianesimo: essere dalla parte degli ultimi e ritenere che davvero in essi Cristo è più presente.

Simone Weil sosteneva che solo con l’intervento della Grazia l’uomo può rifiutarsi di utilizzare tutta la sua forza e il suo potere contro se stesso e gli altri. Tutte quelle persone che rinunciano all’idea della forza sono dei santi.

Il rinnovamento della Chiesa (come istituzione) passa attraverso il rifiuto della forza.

Links al blog

Wednesday, April 7th, 2010
In attesa che gli spider dei vari motori di ricerca facciano il loro dovere e che il plugins Sociable di WordPress faccia altrettanto; ecco i due links agli ultimi post pubblicati sul blog: questo e questo.

8×1000

Tuesday, April 6th, 2010

Riprendo questo post da Wittgenstein. Io da cristiano (cattolico adulto) praticante lo trovo divertente e capisco anche le motivazioni di chi lo ha realizzato. Ho cercato di dare una mia piccola risposta in questo post alle giuste critiche e al senso di repulsione per quello che attualmente sta capitando alla Chiesa. Come Pascal anch’io ammiro molto due generi di persone: quelle che al tavolo verde dove ci si gioca la vita scommettono che Dio esiste e quelle che scommettono che Dio non esiste.

Io ho scommesso che Dio esiste e ho deciso di dare il mio contributo (denaro e tempo) alla Parrocchia di Moncalvo dove vivo. E’ un buon metodo per controllare e per fare comunità.

Un paese bloccato

Tuesday, April 6th, 2010

Questa sera tra una risata e l’altra con Adele guardavo Ballarò su Raitre. Mi ha colpito un dato che lì per lì ho preso solo per un dato economico, ma poi riflettendoci sopra mi sono reso conto che ha anche una grossa valenza sociale. Il dato è questo e la fonte è Bankitalia:

il 10% delle famiglie italiane più ricche possiede il 44% di tutta la ricchezza (immagino italiana).

Provate a leggere più volte questo dato e vi renderete conto come è messo questo paese. Un paese dove come diceva Toto: “Signori si nasce” e non si diventa. Un paese dove il figlio del notai fa il notaio e il figlio dell’operaio fa l’operaio o peggio il precario. Ormaio le classi sociali sono come le caste in India: bloccate e chiuse, senza possibilità di passare da una all’altra.

Capisco che ci siano fattori economici che perfino giustificano un dato come questo; ma rimango convinto che la sola spiegazione economica non regga. C’è anche un fattore di scarsa mobilità sociale che porta a questa situazione. Un paese dove (a mia memoria) c’è un unica azienda tecnologicamente proiettata nel futuro ed è la ST Microelectronics, i giovani si vedono bloccata la strada da anziani ormai prossimi alla pensione o già ampiamente in pensione che però continuano ad occupare la poltrona, vengono sistematicamente ignorate ricerca e finanziamenti per nuove tecnologie; un paese così non ha davanti a se un grande avvenire. Guardate i giovani rampolli dei vari “capitani d’industria” italiani e ditemi se c’è qualcuno che ha fondato un’azienda nuova o cerchi di fare qualcosa di innovativo. Nessuno. Tutti aspettano il turno per prendere il bastone del comando dal padre.

Ecco: mi piacerebbe che il PD oltre che a dare risposte “economiche”, parlasse di queste cose. Di come riconsegnare questo paese ai giovani. Dire senza paura di essere giudicati degli incompetenti che non si va molto lontano solo producendo scarpe, vestiti, cibo, turismo. Certo tutte cose importanti e giuste ma solo queste non daranno un futuro all’Italia e alle nuove generazioni. Mi piacerebbe vivere in un paese dove ci si ricorda di Federico Faggin, lo si indica a modello e si cerca di non lasciare andare all’estero giovani ricercatori come è accaduto con lui.

Mi piacerebbe vivere in un paese che guarda al futuro e non al passato.

Ricordo di Ed Roberts

Monday, April 5th, 2010

Leggo oggi su Punto Informatico della morte di Ed Roberts inventore di Altair 8800 che fù uno dei primi microcomputer sul mercato. Bill Gates, Paul Allen e Steve Wozniak devono molto a Roberts. Senza di lui la grande rivoluzione informatica per “la massa” avrebbe richiesto anni.

Per chi come me è si è accostato “tardi” all’informatica, il suo nome insieme a quello di altri è sinomino di mito.

Che la terra ti sia lieve Ed.

Riflessione di Pasqua

Monday, April 5th, 2010
Una riflessione sulla Pasqua pubblicata sul blog.

Pasqua per tutti

Sunday, April 4th, 2010

E anche quest’anno e’ Pasqua. Per noi cristiani è sempre un tempo durante il quale è normale prendersi impegni di rinnovamento spirituale, morale e di vita.

In questo periodo anche la Chiesa (come istituzione) non se la passa bene, vedi il gravissimo scandalo dei preti pedofili. Certo, per noi che crediamo, è “semplice” distinguere tra la Chiesa come istituzione fatta di persone (con tutti i loro limiti e che non salva) e la Chiesa (corpo di Cristo), luogo privilegiato per l’incontro con lui e quindi santa. Ma per chi non crede che testimonianza stiamo dando noi cristiani? Non dovremmo forse essere sale della terra e luce del mondo? Non arrivo a pensare come Sined O’Connor che se Cristo ritornasse brucerebbe il Vaticano, ma condivido al 100% l’opinione espressa a La Stampa da John Waters; serve davvero un gesto di discontinuita’, di rinnovamento profondo, di nuovo inizio.

E’ stato detto che l’aver riconosciuto in uno schiavo crocifisso Dio, e’ la piu’ alta opera filosofica che l’uomo abbia compiuto; e davvero ha ragione Simone Weil quando afferma che Cristo si è spogliato della propria divinità perche’ anche noi ci spogliassimo della nostra, per tornare ad essere uomini. In questo senso Dio e’ davvero separato dal mondo perche’ l’unico criterio che il mondo riconoscere e’ la forza. La Chiesa (come istituzione) ha spesso sposato la tesi della forza, del potere, pensando che attraverso l’uso di questi mezzi sia piu’ facile il suo compito terreno.

Ma il mistero della fede cristiana sta’ proprio in questo: un Dio che rifiuta la forza e si affida totalmente agli uomini per portare tutta l’umanita’ a Lui. E il grande errore e’ proprio quello che accecati dal desiderio di “fare la volonta’ di Dio” usiamo proprio i mezzi che egli rifiuta.

Anche nel nostro piccolo, nelle nostre parrocchie, le persone piu’ impegnate sono a volte sviate da questo desiderio “missionario, di conversione” e esercitano tutta la loro forza verso gli altri. Ci dimentichiamo che il nostro compito, la nostra “missione” non e’ quella di salvare gli altri. C’e’ gia’ stato chi ci ha pensato ed e’ risorto. Noi non salviamo nessuno. Il nostro compito e’ quello dei testimoni, certo sempre pronti a chiarire a parole, ma testimoni nella vita, negli atti di tutti i giorni, nelle scelte quotidiane. Vivere in pieno la nostra umanità, in solidarieta’ e condivisione con i fratelli; sentendo che la fatica, le sofferenze del nostro prossimo sono le nostre, la sua felicita’ e la sua gioia sono le nostre.

Un cristianesimo minore? Forse: ma dal volto umano.

Il nuovo blog e’ online

Saturday, April 3rd, 2010
Finalmente ci siamo!!
Il nuovo blog è online e funzionante.
Da oggi sono raggiungibile a questo indirizzo: https://www.simoneweil.it/.
Ovviamente questo spaces non sarà abbandonato ma continuerà ad essere aggiornato anche attraverso link al nuovo blog.
 
Buona Pasqua a tutti!!