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Non piove mai: diluvia

Wednesday, April 27th, 2011

Con ritardo, la Sony ha ammesso che la causa dell’offline di PlayStation Network (PSN) è stato un attacco informatico e che numerosi dati sensibili degli utenti iscritti al noto servizio multiplayer sono stati sottratti. I dati rubati si teme siano parecchi, visto che il network raccoglie almeno 70 milioni di iscritti e se così fosse sarebbe il più grande furto di dati personali nella storia di internet.

Amazon WS (il servizio cloud di Amazon) ha avuto anche lui i suoi problemi. Insomma sembra proprio che si stiano avverando le profezie di Richard Stallman secondo il quale affidare i propri dati sensibili alla nuvola equivale a perderne il controllo.

Purtroppo penso che difficilmente si potrà tornare indietro per riflettere sulle implicazioni del cloud computer. Quanti di noi sono disposti anche solo a rinunciare alla possibilità di leggere la posta direttamente online e di lasciarla memorizzanta nel server senza scaricarla sul proprio pc? Oppure a salvare le proprie foto online su Picasa, Flickr, Windows Live senza preoccuparsi più di tanto di dove effettivamente siano e di chi eventualmente può accedervi? Solo pochi giorni fa’ in rete è stata molto criticata la trasmissione di Report che aveva come argomento i Social Network, la privacy, i pirati informatici eccetera; la trasmissione (con tutti i suoi limiti) ha comunque toccato il tema della sicurezza informatica e della protezione dei propri dati personali che molti utilizzatori della rete spesso trascurano o dimenticano. Il cloud computer, il cosidetto web 2.0, i social network sono ormai parte integrante della nostra vita e vorrei ripeterlo a scanso di equivoci: per me sono utili e ci hanno aperto possibilità fino a ieri inimmaginabili e mi auguro che questi fatti spingano gli sviluppatori verso una maggiore attenzione alla sicurezza. Ma l’aspetto a mio avviso più importante sul quale (almeno da noi in Italia) è necessario puntare è quello di aumentare la cultura digitale perchè internet non è il paradiso, il posto perfetto; spesso è una giungla e non ci si avventura senza un minimo di preparazione e di consapevolezza di dove si sta andando.