Conversioni e abbandoni

Leggo su LaStampa che Magdi Allam, giornalista e politico, convertitosi al cristianesimo e battezzato da Benedetto XVI, ha deciso di abbandonare la Chiesa.

Io non voglio pronunciarmi in modo netto sulla conversione di Magdi Allam al cristinesimo, né sul suo recente comunicato di abbandono della Chiesa, guarda caso proprio in concomitanza con l’elezione del nuovo papa. Certamente se le motivazioni che hanno spinto Magdi Allam prima alla conversione e ora all’abbandono sono solo dettate da “impressioni” e simpatia per come la Chiesa viene presentata dalle persone che di volta in volta ne influenzano l’immagine, allora forse è necessario riflettere meglio su queste “conversioni”.

Credo che con papa Francesco i molti abituati all’immagine di una Chiesa forte e attenta più alla “politica e al potere” che non alla persone patiscano delusioni su delusioni e non mi meraviglierebbe che questa di Magdi Allam sia l’inizio di una serie di abbandoni.

Mons. Luigi Bettazzi, grande vescovo di Ivrea e partecipante al Concilio Vaticano II, quando venne a Moncalvo per una serata proprio sul Concilio Vaticano II raccontò che tra i padri conciliari girava una storiella che più o meno faceva così: Su una barca ci sono il Card. Giuseppe Siri (spesso indicato come il più acerrimo avversario del concilio e leader dell’ala più conservatrice della Chiesa) e altri nomi di cardinali che adesso mi sfuggono. Arriva una tempeste e la barca si capovolge. Chi si salva? Si salva la Chiesa diceva Mons.Bettazzi ridendo.

Ecco, fatte le debite proporzioni, anche io ritengo che con l’elezione di papa Francesco e l’abbandono di Magdi Allam, chi si è salvato è la Chiesa. Ce ne fossero di papa Francesco!

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