Una festa ormai troppo banale

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Tra poche ore all’Oratorio sarà nuovamente festa; infatti come ogni anni si è organizzata la festa di Don Bosco.

I cooperatori hanno festeggiato ieri sera con la solita cena in oratorio. Noi ragazzi domani con la Messa e al pomeriggio i giochi e la merenda.

Forse sarebbe però giunto il momento di una riflessione sul significato di questi momenti, sul perché li facciamo, su cosa significano per Moncalvo l’oratorio e la famiglia salesiana.

Non voglio soffermarmi sui cooperatori, la maggior parte di loro frequenta l’oratorio una sola volta l’anno in occasione della festa. Ricordo una bellissima (per modo di dire) gaffe di uno di loro che rivolgendosi ad un animatore che frequentava l’oratorio ormai da più di 10 anni gli ha domandato chi fosse e cosa facesse. Parlare “male” dei cooperatori è come sparare sulla croce rossa. Non c’è gusto. Ma invece sarebbe opportuno analizzare cosa significhi per noi oggi, a Moncalvo, Don Bosco, i salesiani. Che senso ha l’oratorio per la nostra comunità parrocchiale, per la comunità moncalvese. Abbiamo messo in pratica gli insegnamenti di Don Bosco, o meglio il suo messaggio è ancora valido oggi? Come possiamo continuare a fare oratorio?

Dare una risposta a queste domande è forse il miglior modo per festeggiarlo e sono sicuro che non gli dispiacerebbe.

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