Giovedì sera il Gruppo Animatori si è incontrato per progettare i primi appuntamenti dell’Oratorio; era presente anche Don Giorgio il nuovo parroco di Moncalvo.
L’incontro è andato abbastanza bene tutto sommato. Certo apparentemente non si è concluso molto visto che per tre ore buone si è discusso solo di quando, come fare, e di come gestire il Corso Animatori; ma come giustamente è stato detto, non è mai stata data occasione di discutere nel gruppo sul metodo e sul modo di gestire un percorso di formazione animatori e su quale ruolo questo gruppo di futuri animatori ha nelle attività dell’oratorio.
Mi rimane però una osservazione da portare all’attenzione di tutti: la situazione (con relative decisioni, discussioni, eccetera) del Gruppo Animatori è figlia di una mancanza di progettualità sul lungo periodo. Mi spiego meglio:
è vero che il gruppo viene da un periodo difficile, capisco tutto, è vero che l’oratorio e la parrocchia non hanno mai avuto un progetto generale sui giovani, è vero che abbiamo fatto e stiamo facendo il possibile (direi anche che siamo sopravvissuti a tentativi di eliminarci) ma tutto questo ora come ora con l’arrivo di Don Giorgio non è una scusa per non cogliere l’occasione straordinaria che ci viene offerta. Per la prima volta l’oratorio e i giovani possono dire la loro e indirizzare (insieme con il Don) la parrocchia verso una meta come dire, “più alta, più cristiana”. Per tutto questo, mi ripeto, serve un progetto che abbia tappe da raggiungere, fornisca metodi, modi e momenti di verifica del cammino fatto.
Se è vero (come per me è vero) che l’oratorio è il luogo privilegiato della formazione (umana e cristiana) attraverso l’animazione dei giovani, e il gruppo il metodo più efficace per raggiungerla, allora il focalizzare tutta la nostra attenzione sul futuro gruppo animatori per me è un errore. Gli altri? I bambini delle elementari non hanno diritto di fare gruppo? E quelli di 1 e 2 media? Cosa facciamo solo feste? Solo sabati/domeniche di gioco? Cosa gli si dice? Devi aspettare fino alla 3 media poi fai gruppo e magari col tempo diventi animatore e protagonista tu stesso. Mi sembra una gerantocrazia al contrario, i giovani che dicono hai più giovani di aspettare perché non hanno ancora i mezzi per fare da loro. Il bello dell’animazione è che permette a tutti di essere protagonisti in prima persona, con i modi e i mezzi della propria età. Tutto questo deve essere ben chiaro.
Prevengo anche l’obiezione: mancano le persone, se non formiamo nuove leve di animatori, non potremmo mai fare come sopra. Ok sono convinto in parte di questo. Ma proprio perché un oratorio è per tutti, fare gruppo è per tutti (a differenza che essere animatori è per molti ma non per tutti) serve un progetto che non ci faccia perdere di vista che quello sopra è l’obiettivo da raggiungere e non la sola formazione di animatori. Il parlare, il pensare, il progettare solo di loro, ci fa perdere di vista l’obiettivo vero che è un oratorio degno di questo nome, un luogo dove i bambini, i ragazzi, i giovani si sentono a casa loro e dove possono insieme fare esperienze (umane e cristiane) che altrove non possono fare. Un posto da frequentare, sempre. Serve un progetto che ci costringa, anche solo a pensare, all’oratorio nel suo complesso, incluso il catechismo e il come si fa catechismo; senza quello ci ritroveremo sempre a pensare al particolare, senza poterlo verificare e inserire in un quadro generale, si andrà avanti per tentativi. Senza un progetto che ci richiami ogni anno alla verifica globale dell’oratorio, anche se riuscissimo a “far crescere” 10 animatori saranno sempre solo dei sostituti che andranno anche loro per tentativi, magari idealizzando il passato, come spesso capita anche a noi.
Mai come oggi le condizioni sono favorevoli per una svolta epocale per Moncalvo e il suo oratorio. Ci sono occasioni, momenti che non tornano più. Saperle cogliere (carpe diem) è qualità del buon animatore. Chi non impara dai propri errori è destinato a ripeterli.
Tutto quello che dici è vero…la domanda da porsi è: quanto sono disposto a dare all’oratorio oggi? Secondo me noi (gruppo)ormai non abbiamo più le giuste motivazioni per portare avanti un discorso del genere…bisognerebbe cambiare qualcosa nel nostro gruppo…
Maury condivido pienamente ciò che hai scritto … e sì Angelo la domanda che hai posto è davvero molto significativa!!!!
Capisco il senso della domanda di Angelo, ma permettetemi questa osservazione: la prima parte del lavoro è "puramente teorica, di pensiero". Poi ci sarà anche la parte realizzativa e a quel punto ognuno se la vede con le proprie motivazioni. Ecco allora la domanda: se continuo a fare gruppo (o perlomeno a frequentarlo) che motivazioni ho bisogno per fare lo "sforzo" di pensare?