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Finalmente iPad
Siamo in rete grazie a Barbareschi?
C’è chi ha Nicholas Negroponte o Steve Jobs, e chi ha Tim Berners-Lee. Noi abbiamo Luca Barbareschi.
E non mi vengano a dire che l’Italia non è in declino
(Via Manteblog)
Sulla pelle delle persone
Non solo io penso tutto il male possibile, anche di peggio. Ma la cosa che più mi disgusta è che si fanno queste scelte sulla pelle di persone malata, la cui vita è davvero legata ad un filo. E mi fa male anche che questa storia arriva dalla “mia” parte politica e colpisce una delle persone di cui ho maggiore stima da tempi non sospetti.
(via Wittgenstein)
Ricordo di Audrey Hepburn
Ieri era l’anniversario della scomparsa della grande attrice Audrey Hepburn. Era bellissima e bravissima; ma anche profondamente buona. E’ stata ambasciatrice dell’Unicef per i bambini e sono sicuro che se fosse oggi ancora in vita farebbe qualsiasi cosa per aiutare i bambini di Haiti.
La fondazione Audey Hepburn continua il suo impegno per i bambini in tutto il mondo.
Per chi volesse vedere il finale del bellissimo Two on the road basta cliccare qui
Negroponte docet
Nicholas Negroponte al Festival della Scienza di Roma.
(Via Wittgenstein)
Internet in televisione
Ieri sera a otto e mezzo su La7 si parlava di internet. Ospiti Gianni Riotta, il mitico Nicholas Negroponte e Zoro.
Troppo poco tempo 30 minuti per capire bene cosa ha spinto Riotta a scrivere il suo famoso editoriale, e per permettere a Negroponte e Zoro di ribattere. Sembra strano, ma su questi argomenti la rete ha bisogno di tempo per sviscerarli, analizzarli in tutte le loro sfaccettature e il tempo troppo veloce di una trasmissione televisiva non lo consente.
Se come Riotta afferma è necessario educare all’utilizzo della rete, allora non solo la scuola ma anche la tv ha la sua parte di responsabilità e per quanto ricordo non mi sembra che quando Riotta era direttore del tg1 facesse molto in tale senso. Io purtroppo sono pessimista e penso che in fondo noi italiani (e l’Italia) siamo fuori dalla rete, rimarremo ai margini, dei provinciali. Persino Negroponte si è meravigliato del digital divide italiano.
Il guardare al dito (i “problemi” della rete) e non la luna (la rete, il suo sviluppo, le sue opportunità) è un vecchio vizio di noi italiani. Ci consoliamo così. Gli altri (come Negroponte) immaginano il futuro, le sue opportunità, i suoi cambiamenti. Noi ci preoccupiamo di ipotetici problemi e mentre litighiamo su questi non ci accorgiamo di quanto rimaniamo indietro.