Archive for the ‘uncategorized’ Category

Finalmente iPad

Thursday, January 28th, 2010
 
Ecco il tanto atteso iPad e la voglia di provarlo ha già contagiato molti in rete
 
P.S.:
Steve Jobs sta benino e poi trovatemi un altro top manager che presenta i propri prodotti in jeans e maglietta

Siamo in rete grazie a Barbareschi?

Wednesday, January 27th, 2010

C’è chi ha Nicholas Negroponte o Steve Jobs, e chi ha Tim Berners-Lee. Noi abbiamo Luca Barbareschi.

E non mi vengano a dire che l’Italia non è in declino

(Via Manteblog)

Sulla pelle delle persone

Wednesday, January 27th, 2010

Non solo io penso tutto il male possibile, anche di peggio. Ma la cosa che più mi disgusta è che si fanno queste scelte sulla pelle di persone malata, la cui vita è davvero legata ad un filo. E mi fa male anche che questa storia arriva dalla “mia” parte politica e colpisce una delle persone di cui ho maggiore stima da tempi non sospetti.

(via Wittgenstein)

Ricordo di Audrey Hepburn

Thursday, January 21st, 2010

Ieri era l’anniversario della scomparsa della grande attrice Audrey Hepburn. Era bellissima e bravissima; ma anche profondamente buona. E’ stata ambasciatrice dell’Unicef per i bambini e sono sicuro che se fosse oggi ancora in vita farebbe qualsiasi cosa per aiutare i bambini di Haiti.

[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=uYKfMJSdEGY&hl=it_IT&fs=1&&hl=en]

La fondazione Audey Hepburn continua il suo impegno per i bambini in tutto il mondo.

Per chi volesse vedere il finale del bellissimo Two on the road basta cliccare qui

[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=OgI85YLZhzM&hl=it_IT&fs=1&&hl=en]

La mela di fine mese

Tuesday, January 19th, 2010
 
A fine mese grosse sorprese in casa Apple
Sarà la volta dell’Apple Table?

Negroponte docet

Monday, January 18th, 2010

Nicholas Negroponte al Festival della Scienza di Roma.

(Via Wittgenstein)

Internet in televisione

Friday, January 15th, 2010

Ieri sera a otto e mezzo su La7 si parlava di internet. Ospiti Gianni Riotta, il mitico Nicholas Negroponte e Zoro.

Troppo poco tempo 30 minuti per capire bene cosa ha spinto Riotta a scrivere il suo famoso editoriale, e per permettere a Negroponte e Zoro di ribattere. Sembra strano, ma su questi argomenti la rete ha bisogno di tempo per sviscerarli, analizzarli in tutte le loro sfaccettature e il tempo troppo veloce di una trasmissione televisiva non lo consente.

Se come Riotta afferma è necessario educare all’utilizzo della rete, allora non solo la scuola ma anche la tv ha la sua parte di responsabilità e per quanto ricordo non mi sembra che quando Riotta era direttore del tg1 facesse molto in tale senso. Io purtroppo sono pessimista e penso che in fondo noi italiani (e l’Italia) siamo fuori dalla rete, rimarremo ai margini, dei provinciali. Persino Negroponte si è meravigliato del digital divide italiano.

Il guardare al dito (i “problemi” della rete) e non la luna (la rete, il suo sviluppo, le sue opportunità) è un vecchio vizio di noi italiani. Ci consoliamo così. Gli altri (come Negroponte) immaginano il futuro, le sue opportunità, i suoi cambiamenti. Noi ci preoccupiamo di ipotetici problemi e mentre litighiamo su questi non ci accorgiamo di quanto rimaniamo indietro.

Opuscoli informativi

Thursday, January 14th, 2010
Il Garante per la Privacy sta diffondendo negli uffici postali un opuscolo che spiega come tutelare i propri dati personali nell’era del web 2.0 e dei social network.
Sinceramente non riesco ancora a capire se sono soldi buttati o una campagna utile di informazione.

AAA cercasi personale

Thursday, January 14th, 2010
Wittgenstein cerca persone motivate per un nuovo progetto editoriale sul web.
 
Grande e bella iniziativa, anche per l’idea della richiesta via web di collaborazione. In bocca al lupo a tutti e in particolare a Luca Sofri.

Facebook e la privacy

Wednesday, January 13th, 2010
Zuckerberg parla di Facebook e privacy, e quest’ultima secondo lui è destinata a scomparire e non è sentita come una necessità.
Io in tutta onestà non mi sentirei di condividere tutto tutto della mia vita. Secondo me ci sono dei limiti oltre i quali non bisogna andare. La sfera più intima e profonda di noi stessi dovrebbe essere preservata. Senza contare ovviamente i nostri dati sensibili.
 
Una comunità (Comunity) dove tutti sanno tutto di tutti è secondo me un’utopia e per dirla tutta, una cosa che mi spaventa.