Molti pensano che i virus informatici siano solo il prodotto, malevolo, di un gruppo non meglio identificato di hacker il cui scopo è nella migliore delle ipotesi la dimostrazione delle proprie abilità informatiche, o nella stragande maggioranza dei casi lo scopo è illecito, come il furto di identità.
Ma la storia del virus Stuxnet sembra aprire nuovi scenari.
Stuxnet è un virus sviluppato (apposta?) per infettare computer che fungono da interfaccia Scada ai PLC (controllori logici programmabili) che altro non sono che piccoli computer per il controllo di attività industriali. Tanto per chiarire le idee: una catena di montaggio, una linea di un altoforno, una centrale nucleare, una linea di cartongesso, funzionano perchè sono controllate da uno o più Plc che a loro volta inviano/ricevono i dati del processo che controllano ad un comune pc. Ovviamente infettando il pc controllore con un virus come Stuxnet vengono passati dati errati ai plc, rendendo di fatto incontrollabile il processo e quindi non produttivo.
Prima d’ora non erano (per lo meno al pubblico) noti virus sviluppati apposta per sabotare impianti industriali e se è davvero così significa che governi o grandi aziende iniziano a guardare alla sicurezza informatica non solo come ad una attività per proteggere i propri pc, ma ad usarla per sabotare quelli degli altri.