Il 15 novembre del 1971 la Intel annunciava la produzione della prima cpu l’ormai mitica 4004. Il capo del progetto era l’italiano Federico Faggin emigrato (che strano vero?) negli USA.
Molti anni sono passati, l’informatica ha compiuto passi da gigante rispetto a quella prima cpu a 4 bit e 720KHz, peggio che una lumaca rispetto ai processori odierni. Eppure tutto iniziò allora e a farlo fu un italiano. E quest’ultimo particolare spesso ce lo dimentichiamo. E invece, sopratutto in questi tempi, dovremmo avere più memoria, più orgoglio di quello che siamo. Perchè, almeno per me e con rispetto parlando, il mio senso di appartenenza all’Italia, il mio patriottismo non trovano motivazioni nel rinascimento, nel risorgimento, nell’arte o nella cultura o in Dante piuttosto che Leopardi o Montale. Per carità ci sono anche queste ragioni, ma forse sarebbe ora di smettere di guardare ad un passato che sentiamo lontano e fuori tempo ed aggiornare i punti di riferimento di quel sentimento collettivo dal nome antisonante di orgoglio nazionale. Si potrebbe pensare come ha scritto Luca Sofri nel libro Un Grande Paese una lista “moderna” di cose che rappresentano la bellezza dell’Italia e ci rendono orgogliosi di essere italiani, per tornare ad essere un paese giovane, libero da ingombranti romanità e cappelle sistine che legittimano l’attaccamento al vecchio e ogni resistenza alla modernità.
Ecco, nella mia personale lista di cose che sono un campione della bellezza di essere e sentirsi italiani ci metto Federico Faggin.