Posts Tagged ‘amici’

Un nuovo blog da leggere

Thursday, September 7th, 2023

Io mi ricordo di quando ho fatto questo post per la disavventura dell’amica Swamilee. Poi parlando con lei, il mio suggerimento è stato: ma perché, con le capacità che indubbiamente hai, non ti apri un blog?
Lei si è subito schermita, accampando scuse di tempo e di mancate conoscenze tecniche.
E invece, secondo me, sotto sotto, lavorava per fregarci tutti e mettere in piedi un blog con i fiocchi, bello da vedere e da leggere.

Immagine di Freepik

Da pochi giorni il blog di Swami ha fatto il suo debutto sul web con una serie di post che rispecchiano appieno la splendida persona che lo gestisce. Molto belli i post sulla fotografia e quello dove racconta del perché ha aperto il blog e dove mette a confronto la sua (grande esperienza) dell’ambiente social, rispetto al poter scrivere su un blog. Poi lei è specializzata in Skincare e quindi troverete moltissime info e news su questo mondo.

Aggiungo qui una piccola riflessione personale a quanto ha scritto Swami nel post dove spiega il perché ha deciso di aprire (ritornare) ai blog. Molto di quello che scrive Swami rispecchia un mio vecchio post del 2012 (addirittura) che sono andato a rileggermi:

bloggare stanca, vuol dire darsi obiettivi alti, e questo costa fatica, sforzo, pensare prima di scrivere e magari rileggere e correggere prima di cliccare il tasto “publish”. Ed è un esercizio privato che si vuole condividere con altri, donare ad altri le proprie fatiche. Perchè scrivere aiuta a chiarire i propri pensieri come giustamente diceva Simone Weil e leggere blog aiuta a capire le idee e i pensieri di altri, ci stimola al confronto, alla riflessione. Cambiamo gli altri e cambiamo noi stessi.

Il ridurre tutto alla sintesi (anche quello che è complesso), la condivisione esasperata dell’io e di quello che si prova in quel dato momento, il giudizio immediato di noi stessi (e delle nostre azioni) tramite i like, tutti aspetti tipici dei social sono molto diversi dai tempi del blog, dei pensieri e della parola scritta.

Grazie Swami dei pensieri che ci doni.

Nostalgia canaglia

Sunday, November 12th, 2017

Come sanno i miei cinque (affezionati?) lettori, con Katia siamo tornati a dare un piccolo contributo all’Oratorio di Moncalvo, cercando di fare un cammino di gruppo con i ragazzi di 13-14 anni.

Il gruppo, in ricordo dei vecchi tempi, lo abbiamo chiamato “gruppo giovani” e il fatto che questo nome sia già stato usato (ed abusato) ai miei occhi non ne diminuisce affatto il valore. Fino ad oggi non è che abbiamo fatto chissà che cosa; ci siamo incontrati, abbiamo cercato di conoscerci meglio; alcuni incontri sono andati bene, altri così così, come credo sia normale. Insomma, stiamo camminando insieme, e per me questo è già il premio.

Sabato scorso ho pensato di incentrare l’incontro sul tema dell’amicizia, consapevole che questo argomento è fondamentale sia nella vita dei ragazzi che in un cammino di gruppo. Ho recuperato un “vecchio gioco di Klaus Vopel”, un leggerissimo adattamento nello svolgimento e pronti via, ne è venuto fuori l’incontro più bello fatto fino ad ora. I ragazzi entusiasti e mai visti così coinvolti e attenti alle loro emozioni, ai loro pensieri.

Io stesso non mi ricordavo più bene come fosse bello fare gruppo. Come fosse potente, formativa, coinvolgente, l’esperienza di gruppo insieme ai ragazzi. E proprio sabato, a tradimento, mi hanno ripreso i ricordi del nostro (mio e di Katia) gruppo. Che nostalgia della sensibilità di S., dell’intelligenza di L., di A., di M., di A., e via via tutti gli altri. Ho ripensato al cammino fatto insieme, a quanto abbiamo costruito, a quanto abbiamo appreso. Alle vittorie e alle sconfitte. A quello che siamo stati capaci di fare e al cammino che non siamo stati capaci di continuare per varie ragioni.

Sono sempre stato una persona che guarda al futuro, che ha sempre pensato che un gruppo nasce, cresce, ed è destinato a morire, perché è giusto che ogni persona faccia le proprie scelte e segua la propria strada. Per me un gruppo non è mai per sempre. Però sabato mi sono guardato indietro e la nostalgia è stata fortissima.

E temo questa nostalgia. Mi spaventa. Non deve influenzare minimamente le mie scelte, i miei pensieri, il mio cammino attuale. Come diceva Simone Weil, bisogna tagliare senza misericordia tutto quanto è illusione nel nostro rapporto con gli altri. A maggior ragione nell’animazione. E nell’amicizia si nutrono le speranze l’uno dell’altro e si rispettano i sogni l’uno dell’altro.

 

 

Lampi di luce

Friday, December 2nd, 2011

La scorsa sera sono venuti a trovarci due carissimi amici. Ne abbiamo approfittato per festeggiare il compleanno di L.

Discussioni, scambio di emozioni e pensieri come ai bei tempi. Sprazzi di luce in un periodo per me difficile e buio. Grazie amici.

La Norvegia e il Leo

Sunday, July 24th, 2011

Ho iniziato ad interessarmi dei baesi nordici, quanto un carissimo amico mio e di Katia (il Leo) è andato in Svezia a fare l’Erasmus e non ha perso occasione per mesi dopo che era tornato, di raccontarci tutto e di più, della sua esperienza.  Fino ad allora per me la Svezia e la Norvegia mi erano note solo perchè avevano dato i natali a grandissimi tennisti come Borg o Edberg, per l’ottimo salmone affumicato, per le ragazze (le mitiche svedesi), per le manifestazioni di atletica leggera che regolarmente si fanno a Oslo o a Stoccolma. Il Leo è un amante di questi paesi, del freddo, della montagna, di Serena (e ci mancherebbe!!) e di tantissime altre cose, alcune condivisibile, altre meno, ma a lui mi lega una amicizia così profonda e un affetto così sincero che immagino quanto possa averlo colpito la notizia del recente attentato a Oslo.

Mi ha colpito molto questa descrizione del popolo norvegese fatta da Adriano Sofri, che conferma l’impressione che ho avuto dai racconti del Leo, di come le popolazioni di questi paesi siano veramente di un altro spessore per quanto riguarda la civiltà e il modo di vivere. Basti pensare a questa frase del sindaco di Oslo, ripresa da molti in rete, e fare un paragone con cosa hanno pubblicato i nostri giornali o immaginare cosa avrebbero detto i nostri politici se una tragedia simile fosse successa da noi.

Update 24/07

Questa è la dichiarazione del Primo Ministro norvegese durante i funerali delle persone uccise negli attacchi di venerdì. Grande paese la Norvegia!!

(via Il Post)