Leggevo oggi questo post di Mantellini sul già più volte analizzato divario digitale tra il nostro paese e il resto del mondo. La tesi di fondo dell’articolo non è quella più volte detta e ridetta del mancato sviluppo digitale causato da un ritardo nelle infrastrutture (la rete) o non aver fatto scelte strategiche nel campo dell’IT. No, quello che ci manca, oltre all’approccio complessivo verso la società dell’informazione e internet, è la consapevolezza che non stiamo più parlando di scelte da fare o meno, stiamo parlando della realtà di tutti gli altri paesi.
Come dice giustamente Mantellini, l’organizzare la società, la nostra vita, anche in rapporto alla rete, è un vantaggio non solo per noi, ma anche per l’Italia, per la Società. Il continuamente puntare il dito ai problemi, ai dubbi, alle conseguenze negative di internet ci immobilizza in un passato sempre più remoto e distaccato dalla realtà che alla lunga trastulla il nostro considerarci sempre più bravi degli altri perchè “noi” pensiamo anche a questi aspetti di internet.
Ma la cosa che davvero mi fa più rabbia è che le conseguenze di tutto questo non le pagherò io, che tutto sommato ormai la mia vita l’ho fatta, lo pagherà Adele, lo pagheranno (e lo stanno già pagando) i nostri figli.
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