Oggi è giornata malinconica per chi, come me, ha perso il papà quando era ancora piccolo. Vivi l’infanzia alla ricerca perenne di appigli e cerchi in altri ciò che purtroppo non potranno darti mai appieno.
Si viene su come una giovane pianta senza un palo a cui appoggiarsi, storti, nodosi, robusti e fragili allo stesso tempo. Cristalli di vetro pronti a rompersi al primo ricordo tirato fuori da cassetti della memoria tenuti rigorosamente chiusi.
Eppure è così la vita; ad alcuni presenta subito il conto ancora prima di sedersi. E non posso non sentire dentro di me lo strazio e la sofferenza dei bambini ucraini in questo giorno
Se è vero che nessun padre dovrebbe sopravvivere ai propri figli è ancora più vero che nessun figlio dovrebbe essere lasciato solo.
Ma noi siamo anche quello che perdiamo (come ha scritto l’amica @LaRobiErre su Twitter) e questo alla fine conta e pesa sul nostro essere umani.
Ti voglio bene papà, ovunque tu sia
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