Archive for December, 2009

Fiera del Bue Grasso

Wednesday, December 9th, 2009
Stamattina Katia e Adele sono andate a vedere la Fiera del Bue Grasso. Mi hanno detto che è stata molto bella e c’era moltissima gente.
Hanno anche portato a casa per pranzo un pezzo di bollito con bagnetto che la Pro Loco di Moncalvo distribuiva. Era buonissimo e adesso in ufficio sono a rischio sonno…
 

Le Unità Pastorali: tra passato e futuro

Monday, December 7th, 2009
Giovedì scorso nel salone dell’Oratorio di Moncalvo c’è stato un incontro per spiegare cosa sono le Unità Pastorali, perché si vogliono realizzare, come e via discorrendo.
Il salone era pieno, ma non posso dire che mi ha incoraggiato per il futuro. L’età media era abbastanza alta (io ero il più giovane) e gli interventi non mi sono sembrati particolarmente interessanti. Gli organizzatori (in particolare il Vescovo) probabilmente speravano in qualche suggerimento utile, ma a memoria non mi sembra che ce ne siano stati. La discussione si è incentrata su quante U.P. realizzare, quali parrocchie raggruppare in ogni U.P., che criterio usare e via di questo passo.
Tutto giusto, tutto corretto per carità! Ma il non parlare di futuro, di giovani, di uscire dalle parrocchie per fare finalmente Comunità (Comunity), il pensare che tutto si riduca a stabilire dei turni per portare il parroco a dire messa nelle altre chiese, il non parlare di cambio di mentalità e altro, mi ha fatto capire quanto la Chiesa Casalese sia in ritardo.
Spero che nei prossimi incontri e quando si tratterà di avviare le U.P. queste mie perplessità siano smentite dai fatti, perché non vorrei ridurmi a scrivere una lettera a Adele dove magari dico di restare in Italia per contribuire al suo cambiamento, ma di lasciar perdere l’impegno nella parrocchia perché la Chiesa non è un posto per giovani.

La Bagna Cauda della memoria

Monday, December 7th, 2009
Sabato sera per la prima volta da quando è mancata mia mamma ho fatto la Bagna Cauda, quella rustica, senza modifiche di sorta.
Olio extra vergine di oliva della riviera ligure di ponente, 5 grossi spicchi d’aglio e 7 acciughe sotto sale intere (comprese le lische) e poi avanti con cardo, peperone, topinambur, finocchi, carne cruda. Il tutto innaffiato da una grande bottiglia di vino: Barbera d’Alba vigneto Gallina dell’Azienda Agricola La Spinetta.
Katia e Adele non erano molto contente, nè prima, nè durante, nè dopo. Mi hanno già dato l’ultimatum: è la prima e l’ultima volta che la fai a casa!!
 
 

La risposta di Benedetta Tobagi a Celli

Thursday, December 3rd, 2009
Benedetta Tobagi risponde alla lettera di Pierluigi Celli
 
 

A proposito di Facebook

Thursday, December 3rd, 2009

Image via Wikipedia

L’altro giorno tornando a casa dalla solita spesa del martedì sera, tra parentesi ormai  sono diventato esperto, sono attentissimo alle offerte promozionali, ho ascoltato in radio una bellissima battuta su Facebook:

“E’ da qualche giorno che ho creato il profilo dei miei due cani: hanno più amici di me!!”

Bellissima!!

 

 

Good Fellow

Wednesday, December 2nd, 2009

Per una persona speciale, per il suo giorno speciale. Mille auguri Leo!!

 [youtube=http://www.youtube.com/watch?v=0jA4b_LmwLs&hl=it_IT&fs=1&]

Lasciare o resistere?

Tuesday, December 1st, 2009
Pier Luigi Celli (ex direttore generale della Rai) direttore generale dell’università Luiss ha scritto una toccante lettera a suo figlio che sta per laurearsi, esortandolo a lasciare l’Italia perché non merita e non è in grado di valorizzare e premiare i giovani.
Condivido molto di quanto afferma Celli e alcune cose che dice sono già state oggetto di miei post precedenti.
L’Italia è un paese in declino, economicamente probabilmente ci vorrà tempo, ma socialmente, come comunità, siamo alla frutta.
Ma quello che fa più male è che persone come Celli che hanno ricoperto posizioni di responsabilità in questo paese, persone intelligenti, capaci, non siano stati in grado di evitare questo declino. Perchè? Per quale motivo? Cosa ha spinto queste persone a "lasciarsi andare", a non lottare per cambiare lo status quo? Quale è stato l’ostacolo insormontabile? Il nemico che li ha sconfitti?
Che l’Italia non sia un paese per giovani è ormai cosa sotto gli occhi di tutti, ci hanno anche scritto un libro, ma Celli ci avrà messo del suo in qualche caso e il tono leggermente autoassolutorio della lettera, nonostante consigli al figlio di non restare qui per non essere costretto scendere a compromessi, non lo assolve certo dalla sue responsabilità.