Archive for the ‘mondo’ Category

Facebook in borsa

Wednesday, November 30th, 2011

Ormai sembra proprio che Zuckerberg si sia convinto e voglia quotare in borsa Facebook. Il negozio è grosso e si parla di una IPO di 10 miliardi di dollari.

Speriamo solo che per gli eventuali investitori la cosa non si riveli come l’ennesima bolla dei titoli tech, vedi le ultime IPO effettuate.

L’Italia e il rispetto

Wednesday, October 26th, 2011

Purtroppo per Chiamparino (e per noi) il rispetto bisogna meritarselo.

 

Se è l’Economist a segnalare gli italiani

Thursday, September 8th, 2011

Lo segnalo con ritardo, ma questo post di Luca De Biase merita di essere letto e divulgato, non fosse altro che per rendere partecipi i miei 10 lettori che ci sono italiani che nonostante tutto fanno ancora innovazione in questo nostro disgraziato paese.

E ci tocca saperlo dall’Economist.

Intanto in Somalia

Sunday, September 4th, 2011

Nonostante mi procuri dolore e domande angoscianti, continuo ad informarmi sulla drammatica situazione della Somalia e sulla carestia nel corno d’africa. Secondo l’organizzazione Medici Senza Frontiere, tutti, comprese molte organizzazioni umanitarie, sottuvalutano la situazione e non parlano chiaro sulla reale situazione nella zona.

Ciao Steve

Thursday, August 25th, 2011

Steve Jobs ha annunciato le sue dimissioni da CEO di Apple e ha anche scritto una mail.

Si potrà ritenere Jobs un egocentrico, un accentratore, un informatico con una visione della tecnologia che non condividiamo e tutti gli aspetti negativi che ci/vi vengono in mente. Tuttavia questo non offusca le sue straordinarie qualità di CEO e di innovatore. Pochi altri nella storia dell’informatica hanno avuto la capacità visionaria di Jobs, le sue idee innovative, la capacità di creare prodotti che sono al contempo tecnologia, design, innovazione, futuro.

Da oggi inizia una nuova era di Apple e dell’informatica. Vedremo come il successore Tim Cook se la caverà.

Intanto nel mondo dei cellulari

Monday, August 15th, 2011

Intanto nel mondo dei cellulari Google si compra Motorola e io penso ad una frase di Enrico Cuccia che diceva: “i migliori affari si fanno in agosto”.

50 anni fa un muro

Saturday, August 13th, 2011

50 anni fa, precisamente nella notte tra il 12 e il 13 agosto, iniziava la costruzione del muro di Berlino, simbolo nei successivi 28 anni della guerra fredda e della divisione del mondo.

Il Post ne racconta la storia con una bella galleria di immagini.

Fare la differenza

Thursday, July 28th, 2011

on July 25, 2011 in Oslo, Norway. (Jeff J Mitchell/Getty Images)

 

Questo è il discorso che il primo ministro norvegese Jens Stoltenberg ha pronunciato davanti al municipio di Oslo durante la manifestazione in ricordo delle vittime dell’attentato di alcuni giorni fa. E’ un discorso che, non mi vergogno di dirlo, mi ha commosso per la dignità, la compostezza, l’accento sui giovani, il tono degno di un vero statista che guarda lontano e con lui una nazione colpita ma non piegata e sopratutto che non rinuncia ai valori che sino ad ora sono stati un modello anche per altri paesi. Mai ho sentito o letto un discorso come questo e con tristezza l’ho accostato ai discorsi dei nostri politici e alle loro dichiarazioni.

 

Miei cari,
che spettacolo!
Mi trovo faccia a faccia con la volontà del popolo.
Voi siete la volontà del popolo.
Migliaia e migliaia di norvegesi – a Oslo e in tutto il paese – fanno la stessa cosa stasera.
Occupano le strade, le piazze, gli spazio pubblici con lo stesso messaggio di sfida: abbiamo il cuore a pezzi, ma non ci arrendiamo.
Con queste fiaccole e queste rose mandiamo al mondo un messaggio: non permetteremo alla paura di piegarci, e non permetteremo alla paura della paura di farci tacere.

Il mare di gente che vedo oggi davanti a me e il calore che sento da tutto il paese mi convince che ho ragione.
La Norvegia ce la farà.
Il male può uccidere gli individui, ma non potrà mai sconfiggere un popolo intero.
Questa sera il popolo norvegese sta scrivendo la storia.
Con le armi più potenti del mondo – la libertà di parola e la democrazia – stiamo disegnando la Norvegia per il dopo 22 luglio 2011.

Ci saranno una Norvegia prima e una Norvegia dopo il 22 luglio.
Ma sta a noi decidere come sarà la Norvegia.
La Norvegia sarà riconoscibile.
La nostra risposta ha preso forza durante le ore, i giorni e le notti difficili che abbiamo dovuto affrontare, ed è ancora più forte questa sera: più apertura, più democrazia. Determinazione e forza.
Noi siamo questo. Questa è la Norvegia.
Ci riprenderemo la nostra sicurezza!

Dopo gli attacchi di Oslo e Utøya, abbiamo affrontato uniti lo shock, la disperazione e il lutto.
Continueremo a esserlo, ma non sarà sempre come è adesso.
Lentamente, qualcuno inizierà per primo a essere in grado di riaffrontare la vita di tutti i giorni. Per altri ci vorrà più tempo.
È importante che siano rispettate queste differenze. Tutte le forme di lutto sono ugualmente normali.

Dovremo comunque prenderci cura l’uno dell’altro.
Dimostrare che è qualcosa cui teniamo.
Dobbiamo parlare con quelli per cui è stata più dura.
Dobbiamo essere umani e fraterni.
Noi riuniti qui questa sera abbiamo un messaggio per tutti quelli che hanno perso qualcuno cui volevano bene: siamo qui per voi.

Guarderemo anche in avanti per la Norvegia dopo il 22 luglio 2011.
Dobbiamo fare attenzione a non arrivare a conclusioni affrettate mentre siamo un paese in lutto, ma ci sono alcune cose che ci possiamo promettere questa sera.

Prima di tutto, oltre tutto questo dolore, possiamo intravedere qualcosa di importante che ha messo le sue radici.
Ciò che vediamo questa sera potrebbe essere la più grande e la più importante marcia che il popolo norvegese abbia mai condotto insieme dalla Seconda guerra mondiale.
Una marcia per la democrazia, per la solidarietà e per la tolleranza.

Le persone in tutto il paese sono fianco a fianco in questo momento.
Possiamo imparare da questo. Possiamo fare più cose come questa.
Ognuno di noi puoi contribuire a costruire una democrazia un po’ più forte. Questo è ciò che vediamo ora qui.

In secondo luogo,
voglio dire questo a tutti i giovani raccolti qui.
Il massacro di Utøya è stato un attacco contro il sogno dei giovani di rendere il mondo un posto migliore.
I vostri sogni sono stati interrotti bruscamente.
Ma i vostri sogni possono essere esauditi.
Potete tenere vivo lo spirito di questa sera. Voi potete fare la differenza.
Fatelo!
Ho una semplice richiesta per voi.
Cercate di essere coinvolti. Di interessarvi.
Unitevi a una associazione. Partecipate ai dibattiti.
Andate a votare.
Le elezioni libere sono il gioiello di quella corona che è la democrazia.
Partecipando, voi state pronunciando un sì pieno alla democrazia.

Infine,
sono infinitamente grato di vivere in un paese dove, in un momento così critico, il popolo scende nelle strade con fiori e candele per proteggere la democrazia.
Per commemorare e onorare le persone che abbiamo perso.
Questo dimostra che Nordahl Grieg aveva ragione: «Siamo così pochi in questo paese, che ogni caduto è un fratello e un amico».

Ci porteremo tutto questo con noi mentre iniziamo a mettere insieme la Norvegia del dopo 22 luglio 2011.
I nostri padri e le nostre madri ci avevano promesso: «Non ci sarà mai più un 9 aprile».
Oggi diciamo: «Non ci sarà mai più un altro 22 luglio».

E se questo dipendesse anche da me?

Sunday, July 24th, 2011

Sono giorni ormai che mi porto dentro una sensazione di colpa, di malessere per quanto sta accadendo in Somalia e nella regione del corno d’africa. Le nazioni Unite hanni dichiarato lo stato di carestia in Somalia mercoledì 20 luglio, ma la notizia sembra sia passata come acqua su una lastra di marmo nei media italiani, per non parlare dei giornali.

Più passano gli anni e più aumenta dentro di me il sentimento di impotenza e di colpa per queste tragedie. Mi sento colpevole come se queste situazioni dipendessero dalle mie azioni, dalla mia volontà. Dentro di me tace anche la voce della fede e i mille perchè che gridano dalla mia mente e dal mio cuore non trovano risposta o eco, solo vuoto. E la fede vacilla come non mai. E scappo dai siti, dagli articoli, dalle foto,  che documentano questa tragedia come un bambino cerca di scappare da un dolore. Ma la fuga dura poco perchè capisco che non ha senso chiudere gli occhi e allora il dolore si appatte ad ondate, implacabile, e mi ritrovo, in questi giorni è successo, al limite delle lacrime, cercando scampo e non trovandolo.

Mai come in questi giorni ho vissuto sulla mia pelle la metafora della Variante di Luneburg. Il dolore del mondo questa settimana non mi ha dato tregua.

La Norvegia e il Leo

Sunday, July 24th, 2011

Ho iniziato ad interessarmi dei baesi nordici, quanto un carissimo amico mio e di Katia (il Leo) è andato in Svezia a fare l’Erasmus e non ha perso occasione per mesi dopo che era tornato, di raccontarci tutto e di più, della sua esperienza.  Fino ad allora per me la Svezia e la Norvegia mi erano note solo perchè avevano dato i natali a grandissimi tennisti come Borg o Edberg, per l’ottimo salmone affumicato, per le ragazze (le mitiche svedesi), per le manifestazioni di atletica leggera che regolarmente si fanno a Oslo o a Stoccolma. Il Leo è un amante di questi paesi, del freddo, della montagna, di Serena (e ci mancherebbe!!) e di tantissime altre cose, alcune condivisibile, altre meno, ma a lui mi lega una amicizia così profonda e un affetto così sincero che immagino quanto possa averlo colpito la notizia del recente attentato a Oslo.

Mi ha colpito molto questa descrizione del popolo norvegese fatta da Adriano Sofri, che conferma l’impressione che ho avuto dai racconti del Leo, di come le popolazioni di questi paesi siano veramente di un altro spessore per quanto riguarda la civiltà e il modo di vivere. Basti pensare a questa frase del sindaco di Oslo, ripresa da molti in rete, e fare un paragone con cosa hanno pubblicato i nostri giornali o immaginare cosa avrebbero detto i nostri politici se una tragedia simile fosse successa da noi.

Update 24/07

Questa è la dichiarazione del Primo Ministro norvegese durante i funerali delle persone uccise negli attacchi di venerdì. Grande paese la Norvegia!!

(via Il Post)