Le maestre di Adele

Questo periodo di lockdown è stato certamente duro per tutti e ci ha profondamente colpiti, lasciandoci cicatrici che non dimenticheremo. Ci ha cambiati? Forse si, forse no. Ancora non riesco a darmi una risposta definitiva.

Certamente ha colpito in modo violento e drammatico un settore della nostra società tra i più importanti: la scuola. Per gli insegnanti e i ragazzi è stata una vera e propria rivoluzione e comunque la pensiate è stata una svolta, un cambio di passo imposto più con la forza delle circostanze che con la scelta degli insegnanti.

Non voglio certamente negare che in Italia ci siano stati insegnanti che durante questo periodo sono “scomparsi” e/o si sono limitati alla solita routine magari utilizzando la DAD solo per l’assegnazione dei compiti. Credo però che la maggioranza del corpo docente della scuola, pur consapevoli dei propri limiti nella DAD, si sia gettato anima e corpo in questo impegno verso di nostri ragazzi nel farli comunque sentire a scuola.

Certo ci sono state aree di eccellenze, altre meno. Ed occorrerà riflettere bene sulle conseguenze di esclusione che la DAD implica verso i soggetti più deboli e verso le famiglie con un digital divide culturale più marcato. La vera sfida che la scuola si troverà ad affrontare nel futuro sarà proprio questa. Infatti non credo che si potrà tornare indietro. E’ pertanto necessario trovare soluzioni che limitino i danni che un uso massiccio della DAD necessariamente porta con se.

Qui a Moncalvo, nella classe V elementare frequentata da Adele abbiamo avuto la fortuna di incontrare maestre straordinarie; che da subito si sono messe in gioco loro per prime con la DAD e poi insieme ai genitori e ai bambini hanno saputo attraversare questo periodo di lockdown senza mai scoraggiarsi, senza mai abbandonare al loro destino i bambini.

Videolezioni, compiti, verifiche, videochiamate di classe; tutto per non far pesare il dolore della quarantena ai bambini: per non farli sentire abbandonati da loro e dai compagni. Per non parlare della collaborazione costante, del dialogo sempre aperto e costruttivo con i genitori,

Un impegno nel quale le maestre della classe V elementare di Moncalvo non si sono risparmiate; giornate, serate, sabati e domeniche. E questo loro impegno generoso e totale a me ha ricordato (ancora una volta) il discorso di Al Pacino nel film “Ogni maledetta domenica”; perchè appena dopo la chiusura delle scuole me le sono immaginate così: “o adesso noi risorgiamo come classe, come scuola, oppure cederemo, un centimetro alla volta, una materia dopo l’altra, fino alla sconfitta. “

Queste maestre hanno saputo risalire le pareti dell’inferno di questo lockdown un centimetro alla volta, portandosi dietro i nostri ragazzi. E adesso che siamo alla fine e siamo alla somma, questi centimetri hanno fatto la differenza: avete vinto!

Grazie Cristina, Gabriella, Simona, Stefania, Valeria. Grazie di cuore di aver fatto parte della nostra vita, della vita dei nostri bambini. E’ stato un onore per noi questo cammino insieme.

Perchè come ha citato giustamente Adele: nessun bambino è perduto se ha un insegnante che crede in lui.

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