Memento mori

Oggi è veramente stata una giornata schifosa. Un anno veramente infausto sul lavoro e per i miei colleghi. Appena arrivato in ufficio subito ricevo la notizia del tragico incidente del Ferdy. Sono rimasto attonito e, non scherzo, mi sono dovuto sedere, mi tremavano le gambe.

Ma perchè? Ma che senso c’è in tutto questo dolore? Ma come si può pensare che esista un Dio che, tra i miliardi di esseri umani, decide che proprio a te tocca una cosa del genere. Ma con quale criterio, con quale fine anche buono, si può pensare una cosa del genere?

E i figli del Ferdy? Capisco benissimo, per esperienza personale, cosa significa crescere senza genitori. Ma davvero questo Dio che fa soffrire bambini e innocenti deve pagarla cara, senza nessuna attenuante.

Lo so che in questi momenti, per chi ha fede, la preghiera aiuta. Ma devo confessare che da qualche tempo a questa parte le risposte alle domande che ogni uomo si pone su se stesso, sul significato della vita e della morte, sul rapporto con gli altri e con Dio, tardano ad arrivare e la preghiera non aiuta.

Poi succede quello che succede e allora i dubbi aumentano e temi la selva oscura di dantiana memoria.

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