Riflessioni durante una cena

Update 11 settembre ore 16:00

Modifico il post pubblicato alle ore 2:18 di questa mattina. Lo faccio per accogliere la richiesta di Piero.

Venerdì sera sono andato ad una cena di rimpatriata con dei cari amici che hanno svolto una parte molto importante nella mia vita di adoloscente influenzando non poco la mia formazione intellettuale e spirituale. E’ stata una bella serata, piena di ricordi, ottima cucina e ottimi vini, risate a non finire. La parte del leone l’hanno fatta Luciano, Bruno e Marco raccontando aneddoti e episodi di vita vissuta che veramente meriterebbero un libro dal titolo “Vite perdute di ragazzi moncalvesi”. La serata si è conclusa con una partita a Risiko (versione SPQR) per ricordare i bei tempi delle nostre partite iniziate alla sera e sempre finite all’alba.

Ma tra una risata e l’altra, mi ha impressionato il discorso fatto dal Piero, riguardante la situazione della scuola italiana vista dal suo osservatorio privilegiato di insegnante a Moncalvo, e alcune sue lucide riflessioni sulla situazione sociale e psicologica degli insegnanti.

Non aspettiamoci però rivoluzioni e cambiamenti radicali che piombano dall’alto; mai nella storia avvenimenti di questa portata sono successi senza un impegno forte delle persone, dei cittadini. Io non credo in cambiamenti di mentalità imposti per legge o per decreto. Solo il lavoro quotidiano, un impegno costante, come diceva Simone Weil un’attenzione continua come se la vita del mondo stesso dipendessero dalla noi, possono produrre un vero cambiamento. Non ci sono scorciatoie.

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