Posts Tagged ‘ricchezza’

Cosa succede in Unicredit

Wednesday, September 22nd, 2010

I miei affezionati 15 lettori sanno che cerco di mantenermi aggiornato anche sulle questioni economiche, per non essere impreparato di fronte alla globalizzazione che avanza e al peso sempre maggiore che l’economia ha ormai nella nostra società. Inoltre recentemente sono diventato cliente del gruppo Unicredit e quindi come dire, gli sviluppi della storia mi interessano in prima persona.

Ecco allora venire in soccorso, come al solito, Il Post con questo bell’articolo di Francesco Costa, dove in modo molto chiaro si fa’, come si dice, il punto della situazione.

La crisi greca e l’Italia

Friday, May 14th, 2010

Il Wall Stree Journal preoccupato per le possibili conseguenze della crisi greca sull’Italia, qui la trduzione pubblica su Il Post. Di questo articolo mi ha colpito l’analisi secondo cui gli italiani acquistano prevalentemente obbligazioni italiane nonostante le indicazioni diverse; come dire che il mercato borsistico italiano è ancora immaturo e poco globalizzato. E quest’ultima è una riflessione che ho incominciato a fare recentemente accostandomi al (per me) affascinante mercato borsistico.

E’ anche vero però che secondo Francesco Daveri de Lavoce.info l’Italia non è come la Grecia e come gli altri paesi cosidetti PIGS; questo non toglie che la situazione sia seria e richieda misure drastiche e strutturali; anche dal punto di vista di una maggior acculturamento di noi piccoli risparmiatori che spesso siamo davvero il “parco buoi” della borsa.

Un paese bloccato

Tuesday, April 6th, 2010

Questa sera tra una risata e l’altra con Adele guardavo Ballarò su Raitre. Mi ha colpito un dato che lì per lì ho preso solo per un dato economico, ma poi riflettendoci sopra mi sono reso conto che ha anche una grossa valenza sociale. Il dato è questo e la fonte è Bankitalia:

il 10% delle famiglie italiane più ricche possiede il 44% di tutta la ricchezza (immagino italiana).

Provate a leggere più volte questo dato e vi renderete conto come è messo questo paese. Un paese dove come diceva Toto: “Signori si nasce” e non si diventa. Un paese dove il figlio del notai fa il notaio e il figlio dell’operaio fa l’operaio o peggio il precario. Ormaio le classi sociali sono come le caste in India: bloccate e chiuse, senza possibilità di passare da una all’altra.

Capisco che ci siano fattori economici che perfino giustificano un dato come questo; ma rimango convinto che la sola spiegazione economica non regga. C’è anche un fattore di scarsa mobilità sociale che porta a questa situazione. Un paese dove (a mia memoria) c’è un unica azienda tecnologicamente proiettata nel futuro ed è la ST Microelectronics, i giovani si vedono bloccata la strada da anziani ormai prossimi alla pensione o già ampiamente in pensione che però continuano ad occupare la poltrona, vengono sistematicamente ignorate ricerca e finanziamenti per nuove tecnologie; un paese così non ha davanti a se un grande avvenire. Guardate i giovani rampolli dei vari “capitani d’industria” italiani e ditemi se c’è qualcuno che ha fondato un’azienda nuova o cerchi di fare qualcosa di innovativo. Nessuno. Tutti aspettano il turno per prendere il bastone del comando dal padre.

Ecco: mi piacerebbe che il PD oltre che a dare risposte “economiche”, parlasse di queste cose. Di come riconsegnare questo paese ai giovani. Dire senza paura di essere giudicati degli incompetenti che non si va molto lontano solo producendo scarpe, vestiti, cibo, turismo. Certo tutte cose importanti e giuste ma solo queste non daranno un futuro all’Italia e alle nuove generazioni. Mi piacerebbe vivere in un paese dove ci si ricorda di Federico Faggin, lo si indica a modello e si cerca di non lasciare andare all’estero giovani ricercatori come è accaduto con lui.

Mi piacerebbe vivere in un paese che guarda al futuro e non al passato.