Posts Tagged ‘lavoro’

Riflessioni a margine di una giornata di lavoro

Saturday, October 20th, 2012

Ieri con i miei capi (Responsabile Utenza e Responsabile IT) siamo andati in visita alla Acos Spa, la multiutility che gestisce anche l’acquedotto di Novi Ligure e altri comuni del sud alessandrino. L’occasione era per vedere sul campo il funzionamento del nuovo gestionale di Engineering net@h2o per la gestione degli acquedotti.

La realtà di Acos è ovviamente diversa da quella del Ccam e le soluzioni di uno non possono essere prese pari-pari e adottate dall’altro. Eppure mi ha fatto notevole impressione che il Responsabile IT di Acos fosse un “ragazzo” di 38 anni e avesse due collaboratori tra i 25 e i 30 anni, con una visione del servizio IT come poche volte mi è capitato di incontrare se non in grandissime aziende.

Poi ho fatto il paragone con la realtà nella quale lavoro e mi sono quasi messo a piangere: Ma perchè noi no? Ma perchè in tutte le aziende dove ho lavorato ci (mi) mancava sempre il centesimo per fare l’euro? Arrivavi fino a li e poi alla fine ti facevano sempre capire che si, sei bravo, però è ancora troppo presto, ti manca l’esperienza, sei giovane, aspetta e arriverà anche il tuo turno, sono in vista cambiamenti che vedrai riguarderanno anche te, eccetera. Le solite frasi dette da persone ormai “anziane” ma inamovibili dai loro posti.

Poi pensi che è così in gran parte delle aziende italiane e in gran parte dell’italia, basta vederlo nello scontro politico attuale. O ti guardi intorno, anche nella nostra piccola realtà comunale: bene o male le stesse persone da 20 anni alla guida della città. E nell’azienda dove lavoro? Tre pensionati over 65 ai vertici (Presidente, Direttore, Responsabile Tecnici), con un consulente di over 80 per il bilancio.

Tutte brave persone, per carità, però dopo giornate così, mi accorgo di diventare cattivo, e pensare che il cambiamento, l’innovazione, il think different, potrà avvenire solo per estinzione fisica delle persone e che con le mie sole forze, da sole, non sono riuscirò mai a fare nulla.

Frasi da appuntarsi

Saturday, May 19th, 2012

Dal libro Grom storia di un’amicizia, qualche gelato e molti fiori:

“I talenti nel nostro paese non vengono valorizzati quando entrano nel mondo del lavoro, e sono presi a pesci in faccia da individui vinti dalla vita, stanchi e preoccupati di mantenere lo status quo. E’ una trasandatezza morale che toglie energie. Ci fa perdere tempo rispetto agli obiettivi, quelli veri, ai quali dovremmo dedicare tutte le nostre forze. A furia di sentirci dire che non dobbiamo metterci strane idee in testa, finiamo col considerare le idee delle stranezze e smettiamo di coltivarle.”

Siamo dei provinciali

Thursday, April 19th, 2012

E’ da due giorni che continuo a riflettere su un’esperienza lavorativa che ho vissuto recentemente. Io lavoro al Consorzio Comuni Acquedotto Monferrato (CCAM) che è la società che gestisce il servizio idrico integrato per 101 comuni del Monferrato. Per vari fattori sui quali non mi dilungo, dobbiamo aggiornare il sistema informatico gestionale, in pratica il software che gestisce gli utenti (bollette,allacciamenti,contatori) e stiamo vagliando una serie di offerte. La società Data Management ci ha invitati ad un workshop di presentazione del loro sistema gestionale sviluppato specificatamente per le utility e quindi io con il mio collega responsabile del servizio IT e la responsabile del servizio utenza siamo partiti per Milano.

Tralascio le solite considerazione sociologiche che ho già espresso qui e qui e che sono state confermate nuovamente. Voglio soffermarmi su tre aspetti che mi hanno colpito e che confermano il mio pessimismo sullo stare in provincia, in particolare in Monferrato.

Data Management ha nel proprio portafoglio clienti Metropolitana Milanese Spa (MM) la società che ha progettato la metro a Milano e dal 2003 gestisce il servizio idrico integrato del Comune di Milano. Al workshop è stato invitato l’ing. Nicola Rivezzi responsabile del servizio IT di MM.

Prima considerazione: MM ha circa 50.000 utenti, CCAM idem. L’ing. Rivezzi ha 43 anni è nell’organigramma di MM a livello del management, coordina il lavoro di 10 persone alle sue dirette dipendenze, ha contatti con scuole e università e altre belle cose. Il mio collega del CCAM anche lui ha circa la stessa età però è si responsabile del servizio IT ma non ha alcuna autonomia, non è nel management, è solo e non ha nessun contatto con le istituzioni locali come scuole o università. Traete voi le conclusioni.

Seconda considerazione: MM sta sviluppando con Data Management quello che si chiama lo “sportello online” che come succede già per il gas, il telefono o l’energia elettrica, permette agli utenti di eseguire direttamente da internet, tramite l’accesso ad un’area riservata, tutte quelle operazioni che normalmente devono essere svolte allo sportello fisico (pagare bollette, richiedere nuovi allacciamenti, cambi contatore, comunicare lettura contatore, volture, disdette, eccetera). Niente di straordinario, anzi, tutte le aziende che forniscono servizi al cittadino vanno in questa direzione. Quello che mi ha meravigliato è stata l’affermazione dell’ing. Rivezzi che ci informava che lo sviluppo del sito web di MM integrato con lo sportello online era seguito direttamente dal suo ufficio e dall’ufficio marketing dell’azienda. Come dire che la vetrina di un’azienda non sono solo quello che fa o i suoi uffici, ma anche come si presenta sul web. Fate un confronto tra il sito web del CCAM, gestito dalla buona volontà e nei ritagli di tempo da una persona dell’azienda, e il sito di MM.

Terza considerazione: ma possibile che la mia azienda non sappia guardare al futuro o perlomeno si raffronti con la realtà? A livello locale, come dimensioni, saremo al seconda/terza azienda. Ma perchè non possiamo essere una realtà guida del territorio? Un punto di riferimento per le scuole, non dico il Poli di Torino ma almeno le piccole facoltà universitarie di Asti, Alessandria, Vercelli? Anche dal punto di vista di internet e della rete possiamo fare qualcosa: noi posiamo tubi dell’acqua, perchè non cercare accordi con le telco per vedere se sono interessati a posare cavi insieme a noi? Il CCAM è bene o male una azienda pubblica, partecipata dai 101 comuni del Monferrato, ma perchè non farla diventare un modello per la PA locale? Mai un’iniziativa di marketing, di vetrina, nonostante distribuiamo ai cittadini una delle migliori acque in Italia (e non lo dico io, lo dicono le analisi delle ASl). Forse come scrivevo qui, avere degli over 60 nella stanza dei bottoni non aiuta.

Siamo dei provinciali in ogni senso, incapaci di comprendere il mondo fuori dalle nostre amate colline, che pensano di essere interessanti perchè di nicchia e non ci rendiamo conto che siamo marginali e neanche tanto interessanti perchè alla lunga diventiamo noiosi.

 

Studiare

Sunday, September 4th, 2011

Gianluca Briguglia risponde a un articolo pieno di amarezza di Ilvo Diamanti e io penso che solo la cultura e lo studio potranno salvarci.

Update
Il ricercatore Amedeo Balbi invece la vede male

 

I giovani e l’Italia: restare o andare via?

Wednesday, November 24th, 2010

Consiglio a tutti di leggere questo bel post e i relativi commenti pubblicato da Mantellini.

Io, come i miei 5 lettori sapranno, non ho la forza di ricominciare altrove la mia vita. Certe volte invidio chi lascia questo nostro amato e disgraziato paese e cerca altrove di realizzarsi; altre volte penso invece che si è felici, nonostante le difficoltà, nel luogo doe si è nati.

Per il bene di Adele spero che la situazione dell’Italia cambi, e ovviamente farò quanto è nelle mie possibilità perchè ciò avvenga. Spero però che Adele desideri andare all’estero, magari non in modo definitivo, ma per fare esperienza di vita diversa dalla nostra, per aprirsi anche ad altre culture e altri mondi. Poi ovviamente sarà lei a decidere.

Proprio oggi il ministro per la gioventù (cosa assurda, ogni governo dovrebbe preoccuparsi dei giovani che sono il futuro del proprio paese, senza che ci sia la necessità di un ministero ad hoc) ha presentato un pacchetto di provvedimenti per i giovani. Al di là dell’essere a favore o contro l’attuale governo, quanto previsto in questo provvedimento è una goccia nel mare che non andrà a cambiare una mentalità e una società vecchia e che pensa in modo vecchio. Ma le responsabilità della situazione attuale ha molti padri come giustamente scrivono Alessandro Rosina e Elisabetta Ambrosi nel loro libro e non sarà facile cambiarla.

A riveder le stelle

Wednesday, October 13th, 2010

Oggi sono iniziate le operazioni per portare in superficie i 33 minatori cileni rimasti intrappolati nella miniera di San Josè. Per ora sono 9 i minatori salvati. Le operazioni procedono bene e in Cile è già iniziata la festa. Su Il Post aggiornamenti continui e la diretta video.

Devo ammettere che mi sono commosso alla notizia e seguo con trepidazione le notizie che si susseguono a distanza di pochi minuti. Come non essere fieri di queste persone? Poi mi viene sempre in mente il ricordo della mia permanenza a Taizé nel lontano ormai 1989 dove ho incontrato ragazzi cileni appena usciti dalla feroce dittatura di Pinochet e immediatamente abbiamo fraternizzato. Non scorderò mai il loro sorriso e le loro parole.

Parafrasando Kennedy oggi davvero possiamo dire:  Soy chilena

Il rientro dalle ferie

Wednesday, July 7th, 2010

Non so gli altri, ma io quando ritorno dalle vacanze ho sempre, immancabilmente, la scrivania piena di carte, la casella di posta stracolma di messaggi da leggere, tutti i colleghi che sembra non aspettino altro che ritorni per sottoporti problemi; sono li in attesa del tuo ritorno come se fossi il Messia. Con oggi sono già tre giorni che sono rientrato in ufficio e ho ancora 3/4 del lavoro accumulato da smaltire. Io normalmente lavoro bene anche sotto pressione ma quest’anno è veramente dura recuperare.

Vertigine del lavoro e senso di onnipotenza.

Stare in provincia

Thursday, May 13th, 2010

La scorsa settimana per lavoro sono andato a Milano. Sai che notizia direte voi e certamente avete ragione, ma quello che mi ha più colpito della trasferta è stato lo “spirito” e “l’aria” che si respirava parlano con le persone che ho incontrato.

Cerco di spiegarmi: per me che era parecchio tempo che non avevo contatti con altre realtà aziendali, è stato come entrare in una macchina del tempo ed essere sbalzato nel futuro. Ora non è che l’azienda dove mi sono recato sia all’avanguardia nelle nuove tecnologie (fa stampe e scannerizzazioni) ma lo spirito e il clima è comunque quello di essere una realtà di livello nazionale e aperta al mondo.

L’azienda per la quale lavoro (un consorzio di comuni che gestiscono l’acquedotto) non è che brilli per innovazione, spirito di iniziativa, senso di essere comunque una realtà nazionale importante; siamo dei provinciali che quando escono dal loro ambito ci sentiamo spaesati e goffi.

Io invidiamo la loro posizione centrale e non periferica, il loro essere nel mercato al passo con i tempi, in contatto con una realtà in rapido mutamento. E viceversa loro mi invidiavano proprio il fatto che io lavorassi in provincia, con ritmi diversi, con ancora contatti umani e valori, un modo di vita tutto sommato ancora slow e paesi a misura d’uomo.

Quando si dice vedere le cose da un altro punto di vista.