Posts Tagged ‘governo’

Sottosegretario allo sviluppo digitale

Wednesday, April 24th, 2013

Luca de Biase propone oggi al futuro governo di istituire un Sottosegretario allo Sviluppo Digitale. Le ragioni che porta De Biase sono tutte giuste e di buon senso: il ritardo dell’Italia nello sviluppo di internet, lo sviluppo della banda larga, la spinta per l’utilizzo da parte della P.A. della rete e delle nuove tecnologie, le smart city, alfabetizzazione digitale, superamento del digital divide, attuazione dell’agenda digitale, sostegno alle startup, eccetera.

Nulla da eccepire anche al ragionamento che in un paese normale l’istituzione di una figura di questo tipo non sarebbe necessaria, ma appunto noi non siamo un paese normale e le ragioni che ce lo ricordano sono sotto gli occhi di tutti.

Tuttavia non credo che il governo che nascerà (sempre che nasca) abbia la forza e la lungimiranza di un’azione simile. Avrà pochi obiettivi chiari e dovrà affrontare una grande emergenza sociale e istituzionale. E se è pur vero che lo sviluppo di internet e l’attuazione dell’agenda digitale possono aiutare a risolvere questi problemi, i risultati non sono immediati e subito spendibili come “riforme” che impattano sulla gente comune, ancora analfabeta dal punto di vista di internet.

L’idea di De Biase è certamente valida e merita considerazione ma credo che raggiungerebbe il suo scopo solo con un governo davvero nuovo e di cambiamento e ad oggi le condizioni per questo non credo ci siano.

Oggi e domani

Saturday, August 13th, 2011

Sono giorni difficili questi. I mercati borsistici in altalena, la gravissima crisi economica italiana e in generale europea, la manovra correttiva della finanza pubblica fatta come al solito con i metodi di tutti i governi precedenti da chi per anni andava promettendo di ridurre le tasse e negava contro ogni evidenza la crisi socile,politica ed economica nella quale l’Italia si avvitava.

Mai come in questi giorni mi sono sentito così disgustato dalla politca, dal governo, dalle istituzioni di questo paese. E mai come in questi giorni ho desiderato di poter tornare indietro nella mia vita per poter scappare (si proprio scappare) da questo paese senza futuro.

Cosa lasceremo ai nostri figli, cosa lascierò ad Adele? Quale paese, quali ideali? C’è ancora una prospettiva di futuro per i nostri figli, i nostri giovani? Lasciamo stare la mia generazione, ormai intrappolata dalla precarietà, dal doversi quotidianamente confrontare con una gerantocrazia sempre più arrogonate e inamovibile, dalla ormai certezza di non avere un futuro e di non migliorare la situazione sociale, economica nella quale si è. Ma i nostri figli? Almeno per loro perchè non combattiamo? Perchè non ci impegnamo per il cambiamento? Perchè continuiamo a chinare la testa, a subire, a credere a quello che ci raccontano questi pezzi da museo senza futuro ormai incapaci di adeguarsi ad una realtà che non comprendono e nemmeno vogliono conoscere?

Che fare?

Più Libia per tutti

Thursday, February 24th, 2011

In queste tragiche ore, dove si manifesta in modo chiaro la nostra inadeguatezza in politica estera, la scarsa considerazione e lo scarso prestigio che ormai abbiamo a livello internazionale, la nostra incapacità di essere nel mediterraneo una nazione guida, ruolo che ci potrebbe competere visto la nostra posizione geografica e strategica, ecco cosa dice il presidente della commissione affari esteri del Senato il famoso Lamberto Dini:

«L’Italia non auspica la fine del Colonnello, non abbiamo ragioni per volere la caduta di un leader che oggi intrattiene buoni rapporti con tutta la comunità internazionale»

(via Il Post)

Un paese fallito

Tuesday, December 14th, 2010

Comunque vada a finire questi due giorni hanno dimostrato al mondo intero come l’Italia sia ormai un paese fallito e destinato ad un rapido declino civile, morale, economico, politico.

In memoria di Giorgio Ambrosoli

Thursday, September 9th, 2010

Oggi sembrava una buona giornata, in ufficio situzioane sotto controllo, a casa idem, Adele sta bene, insomma sembrava un giorno tranquillo ma ecco la sorpresa.

Apro la home page de il post e leggo una frase che Giulio Andreotti avrebbe pronunciato nell’intervista rilasciata a Giovanni Minoli per la puntata di stasera “La storia siamo noi”.

Riguardo alle dichiarazioni di molti politici attuali ho spesso chiuso le orecchie, spento il cervello e perso la capacità di indignarmi. Ma dopo questa frase di Andreotti mi è venuto il voltastomaco. Nella migliore delle ipotesi un tentativo di sdrammatizzare o un cinismo senza limiti, nella peggiore non oso immaginare o pensare ma citando un altro celebre motto del nostro: “a pensar male si fà peccato ma spesso ci si azzecca”.

Dunque secondo il nostro senatore a vita, fare il proprio dovere, con coscienza, servendo la legge e le istituzioni, è uguale ad andarsi a cercare guai? Una affermazione, che se vera, distruggerebbe in un colpo solo l’idea stessa di società civile, di stato inteso come comunità, istituzione avvallerebbe l’idea che in Italia, per anni, abbiamo davvero avuto al potere due stati: uno legale e l’altro illegale e propenso al solo tornaconto personale e alla crescita del proprio potere.

Ebbene con buona pace del senatore Andreotti, è certo che Ambrosoli è stato assassinato perchè faceva il proprio dovere con coscienza, e lui dovrebbe saperne qualcosa visto che all’epoca era nella stanza dei bottoni, così come è un dovere civico in questo nostro povero paese sfortunato, ricordarsi del suo sacrificio e del sacrificio di molte altre persone servitori dello stato abbandonati alle ritorsioni delle mafie e del terrorismo. Ricordo anche che Ambrosoli è stato insignito della medaglia d’oro al valore civile e a lui sono intitolate piazze, vie, la biblioteca del palazzo di giustizia di milano e altre cose.

Aveva ragione Brecht: “Sfortunato il paese che ha bisogno di eroi” e sfortunato, perchè senza futuro, il paese che ha senatori come Andreotti.

Io ad Adele, appena potrà capire, parlerò di Ambrosoli e glielo indicherò come modello civile da imitare nella sua onestà, coerenza e indipendenza. Con buona pace di Andreotti, di quanti vogliono farci perdere memoria e di quelli che togliendoci gli insegnamenti del passato ci costringono a riviverlo.

Indifferenza digitale

Monday, April 12th, 2010

Ottimo articolo del solito Mantellini su Punto Informatico sugli incentivi del governo per i giovani che attivano una connessione adsl.

Ha ragione da vendere Mantellini quando sostiene che non si tratta solo di “divide digitale” ma anche di “divide culturale”; l’Italia e la sua classe dirigente hanno perso da tempo il treno delle nuove tecnologie proprio per incapacità di percepirne la portata sul lungo periodo. Siamo perennemente vincolati a piani che hanno un arco temporale di pochissio tempo, quando va bene di una legislatura. Come è possibile pensare e progettare sul lungo periodo, come è necessario in questo campo, quando si è preda delle emozioni, dei preconcetti, dei propri interessi? Esiste davvero una ignoranza dei concetti fondamentali di internet, delle nuove tecnologie.

I famosi quattro gatti che si ostinano a cercare di far capire alla classe dirigente, ai cittadini queste cose, sono presi per visionari, per gente che vive una realtà virtuale che mai si trasformerà in pratica quotidiana. Siamo stretti tra una classe dirigente che ignora internet o peggio la vuole controllare e una società che tecnologicamente si è fermata alla televisione.

Non c’è male per una nazione che ha pretese di grandezza.

Incentivi internet

Thursday, April 8th, 2010

Sul blog di Mantellini un commento agli incentivi governativi per la stipula di nuovi contratti sugli allacciamenti Adsl.

Ormai la storia del contributo per rimmediare al digital divide italiano rasenta il ridicolo. Invece di regalare soldi alle telco (perchè di questo alla fine si tratta) sarebbe meglio investire questi fondi nello sviluppo della NGN, perchè senza una infrastruttura di rete adeguata ai voglia ad incentivare abbonamenti Adsl.