Archive for July, 2011

Festa Pieve 2011

Sunday, July 31st, 2011

Quest’anno come promesso al Valter sono andato alla festa della Pieve in frazione Gessi. Ogni complimento ai miei amici, e mi perdoneranno se mi permetto di definirli tali, è ormai superfluo. Penso che a Moncalvo non c’è gruppo di abitanti così legato alle loro case, al loro rione, come quelli dei Gessi, e al contempo così caloroso nell’accogliere chiunque vada alla loro festa.

Una festa che più passa il tempo, più diventa bella, allegra, a misura umana come poche altre. Oggi mi ha colpito una frase detta dal Valter: “quest’anno è stata dura perchè siete in 160. Ma siccome siamo un gruppo ben affiatato, dove ognuno da il suo contributo, non ci siamo spaventati e come vedi è andato tutto bene”. Ecco forse proprio qui c’è il segreto che pare sia stato smarrito da molti gruppi o associazioni moncalvesi: l’affiatamento, il lavorare in gruppo.

Gli abitanti dei Gessi saranno 15 massimo 20 famiglie eppure riescono, dal nulla, ad organizzare pranzi per 160 persone, lotteria con ricchi premi, il concorso “Gessi in Fiore”, e ovviamente a far passare qualche ora in piacevolissima compagnia. Che cosa sarebbero capaci di fare se decidessero di fare le cose sul serio?

La parte più piacevole, almeno per me, della festa è dopo il pranzo, quando si può scambiare quattro parole con degli autentici personaggi, e ridere e scherzare. Ad un certo punto il Valter si lamentava che non andava bene il pomeriggio perchè non era ancora riuscito a bere un bicchiere come si deve del famoso “latte di mucca dei Gessi”. Fortuna che il Paolo G. ha sentito e a posto subito rimedio alla situazione andando a casa per recuperarne due bottiglie. Al primo bicchiere il Valter è tornato quello di sempre! Che questa bevanda dei Gessi abbia proprietà curative ancora da scoprire?

L’aneddoto divertente che mi è stato raccontato oggi, riguarda tre persone dei quali mi limito ad indicare solo le iniziali per non infierire: V.C., C.S., P.G. i quali dopo la fine della festa lo scorso anno, in tarda serata, non erano più in grado di chiudere la porta della Chiesetta della Pieve, complice il buio e forse qualche altro effetto collaterale della festa…

Perchè la bellezza di questa gente è che per loro la festa inizia quando noi ospiti andiamo via: allora avanti con la merenda sinoria ad oltranza innaffiata dal vino dei Gessi. Per forza poi che le porte non chiudono! Che gente fantastica!

Al prossimo anno amici e Viva i Gessi e la Pieve!

 

 

Fare la differenza

Thursday, July 28th, 2011

on July 25, 2011 in Oslo, Norway. (Jeff J Mitchell/Getty Images)

 

Questo è il discorso che il primo ministro norvegese Jens Stoltenberg ha pronunciato davanti al municipio di Oslo durante la manifestazione in ricordo delle vittime dell’attentato di alcuni giorni fa. E’ un discorso che, non mi vergogno di dirlo, mi ha commosso per la dignità, la compostezza, l’accento sui giovani, il tono degno di un vero statista che guarda lontano e con lui una nazione colpita ma non piegata e sopratutto che non rinuncia ai valori che sino ad ora sono stati un modello anche per altri paesi. Mai ho sentito o letto un discorso come questo e con tristezza l’ho accostato ai discorsi dei nostri politici e alle loro dichiarazioni.

 

Miei cari,
che spettacolo!
Mi trovo faccia a faccia con la volontà del popolo.
Voi siete la volontà del popolo.
Migliaia e migliaia di norvegesi – a Oslo e in tutto il paese – fanno la stessa cosa stasera.
Occupano le strade, le piazze, gli spazio pubblici con lo stesso messaggio di sfida: abbiamo il cuore a pezzi, ma non ci arrendiamo.
Con queste fiaccole e queste rose mandiamo al mondo un messaggio: non permetteremo alla paura di piegarci, e non permetteremo alla paura della paura di farci tacere.

Il mare di gente che vedo oggi davanti a me e il calore che sento da tutto il paese mi convince che ho ragione.
La Norvegia ce la farà.
Il male può uccidere gli individui, ma non potrà mai sconfiggere un popolo intero.
Questa sera il popolo norvegese sta scrivendo la storia.
Con le armi più potenti del mondo – la libertà di parola e la democrazia – stiamo disegnando la Norvegia per il dopo 22 luglio 2011.

Ci saranno una Norvegia prima e una Norvegia dopo il 22 luglio.
Ma sta a noi decidere come sarà la Norvegia.
La Norvegia sarà riconoscibile.
La nostra risposta ha preso forza durante le ore, i giorni e le notti difficili che abbiamo dovuto affrontare, ed è ancora più forte questa sera: più apertura, più democrazia. Determinazione e forza.
Noi siamo questo. Questa è la Norvegia.
Ci riprenderemo la nostra sicurezza!

Dopo gli attacchi di Oslo e Utøya, abbiamo affrontato uniti lo shock, la disperazione e il lutto.
Continueremo a esserlo, ma non sarà sempre come è adesso.
Lentamente, qualcuno inizierà per primo a essere in grado di riaffrontare la vita di tutti i giorni. Per altri ci vorrà più tempo.
È importante che siano rispettate queste differenze. Tutte le forme di lutto sono ugualmente normali.

Dovremo comunque prenderci cura l’uno dell’altro.
Dimostrare che è qualcosa cui teniamo.
Dobbiamo parlare con quelli per cui è stata più dura.
Dobbiamo essere umani e fraterni.
Noi riuniti qui questa sera abbiamo un messaggio per tutti quelli che hanno perso qualcuno cui volevano bene: siamo qui per voi.

Guarderemo anche in avanti per la Norvegia dopo il 22 luglio 2011.
Dobbiamo fare attenzione a non arrivare a conclusioni affrettate mentre siamo un paese in lutto, ma ci sono alcune cose che ci possiamo promettere questa sera.

Prima di tutto, oltre tutto questo dolore, possiamo intravedere qualcosa di importante che ha messo le sue radici.
Ciò che vediamo questa sera potrebbe essere la più grande e la più importante marcia che il popolo norvegese abbia mai condotto insieme dalla Seconda guerra mondiale.
Una marcia per la democrazia, per la solidarietà e per la tolleranza.

Le persone in tutto il paese sono fianco a fianco in questo momento.
Possiamo imparare da questo. Possiamo fare più cose come questa.
Ognuno di noi puoi contribuire a costruire una democrazia un po’ più forte. Questo è ciò che vediamo ora qui.

In secondo luogo,
voglio dire questo a tutti i giovani raccolti qui.
Il massacro di Utøya è stato un attacco contro il sogno dei giovani di rendere il mondo un posto migliore.
I vostri sogni sono stati interrotti bruscamente.
Ma i vostri sogni possono essere esauditi.
Potete tenere vivo lo spirito di questa sera. Voi potete fare la differenza.
Fatelo!
Ho una semplice richiesta per voi.
Cercate di essere coinvolti. Di interessarvi.
Unitevi a una associazione. Partecipate ai dibattiti.
Andate a votare.
Le elezioni libere sono il gioiello di quella corona che è la democrazia.
Partecipando, voi state pronunciando un sì pieno alla democrazia.

Infine,
sono infinitamente grato di vivere in un paese dove, in un momento così critico, il popolo scende nelle strade con fiori e candele per proteggere la democrazia.
Per commemorare e onorare le persone che abbiamo perso.
Questo dimostra che Nordahl Grieg aveva ragione: «Siamo così pochi in questo paese, che ogni caduto è un fratello e un amico».

Ci porteremo tutto questo con noi mentre iniziamo a mettere insieme la Norvegia del dopo 22 luglio 2011.
I nostri padri e le nostre madri ci avevano promesso: «Non ci sarà mai più un 9 aprile».
Oggi diciamo: «Non ci sarà mai più un altro 22 luglio».

Ricordo di Albino Parmigiani

Tuesday, July 26th, 2011

Il toccante ricordo di Albino Parmigiani, artista eclettico moncalvese recentemente scomparso, realizzato dalle Scuole di Moncalvo.

Links 25-07-2011

Tuesday, July 26th, 2011

http://www.cyberteologia.it/2011/07/spiritualita-ed-elementi-per-una-teologia-della-comunicazione-in-rete/

 

E se questo dipendesse anche da me?

Sunday, July 24th, 2011

Sono giorni ormai che mi porto dentro una sensazione di colpa, di malessere per quanto sta accadendo in Somalia e nella regione del corno d’africa. Le nazioni Unite hanni dichiarato lo stato di carestia in Somalia mercoledì 20 luglio, ma la notizia sembra sia passata come acqua su una lastra di marmo nei media italiani, per non parlare dei giornali.

Più passano gli anni e più aumenta dentro di me il sentimento di impotenza e di colpa per queste tragedie. Mi sento colpevole come se queste situazioni dipendessero dalle mie azioni, dalla mia volontà. Dentro di me tace anche la voce della fede e i mille perchè che gridano dalla mia mente e dal mio cuore non trovano risposta o eco, solo vuoto. E la fede vacilla come non mai. E scappo dai siti, dagli articoli, dalle foto,  che documentano questa tragedia come un bambino cerca di scappare da un dolore. Ma la fuga dura poco perchè capisco che non ha senso chiudere gli occhi e allora il dolore si appatte ad ondate, implacabile, e mi ritrovo, in questi giorni è successo, al limite delle lacrime, cercando scampo e non trovandolo.

Mai come in questi giorni ho vissuto sulla mia pelle la metafora della Variante di Luneburg. Il dolore del mondo questa settimana non mi ha dato tregua.

La Norvegia e il Leo

Sunday, July 24th, 2011

Ho iniziato ad interessarmi dei baesi nordici, quanto un carissimo amico mio e di Katia (il Leo) è andato in Svezia a fare l’Erasmus e non ha perso occasione per mesi dopo che era tornato, di raccontarci tutto e di più, della sua esperienza.  Fino ad allora per me la Svezia e la Norvegia mi erano note solo perchè avevano dato i natali a grandissimi tennisti come Borg o Edberg, per l’ottimo salmone affumicato, per le ragazze (le mitiche svedesi), per le manifestazioni di atletica leggera che regolarmente si fanno a Oslo o a Stoccolma. Il Leo è un amante di questi paesi, del freddo, della montagna, di Serena (e ci mancherebbe!!) e di tantissime altre cose, alcune condivisibile, altre meno, ma a lui mi lega una amicizia così profonda e un affetto così sincero che immagino quanto possa averlo colpito la notizia del recente attentato a Oslo.

Mi ha colpito molto questa descrizione del popolo norvegese fatta da Adriano Sofri, che conferma l’impressione che ho avuto dai racconti del Leo, di come le popolazioni di questi paesi siano veramente di un altro spessore per quanto riguarda la civiltà e il modo di vivere. Basti pensare a questa frase del sindaco di Oslo, ripresa da molti in rete, e fare un paragone con cosa hanno pubblicato i nostri giornali o immaginare cosa avrebbero detto i nostri politici se una tragedia simile fosse successa da noi.

Update 24/07

Questa è la dichiarazione del Primo Ministro norvegese durante i funerali delle persone uccise negli attacchi di venerdì. Grande paese la Norvegia!!

(via Il Post)

A margine di un consiglio parrocchiale

Sunday, July 24th, 2011

Come i mie fedelissimi cinque lettori sanno, cerco, nonostante tutto, di impegnarmi ancora nella vita della Parrocchia di Moncalvo, dando il mio piccolissimo contributo facendo parte del Consiglio Parrocchiale. Capita però che alcuni incontri del consiglio risultino alla fin fine noiosi vuoi per l’argomento, vuoi perchè comunque le decisioni sono già state prese.

Ebbene se devo essere sincero all’ultimo incontro la noia mi ha dato pochissima tregua; per fortuna alla fine della riunione ho potuto scambiare quattro chiacchere con il Piero, del quale ho già avuto modo di parlare delle sue conoscenze informatiche qui, sulla situazione di internet a Moncalvo, sull’utilizzo delle nuove tecnologie nelle scuole e sul rapporto che i giovani hanno con esse. Devo confessare che andando a casa ho avuto la sensazione che la parte migliore della serata fosse stata la discussione con il Piero: quanti pensieri e riflessioni in comune nonostante proveniamo da esperienze diverse! Che bella sensazione comunicare idee e pensieri a persone che apprezzano e condividono le tue stesse passioni e hanno percorso o stanno percorrendo la stessa tua strada.

Alla fine, prima dei saluti, ho lanciato scherzando la proposta di un Moncalvo Lab su internet e le nuove tecnologie. Ebbene adesso lo faccio ufficialmente: dai Piero facciamolo!!! Troviamoci e mettiamo nero su bianco, (bit su bit) il programma e cerchiamo qualcun altro che ci dia una mano, ma facciamolo; sappiamo entrambi quanto bello e interessante per Moncalvo e in particolare per i giovani una iniziativa di questo tipo possa diventare e quali potenzialità potrebbe raggiungere e sviluppare. Perchè non farlo?

La scuola vista da Giovanni Degli Antoni

Sunday, July 17th, 2011

Questa mattina navigando in rete per la consueta lettura dei blog che seguo ecco che come sovente capita colpisce la Serendipity. Mi imbatto in questo post di Stefano Quintarelli e da li arrivo a questa video intervista (vecchia, risale al 2009) a Giovanni Degli Antoni uno dei più grandi informatici che abbiamo in Italia, dove vengono espresse opinioni decisamente contro corrente sulla scuola:


 

 

Moncalvo in danza festival e pensare il futuro

Saturday, July 16th, 2011

Riprendo questo post che ho scritto sulla manifestazione di Moncalvo in Danza, per fare due valutazioni a mente fredda dopo la fine della manifestazione.

Da quanto è stato scritto sul quotidiano online ATnews i numeri della manifestazione di quest’anno sono di tutto rispetto ed è stata indubbiamente un grande successo, sia per la qualità e notorietà dei docenti, sia per la qualità degli spettacoli presentati, sia per l’afflusso di spettatori. E non ho motivo di dubitarne, avendo assistito, come molti moncalvesi, agli stage che si svolgemano sul palco della centralissima Piazza Garibaldi.

Quello che mi ha lasciato e tuttora mi lascia perplesso è la presenza in rete della manifestazione. Come avevo già segnalato il sito web è questo, ma nonostante siano ormai passati 15 giorni dalla fine del festival non è stato pubblicato un solo rigo o una foto sull’edizione 2011, nè tantomeno si vede uno sforzo per sviluppare un sito web che esca dalla vecchia logica di pura e semplice pubblicità da locandina. Eppure l’uso dei CMS è ormai consolidato ed esistono programmi open source come Joomla o Drupal o lo stesso WordPress che permetto di sviluppare siti altamente professionali anche avendo limitate conoscenze informatiche, nel caso non si voglia affidarne lo sviluppo a professinisti del web.

Per quanto riguarda Facebook, non essendo registrato vedo esclusivamente la pagina pubblica del festival, ma credo che non vi siano altre pagine anche perchè che senso avrebbe avere pagine visibili solo dagli iscritti a FB, perlomeno all’inizio? In ogni modo la pagina si raggiunge qui, ma anche in questo caso gli aggiornamenti lasciano a desiderare.

Non vorrei sembrare troppo critico nei confronti di chi, con passione e impegno, cura l’organizzazione del festival. Ma proprio per gli obiettivi ambiziosi che già da subito ci si è dati con la nascita di Moncalvo in danza, sono dell’opinione che una maggiore attenzione alla rete e ai social network oltre che doverosa, sia anche vantaggiosa. Se lo stesso Ludmill Cakalli, peraltro docente dello stage di danza classica in questa ultima manifestazione, ha aperto un blog dove racconta la sua vita e le sue giornate di ballerino e insegnante di danza è perchè ha ben compreso le immense potenzialità che la rete mette a disposizione.

Peraltro non vorrei passare per il solito critico capace solo di demolire il lavoro altrui, perciò lancio immediatamente delle proposte:

  • potrebbe essere interessante per la prossima edizione pensare ad un liveblogging di qualche giornata o magari avendo tempo di tutte le giornate.
  • predisporre una sorta di muro virtuale (sul sito e/o su FB) dove poter inserire commenti, suggerimenti, domande magari predisponendo qualche postazione pc mettendola a disposizione degli allievi, docenti, pubblico
  • qualche post del tipo “cosa è successo oggi” e cosa “accadrà domani”
  • caricare foto e/o video almeno una volta al giorno
  • una video chat o chat con qualche docente

Queste sono solo alcune delle idee che mi sono venute in mente, l’importante secondo me è dedicare la giusta parte di attenzione alla presenza in rete di Moncalvo in danza, proprio nell’ottica di portare questa nostra bella manifestazione alla notorietà e ai successi che merita.

P.S.:
Tanto per parlare di cms, questo sito web è sviluppato interamente in Drupal…

I primi 20 su Google+

Wednesday, July 13th, 2011

Google+ è il nuovo social network del famoso motore di ricerca, che  partito da poche settimane e ancora in beta test, pare abbia già raccolto milioni di iscritti.

Il Post ci ha fatto un articolo per spiegare come funziona e un altro dove elenca i primi 20 profili più seguiti; manco a dirlo al primo posto c’è quello di Mark Zuckerberg.

Mi sono perso qualcosa?