Archive for November, 2010

I giovani e l’Italia: restare o andare via?

Wednesday, November 24th, 2010

Consiglio a tutti di leggere questo bel post e i relativi commenti pubblicato da Mantellini.

Io, come i miei 5 lettori sapranno, non ho la forza di ricominciare altrove la mia vita. Certe volte invidio chi lascia questo nostro amato e disgraziato paese e cerca altrove di realizzarsi; altre volte penso invece che si è felici, nonostante le difficoltà, nel luogo doe si è nati.

Per il bene di Adele spero che la situazione dell’Italia cambi, e ovviamente farò quanto è nelle mie possibilità perchè ciò avvenga. Spero però che Adele desideri andare all’estero, magari non in modo definitivo, ma per fare esperienza di vita diversa dalla nostra, per aprirsi anche ad altre culture e altri mondi. Poi ovviamente sarà lei a decidere.

Proprio oggi il ministro per la gioventù (cosa assurda, ogni governo dovrebbe preoccuparsi dei giovani che sono il futuro del proprio paese, senza che ci sia la necessità di un ministero ad hoc) ha presentato un pacchetto di provvedimenti per i giovani. Al di là dell’essere a favore o contro l’attuale governo, quanto previsto in questo provvedimento è una goccia nel mare che non andrà a cambiare una mentalità e una società vecchia e che pensa in modo vecchio. Ma le responsabilità della situazione attuale ha molti padri come giustamente scrivono Alessandro Rosina e Elisabetta Ambrosi nel loro libro e non sarà facile cambiarla.

Ciao WordPress!!

Saturday, November 20th, 2010

Appena sono riuscito a ritaglirmi qualche ora di tempo ho eseguito l’importazione del mio windows live spaces su WordPress. Ovviamente il blog principale rimarrà www.simoneweil.it . Questo è, e per il momento rimarrà, una prova.

La decisione di Microsoft di abbandonare i blog su windows live spaces era nell’aria da tempo. Microsoft non è adatta a fare social network e quindi mi ha sempre un poco meravigliato che questo fatto non avvenisse.

Vedremo cosa si riserverà il futuro per la piattaforma windows live.

Info chiare su internet in mobilità

Thursday, November 18th, 2010

In questo bel post di Andrea Beggi si spiega bene perchè gli operatori mobili stanno tornando alla tariffe a volume, abbandonando le insensate tariffe flat, per il traffico dati su rete cellulare.

Ovvio che tutto questo implica che la connessione internet mobile non è fatta per sostiuire la fissa (adsl/fibra) ma è appunto mobile e deve essere usata da chi effettivamente ne ha bisogno o si trova in condizione di digital divide.

Questo cambio di approggio degli operatori mobili secondo me può mettere in difficoltà utenti che utilizzano internet key perchè “costretti” dagli operatori fissi che non forniscono accesso adsl/fibra. Per esempio i moncalvesi che da mesi non possono attivare nessuna nuova connessione adsl perchè il “router” della centrale telefonica è saturo e sarebbe necessario sostituirlo; investimento che Telecom Italia non ha intenzione di fare.

Le nuove tariffe internet mobile dovrebbero essere accombagnate da adeguati investimenti sulla rete fissa per, finalmente, far nascere la ngn. Temo che ciò non avverrà e chi ci andrà di mezzo saranno come al solito gli utenti e lo sviluppo di internet in Italia.

Noi siamo i giovani

Monday, November 15th, 2010

Mentre nel paese, sempre più alla deriva, alcune menti illuminate cercano di mettere all’attenzione dell’opinione pubblica il problema del ricambio della classe dirigente politica e non; qui da noi nel Monferrato capita che l’azienda per la quale lavoro che è una consorzio di comuni per la gestione del servizio idrico integrato sia diretta da tre pensionati, tutti rigorosamente over 60.

Forse visto il momento critico per questo tipo di servizio con l’entrata in vigore del cosidetto decreto sulla privatizzazione dell’acqua, avere dei pensionati nella stanza dei bottoni non è un vantaggio.

La carta di Firenze

Tuesday, November 9th, 2010

Ecco il documento conclusivo uscito dalla 3 giorni di Firenze organizzato da Renzi e Civati. A memoria non mi ricordo un documento politico che citi così tante volte bellezza, sogni, coraggio. Un documento pieno di speranza. Speriamo solo che non rimanga solo sulla carta.

Noi.
Noi che abbiamo imparato a conoscere la politica con tangentopoli e il debito pubblico e che oggi troviamo la classe dirigente del Paese occupata a discutere di bunga bunga e società offshore.
Noi che nonostante quello che abbiamo visto, fin da bambini, crediamo nel bene comune, nella cosa pubblica, nell’impegno civile.

Noi che ci siamo riuniti a Firenze per ritrovare le parole della speranza. Noi che abbiamo voglia di incrociare i nostri sogni e non solo i nostri mouse. Noi che crediamo che questo tempo sia un tempo prezioso, bellissimo, difficile, inquietante, ma sia soprattutto il nostro tempo, l’unica occasione per provare a cambiare la realtà. Noi.

Noi vogliamo gridare all’Italia di questi giorni meschini, alla politica di questi cuori tristi, al degrado di una solitudine autoreferenziale, che si può credere in un’Italia più bella.

Sì, noi crediamo nella bellezza, che forse non salverà il mondo, ma può dare un senso al nostro impegno. La bellezza dei nostri paesaggi, delle nostre opere d’arte, delle nostre ricchezze culturali, certo. Ma soprattutto la bellezza delle relazioni personali, la bellezza di andare incontro all’altro privilegiando la curiosità sulla paura, la bellezza di uno stile di vita onesto e trasparente.

Da Firenze, patria di bellezza, ci mettiamo in gioco.
Senza pretendere posti, senza rivendicare spazi, senza invocare protezioni. Senza chiedere ad altri ciò che dobbiamo prenderci da soli.
Ci mettiamo in gioco perché pensiamo giusto che l’Italia recuperi il proprio ruolo nel mondo.
Ci mettiamo in gioco perché non vogliamo sprecare il nostro tempo.
Ci mettiamo in gioco perché abbiamo sogni concreti da condividere.

Ci accomuna il bisogno di cambiare questo Paese, un Paese con metà Parlamento, a metà prezzo, un Paese dalla parte dei promettenti e non dei conoscenti. Che permetta le unioni civili, come nei Paesi civili; che preferisca la banda larga al ponte sullo Stretto; che dica no al consumo di suolo, e sì al diritto di suolo e di cittadinanza. Un Paese in cui si possa scaricare tutto, scaricare tutti; che renda il lavoro meno incerto, e il sussidio più certo.  Che passi dall’immobile al mobile, contro le rendite, e che riduca il debito pubblico, la nostra pesante eredità.

Vogliamo rispondere al cinismo con il civismo. Alla divisione con una visione. Alla polemica con la politica. E vogliamo farlo con la leggerezza di chi sa che il mondo non gira intorno al proprio ombelico e con la serietà di chi è capace anche di sorridere, non solo di lamentarsi.

Da Firenze, laboratorio di curiosità, vogliamo provare a declinare il coraggio contro la paura, condividendo un percorso di parole e di emozioni, di progetti e di sentimenti perché la prossima fermata sia davvero l’Italia. Un’Italia che oggi riparte dalla Stazione Leopolda, la Prossima Italia.

Prossima fermata: Italia

Monday, November 8th, 2010

Io ho seguito l’evento solo sul web dopo averne parlato in questo post e devo dire che sono entusiasta. Era da parecchio tempo che non mi capitava di rimanere affascinato dalla politica. Forse qualcosa finalmente sta cambiando anche all’interno del PD.

Qui l’intervento conclusivo di Pippo Civati

WiFi semi-libero

Monday, November 8th, 2010

Francamente non mi sembra che ci siano grosse novità sul fronte del WiFi libero e del famoso Decreto Pisanu. Sembra decadere solo la norma che prevede la richiesta di licenza da fare direttamente alla Questura per aprire una rete WiFi libera, mentre rimangono invariate tutte le altre normative, ivi compresa l’identificazione degli utenti e la registrazione dei dati di navigazione.

Giustamente se le cose stanno in questo modo, ha ragione Mantellini a sottolineare che in fin dei conti è una non notizia. E poi ci si meraviglia che altri paesi si rifiutino di prendere in considerazioni simili provvedimenti legislativi, segno di arrettratezza tecnologica.